BUON NATALE A TUTTI!

Un buon libro, così come un buon piatto, deve attrarre, catturare, coinvolgere, stupire, emozionare...In moltissimi gialli il cibo gioca un ruolo importante a volte fondamentale e i detective usano tutti i loro sensi per risolvere i misteri: tatto, udito, olfatto,vista e gusto...il gusto del delitto...
24/12/2020
29/11/2020
GABRIELLA GENISI E LOLITA LOBOSCO: DALLA PUGLIA CON PASSIONE!
CROSTATA ALLE ARANCE
Ingredienti per la frolla: 250 gr farina 00 – 150 gr burro – 90 gr zucchero – 2 tuorli d’uovo – 1 limone – vanillina **per la farcitura: 150 gr di marmellata di arance – 50 gr zucchero di canna – 2 arance succose – limoncello
Disporre la farina a fontana, formare un buco al centro, immergere il burro morbido, lo zucchero, la scorza del limone grattugiata, la vanillina e i tuorli e lavorare l’impasto con le mani. Farlo riposare in frigorifero per un’ora, coperto da pellicola. Tagliare le arance a fette, metterle in una pentola e ricoprirle con un bicchiere di limoncello. Aggiungere lo zucchero di canna e porre il tutto sul fuoco. Raggiunta l’ebollizione, attendere pochi minuti e scolare le arance. Stendere la pasta frolla, porla in una tortiera imburrata e bucherellarla. Aggiungere la marmellata di arance e posizionarvi sopra le fette di arancia scolate. Cuocere in forno statico a 180° per 20/25 minuti. Lasciar raffreddare la crostata e servirla con un bicchierino di limoncello. Buona degustazione e alla prossima!15/11/2020
L’ITALIENNE. Un tranquillo omicidio borghese per il commissario Melykian
28/10/2020
INDAGINI E BUON CIBO ALL’ISOLA DI MILANO
02/10/2020
CASSANDRE: INDAGINI NEL CUORE DELL’ALTA SAVOIA
di grande effetto. I pochi ingredienti che la compongono, pur mantenendo la loro identità, riescono a fondersi egregiamente, dando vita ad un piatto unico, una vera festa per il palato. Un po’ come Cassandre e la sua squadra: ciascuno di loro ha un proprio carattere e sa lavorare da solo ma è insieme agli altri che riesce a dare il meglio. Il piatto di cui sto parlando è la “tartiflette”! La conoscete? No? Beh! Io vi consiglio di provarla…soprattutto in questi giorni di inizio autunno particolarmente umidi, nei quali è molto facile riuscire a gustarla e a lasciarsi avvolgere dall’intensità dei suoi sapori. Ecco a voi la ricetta.
TARTIFLETTE
Ingredienti per 4-6 persone: 1 Reblochon Dop (formaggio francese a pasta pressata da latte crudo di
vacca, tipico della Savoia) - 1 kg di patate di buona qualità - 200 g di pancetta affumicata a cubetti - 200 g di cipolle - 1 dl di vino bianco – pepe - noce moscata (facoltativa)Sbucciate le patate e tagliatele a pezzetti o a fettine. Tagliate a rondelle le cipolle. Fate saltare la pancetta a cubetti in una padella assieme alle cipolle (senza aggiungere olio o burro) fino a quando inizieranno a essere dorate. Unitevi le patate e fate cuocere a fuoco medio per 20 minuti. Bagnate con il vino bianco, fate evaporare e lasciate cuocere per altri 5 minuti. Pepate e aggiungete della noce moscata se lo desiderate.
Tagliate il Reblochon in due parti nel senso dello spessore, conservate una delle due “facce” e tagliate l’altra in piccoli pezzettini che unirete al composto di patate e pancetta. Trasferite il composto in una pirofila da forno e posatevi sopra l’altra metà di Reblochon tagliata in due o quattro parti (la crosta va rivolta verso l’alto). Fate gratinare in forno preriscaldato a 200° per circa 15-20 minuti, quindi servite ben caldo accompagnando con un buon vino: una vera coccola! Buon appetito e alla prossima settimana.23/09/2020
I CORDIER: PADRE E FIGLIO AL SERVIZIO DELLA LEGGE
Prima della
ricetta, però, un pochino di storia…Anzitutto bisogna dire che, nonostante
siano per antonomasia francesi, in realtà le crepes potrebbero essere considerate
monegasche. L’origine di questo gustosissimo piatto, infatti, è misteriosa e
due sono le versioni più accreditate. La prima narra che siano nate dall’errore
fortunato e casuale di un giovane apprendista di nome Henry Charpentier, che
lavorava ai fornelli al servizio del grande chef Auguste Escoffier, presso il
"Cafè de Paris" di Montecarlo. Secondo la leggenda Charpentier doveva
preparare una crepe per un cliente d’eccezione: Edoardo VIII, principe del
Galles. Preso dall'emozione avrebbe fatto cadere del liquore sulla crepe che a
contatto con il gas si infiammò. Il risultato fu inaspettatamente delizioso e
quindi il giovane chef decise di servire ugualmente il dolce al tavolo di
Edoardo VIII che chiese addirittura il bis. Il nome Suzette si deve, secondo
questa storia, a quello della bellissima figlia di un amico che stava pranzando
con il principe. Secondo un’altra leggenda, invece, l’inventore di questo
piatto è il maitre Josèph del ristorante "Marivaux" di Parigi nel
1897 che dedicò la ricetta alla bella attrice dell'opera di nome Suzette.
