09/03/2024

“LA RETE A MAGLIE LARGHE” – UN’INCHIESTA DEL COMMISSARIO VAN VEETEREN

Nell’ultimo post vi ho presentato lo scrittore svedese Hakan Nesser attraverso una delle sue “creature”, l’ispettore Barbarotti. Oggi, invece, vorrei parlarvi dell’altro personaggio creato dallo stesso autore, che lo ha portato al successo: il commissario Van Veeteren.  Van Veeteren è un commissario di polizia che svolge le sue funzioni nell'immaginaria cittadina di Maardam, genericamente situata in Nord Europa ed in cui sono ambientati i dieci romanzi finora scritti e la serie televisiva che continua a raccogliere molti consensi in Svezia. Taciturno e solitario, non ama né la tecnologia né le armi, è completamente privo di ambizioni e rifugge i media e i superiori, verso i quali è molto critico. Intuitivo, metodico, nelle sue indagini cerca di immedesimarsi sia nella vittima che nel carnefice…e ci riesce facendo leva sulla sua umanità, che lo rende un ottimo investigatore ma lo condanna a lasciarsi sempre coinvolgere e ad essere vittima a sua volta di una dolorosa empatia. Il primo libro della serie a lui dedicata è “La rete a maglie larghe”, nel quale si racconta di un mite e benvoluto insegnante, Janek Miller, accusato dell'omicidio della moglie, rinvenuta cadavere nella vasca da bagno proprio dal marito. L'uomo, in seguito ad una forte sbornia presa la sera prima, non ricorda nulla fino al ritrovamento dell’amata moglie al suo risveglio, il mattino seguente. Tutto sembra indicarlo come colpevole, in un classico delitto passionale, e tutti pensano che il caso sia già risolto. L'unico ad essere convinto dell'innocenza di Miller è il commissario Van Veeteren, il quale vedrà rafforzare le sue ipotesi a seguito dell'assassinio dello stesso Miller all'interno della cella in cui era detenuto. Indagando per risolvere questo doppio omicidio, quindi, si ritroverà a dover scavare nel torbido passato della prima vittima. Segreti, strani accadimenti, un figlio di quattro anni morto per annegamento, un padre violento, un gemello scomparso e un fidanzato deceduto in circostanze poco chiare…sono tutti gli scheletri che la signora Miller teneva ben nascosti nel suo armadio. Van Veeteren aprirà quell’armadio per far chiarezza e assicurare l’assassino alla giustizia…ma sarà tutt’altro che facile! Come sempre non vado oltre e spero di aver destato la vostra curiosità. Il libro mi è piaciuto molto e vi consiglio di leggerlo. Pur iniziando con un ritmo apparentemente lento, Nesser riesce a poco a poco a coinvolgere il lettore, facendolo sentire parte della vicenda, a volte quasi seduto in macchina con Van Veeteren! Per venire a noi…beh! Occorre ammettere che il “nostro” commissario non è un grande cultore del gusto ma in un passaggio del romanzo si ritrova a fermarsi (finalmente!) per bere e mangiare, durante un incontro con una testimone importante: “…sorseggiò lentamente la birra e rimase seduto…” Mangiamo?” chiese titubante Ulrike deMaas. “Senz’altro” risposte Van Veeteren “Ho guidato per due ore e me ne aspettano altrettante per il ritorno. Un bello stufato nell’oscurità autunnale è il minimo che pretendo. Scelga quello che vuole…paga lo Stato!” E allora ho cercato fra le varie declinazioni svedesi dello stufato e ho scelto quella che unisce il piatto e la bevanda di cui si parla nel libro: l’arrosto di maiale alla birra con cipolle. Un piatto robusto e gustoso, adatto ai pranzi invernali, meglio se accompagnato da un buon pane e da una birra fresca e corposa. Vi propongo questa versione: provatela e fatemi sapere se vi è piaciuta!

 Arrosto di maiale alla birra con cipolle

Ingredienti: 1 kg di lombo o spalla di maiale - 800 g di cipolle bionde – qualche foglia di alloro - 3 rametti di timo - 300 ml di birra chiara - olio evo - 30 g di burro – sale - pepe nero

Per realizzare questo arrosto iniziate a legare il pezzo di carne con più giri di spago da cucina. Massaggiatelo con una presa di sale e una macinata di pepe, quindi rosolatelo in una casseruola con il burro e un poco di olio. Rigiratelo bene su tutti i lati in modo che la doratura avvenga in maniera uniforme. Prelevate l'arrosto dalla casseruola e tenetelo in caldo. Nel frattempo, unite al fondo di cottura le cipolle sbucciate e tritate finemente, le foglie di alloro e i rametti di timo. Mescolate bene e lasciate stufare dolcemente per cinque minuti, quindi trasferite le cipolle in una pirofila da forno, adagiatevi sopra la carne e irrorate il tutto con la birra. Coprite con un coperchio (o un foglio di alluminio) e trasferite la pirofila in forno, preriscaldato a 150°, per 2 ore e 30 minuti. Gli ultimi 15/20 minuti togliete il coperchio (o il foglio di alluminio). Terminata la cottura, eliminate le erbe aromatiche e trasferite l'arrosto di maiale alla birra con cipolle su un piatto da portata. Servitelo tagliato a fette con il suo sughetto di cottura. Buon appetito!!