
Nel pieno dei “mitici” anni Ottanta, esattamente nel 1986, arrivava sugli schermi italiani una nuova serie “Miami Vice”, ambientata nella psichedelica città di Miami, appunto, in Florida e nata da un’idea di Anthony Yerkovich. Nei diversi episodi venivano raccontate vicende ispirate a fatti realmente accaduti che riguardavano principalmente il traffico di droga, la prostituzione e il contrabbando di armi. In effetti all'epoca buona parte della città era in mano alla criminalità organizzata ed era un importante nodo e punto di ingresso per la droga proveniente dal Sud America e diretta ai mercati statunitensi. Oltre a questi nella serie venivano affrontati diversi temi, legati in particolare ad aspetti politici (corruzione e appoggio di governi militari) e sociali (omofobia, violenza sulle donne, abuso su minori…). Due anni prima, alla sua uscita negli USA, la serie aveva incontrato una dura opposizione da parte del sindaco di Miami, preoccupato per la ricaduta negativa che poteva avere sul turismo. Ciò non impedì la messa in onda…relegata comunque in seconda serata ed in simultanea con altri programmi molto seguiti. Fu una scelta poco felice che fece temere il flop ai produttori, i quali chiesero e ottennero un orario e una posizione migliore nel palinsesto della NBC…e in poco tempo “Miami

Vice” decollò e divenne una delle serie TV di maggior successo. Merito, soprattutto, dei due affascinanti protagonisti: Don Johnson e Philip Michael Thomas, nei panni rispettivamente di James “Sonny” Crockett e Ricardo “Rico” Tubbs, due detective della polizia di Miami sotto copertura. Grandi amici, scanzonati, pronti alla battuta ma sempre in allerta e attenti a non fare passi falsi, Crockett e Tubbs riuscivano puntualmente a mettersi nei guai…uscendone sempre, però, e arrestando il criminale di turno. Spesso dovevano ricorrere alle armi e non pochi episodi terminavano con un inseguimento e una sparatoria, con conseguente morte dei colpevoli. Ma i due poliziotti riscuotevano successo non solo per le loro indagini. Lo stile di Sonny e Rico fece tendenza, tanto da influenzare la moda maschile sia in patria che oltreoceano. I completi leggeri, color pastello indossati da Sonny, sopra una T-shirt, abbinati ai mocassini senza calze divennero ben presto un must, così come l’aspetto leggermente e volutamente trasandato di Rico convinse molti uomini che con un filo di barba avrebbero ottenuto un grande successo (!). I due si muovevano sempre bordo di una Ferrari bianca e consumavano cocktail esotici, in compagnia di belle ragazze, ostentando ricchezza per rendere sempre più credibile la loro copertura. Ovviamente Sonny e Rico non erano soli a combattere la criminalità. Potevano infatti contare sul supporto del tenente Rodriguez, loro capo sempre impegnato a coprirli, sull’aiuto delle colleghe Gina e Trudy e sulle soffiate dei tanti informatori disseminati a Miami. Le prime stagioni furono più “soft”, nonostante i temi trattati, mentre le ultime tendevano ad essere più cupe e i personaggi più cinici, forse anche per le vicissitudini e i drammi personali che si intrecciavano inevitabilmente con le indagini dei diversi episodi. Anche la colonna sonora, composta da Jan Hammer, riscosse un grande successo e rimase per molto tempo nelle classifiche

mondiali. L’ultima stagione in Italia andò in onda nel 1992 ma recentemente, nei canali dedicati al vintage, è stata riproposta e ha riscosso un discreto successo. Nel 2006 è stata fatta una trasposizione cinematografica ambientata negli anni duemila, con Colin Farrell e Jamie Foxx nei panni rispettivamente di Crockett e Tubbs. Nonostante la martellante e costosa campagna pubblicitaria, però, il film non ha ottenuto il consenso di pubblico e critica sperato da autori e produttori. E veniamo ora al gusto…beh! Nella serie è più facile vedere scene in cui i due protagonisti sorseggiano un cocktail a bordo piscina o in un locale alla moda, piuttosto che trovarli a tavola a gustare una delle tante specialità locali. Ed è un vero peccato, credetemi, anche perché la cucina della Florida ha subito, nel tempo, molte influenze caraibiche, in particolare si è lasciata “contaminare” da quella cubana. Piatti molto speziati e piccanti, a base di pollo, pesce, frutta e verdura e abbinamenti inaspettati e sorprendentemente gustosi…c’è proprio l’imbarazzo della scelta…ma fa tanto, troppo caldo…perciò ho deciso di proporvi un piatto semplice e apparentemente povero che si può trovare in tutti i locali di Miami e della Florida, e che è diventato anche gourmet, in seguito alle rivisitazioni di grandi chef: il sandwich cubano, conosciuto anche come sandwich medianoche. Anticamente questo sandwich era il pasto tradizionale dei lavoratori impiegati negli zuccherifici e nelle fabbriche di sigari a L’Avana e a Santiago de Cuba, perché molto nutriente e pratico da portare con sé al lavoro. Tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 si diffuse in Florida e poi in tutti gli Stati Uniti, entrando di diritto nei prodotti tipici dello street food a stelle e strisce. Provatelo e poi ditemi se vi è piaciuto!
SANDWICH CUBANO
Ingredienti: baguette (si dovrebbe utilizzare il tipico pane cubano, il “pan de flauta”) – arrosto di lonza di maiale – formaggio edamer- prosciutto cotto- cetriolini sott’aceto- senape (a piacere si può aggiungere del peperoncino)
Tagliare il pane a metà e spalmare entrambe le parti con la senape. Stendere i vari ingredienti a strati: prima il prosciutto cotto, poi la lonza, i cetriolini precedentemente scolati e tagliati a fettine ed infine il formaggio. Non vengono indicate le quantità…ma si deve essere molto generosi, mi raccomando! Una volta imbottito il panino deve essere messo su una piastra rovente e pressato. Quando sarà caldo e si vedrà il formaggio fondente, allora si potrà togliere dalla piastra, tagliare in due e servire con una birra o una bibita ghiacciata. Buon appetito e alla prossima!!!