Credete pure alla versione che preferite e poi seguite la ricetta!
CREPES SUZETTE
- Ingredienti per le crepes: 150 gr farina 00 - 2 uova - 300 ml latte -
40 gr burro - 1 cucchiaio di zucchero - scorza di mezza arancia – 1 bacca di
vaniglia
Per la salsa e per flambare: Scorza di 2 arance - 150 ml di Grand Marnier - 130 gr zucchero - 80 g burro
Preparazione della salsa - Lavate per prima cosa le arance e il limone, asciugateli e aiutandovi con un coltellino ben affilato o con un pelapatate tagliate solo la parte colorata della scorza fino ad ottenere dei filetti sottilissimi, che andrete a mescolare con 4 cucchiai di zucchero e un pochino d’acqua. Spremete il succo, passatelo al colino e versatelo in una casseruola. Aggiungete le scorzette e 50 g di burro. Fate bollire e poi aggiungete l'acqua insaporita agli agrumi. Quando bolle togliete dal fuoco.
Preparazione dell'impasto: Mettete in una ciotola dai bordi alti la farina setacciata, lo zucchero
semolato, i semi di mezza bacca di vaniglia, un pizzico di sale e il latte. Lavorate il composto con una frusta a mano o con uno sbattitore elettrico fino a che avrà una consistenza liscia e senza grumi. In una terrina a parte sbattete con una forchetta le uova, poi aggiungetele agli altri ingredienti e continuate a mescolare. Sciogliete il burro in un pentolino a fuoco basso e dopo averlo fatto intiepidire aggiungetelo all’impasto per le crepes e mescolate con cura. Aggiungete all’impasto la buccia dell’arancia grattugiata. Mescolate gli ingredienti fino ad ottenere un impasto denso senza grumi e poi copritelo con una pellicola trasparente e lasciatelo riposare per almeno mezz’ora/un’ora in frigorifero. Quando lo riprendete munitevi di una padella da crepe, piatta e con i bordi bassi, scaldatela e cuocete ruotando la padella per distribuire il composto su tutta la superficie. Cuocete su entrambi i lati. Ripiegate le crepe in 4 per ottenere dei piccoli ventagli e immergetele nella casseruola con la salsa precedentemente preparata per farle insaporire. Nel frattempo scaldate il Grand Marnier in un pentolino e poi versatelo nella padella con le crepes, incendiate il liquore e spegnete la fiamma al momento giusto coprendo la padella con un coperchio (lo ammetto...io sono una vera frana a flambare!!! Non sempre si riesce!). Le crepes suzette sono pronte per essere gustate: non esitate e godetevi ogni boccone! Alla prossima settimana con l'ultima tappa del nostro tour!10/09/2020
ALICE NEVERS: PROFESSIONE GIUDICE
LE OSTRICHE sono dei molluschi bivalvi e la storia ci dice che sono stati uno dei primi alimenti consumati dall’uomo, in particolare nel bacino del Mediterraneo. Ce ne sono tracce in molti scavi archeologici e in diverse zone, in particolare vicino alle coste francesi, italiane, greche ed egiziane, dove sono sempre state facilmente reperibili. Una delle prime testimonianze scritte del loro consumo, risale all'impero romano guidato da Nerone, che le divorava e le aveva rese un piatto riservato solo a lui e ai romani più ricchi. Arrivavano dalla Britannia, ricoperte di ghiaccio e acqua marina ma non sempre in buone condizioni, così, per ovviare al problema del trasporto, ci si rivolse al mercato francese, dal quale si diceva arrivassero ostriche migliori. Alla corte di Luigi XIV non potevano mancare e il Re Sole ne proibì il consumo durante i mesi estivi, per evitare che, dopo il trasporto con il clima caldo, arrivassero praticamente immangiabili. Altamente “ecosostenibili”, oggi le ostriche sono allevate soprattutto nelle zone costiere e vicino alle lagune e, grazie alla loro funzione di filtraggio e purificazione delle acque, sono ritenute preziose per la conservazione dell’ecosistema marino. Coltivare le ostriche, però, non è cosa facile: ne esistono infinite varietà diverse per sapore, aspetto e proprietà nutrienti. Come i vigneti hanno i loro “terroir”, le ostriche hanno i cosiddetti “merroir”, a seconda del particolare ambiente naturale nel quale sono allevate. Nel tempo sono sempre state considerate un cibo di lusso, afrodisiaco e destinato solo ai più abbienti e questo ha contribuito a creare aspettative altissime fra tutti coloro che non se le potevano permettere. Oggi sono più accessibili e chi lo desidera può facilmente trovarle ed assaggiarle. Devono essere freschissime…già ma come capire se un'ostrica è fresca o meno e gustarla al suo meglio? Se contiene troppo liquido, la carne ha iniziato a staccarsi dalla conchiglia o la conchiglia è aperta, buttatela via immediatamente! Attenti anche alla temperatura di servizio: quella ideale oscilla tra i 4°C e gli 8°C. Sempre che abbiate deciso di servirle crude, "alla francese", marinate con un po' di scalogno e aceto e accompagnate da pane, burro e ovviamente champagne. Vi avverto però: sia che si tratti di ostriche dalla qualità eccellente o di specie più “dozzinali”, l’approccio con questi simpatici molluschi può non essere dei più semplici. Non solo si pone un problema tecnico sul come aprirle e consumarle…una volta che ci si è riusciti bisogna anche fare i conti con una consistenza e un odore non proprio “allettanti” che non piace a tutti. Le ostriche non hanno mezze misure: o si amano o si odiano! Io le ho assaggiate, seguendo i consigli di persone più esperte di me, al naturale e in altre preparazioni e, cosa non marginale, in diversi momenti della mia vita e quindi del mio senso del gusto…ahimè non è scattata la “scintilla” e posso tranquillamente affermare che non amo particolarmente il loro gusto così forte. Certo un flûte di champagne ti aiuta non poco a mandarle giù ma il mio palato non le ha inserite nella gamma di delizie che ho potuto gustare nei miei primi cinquant'anni! Le ho provate in una pescheria stupenda, insieme a mio padre, freschissime e con una bella spruzzata di limone e un pizzico di pepe…che delusione! Ho provato un leggero senso di nausea e le ho ingoiate in fretta, bevendo poi una gazzosa, visto che ero ancora minorenne (comunque credo che mio padre sia stato contento perché l’ho fatto risparmiare!!!!) Poi le ho “incontrate” di nuovo a Parigi, in un locale esclusivo, servite nel modo più classico, su un letto di ghiaccio e con il limone. Ero con un parigino doc che mi ha guidato passo passo e…beh! Credo che la mia faccia abbia parlato da sola perché ci è rimasto un po’ male e poi le ha mangiate tutte lui!!!! Per fortuna ho potuto consolarmi con le bollicine di un ottimo champagne e con dei meravigliosi gamberoni (che ho apprezzato moltissimo)! Chissà? Magari un giorno proverò di nuovo a mangiarne una, così giusto per capire definitivamente se siamo proprio incompatibili…nel frattempo vi invito, se ancora non l’avete fatto, ad assaggiarle (almeno una!) e poi mi direte se vi sono piaciute o se, invece, la pensate come me. Vi aspetto la prossima settimana per la penultima tappa del nostro tour. À bientôt!!!
02/09/2020
IL COMANDANTE FLORENT: UNA DONNA A CAPO DEI GENDARMI
FLAMUSSE
BRESSANNE
Ingredienti
per la base: 250 gr. farina - 1 uovo - 125 gr. burro - 75 gr. zucchero
semolato - 1 bicchiere vino bianco secco - 1 pizzico sale ** Per la farcia:
500 gr. mele - 3 uova - 80 gr. zucchero - 50 gr. burro - 1 tazza latte - 1
tazza panna fresca - 1 bustina zucchero vanigliato
26/06/2020
IL COMMISSARIO JULIE LESCAUT E IL PAIN AU CHOCOLAT!
RICETTA PAIN AU CHOCOLAT
Ingredienti per 12/14 panini: 300 gr di farina 0 - 10 gr di lievito di birra - 1 uovo -
35 gr di zucchero - 1 pizzico di sale
- 175 ml di latte - 150 gr di burro - 120 gr di cioccolato fondente - 1 uovo per spennellare - Zucchero
18/06/2020
CANDICE RENOIR: MAMMA E POLIZIOTTA IN TACCHI ALTI E BORSA ROSA!
RICETTA PISSALADIERE
Ingredienti per l’impasto: 500 gr. di farina 00 (in alcune versioni viene utilizzata quella semi integrale) - 200/250 ml. di acqua - ½ cucchiaino di sale - 15-20 gr. di lievito da pane - 15 ml. di olio d'oliva - 1 cucchiaino di miele Ingredienti per la farcitura: 500/00 gr cipolle bionde - 100 ml. di olio d'oliva - 1 bouquet garni (timo, alloro, alloro, rosmarino) - 10 gr. di aglio (1 spicchio) - 8 filetti di acciughe sotto sale - Olive nere (taggiasche o di Nizza) - Sale e pepe