27/10/2024

IL CLUB DEL CRIMINE E IL COMPLICATO CASO DEI CIOCCOLATINI AVVELENATI

 Grazie ad una carissima amica, che me lo ha regalato, è arrivato nelle mie   mani il libro “Il caso dei cioccolatini avvelenati”, pubblicato da “Polillo   editore” nella serie “I bassotti – Mystery Collector’s Edition” e scritto da   Anthony Berkeley Cox, scrittore britannico di libri gialli, nato nel 1893.   Berkeley Cox iniziò a scrivere nel 1925, quasi per gioco e con uno dei suoi   tanti pseudonimi ma, dopo il successo ottenuto, decise di dedicarsi alla   letteratura gialla, sia come scrittore che come critico. Nel 1928 fondò a   Londra il celebre Detection Club, al quale aderirono giallisti del calibro di G.   K. Chesterton, Agatha Christie, Dorothy L. Sayers, Freeman Wills Crofts e negli anni Trenta lavorò come recensore sulle pagine del Daily Telegraph. Nel 1939   Berkeley cessò la sua attività letteraria, limitandosi a quella di critico per The Sunday Times. Il suo nome, però, resterà per sempre legato a quella che viene detta “Età d’oro dei libri gialli”. Nel panorama di questo genere letterario, infatti, è considerato uno degli autori più importanti, insieme al suo personaggio più famoso, Roger Sheringham, protagonista di dieci romanzi, il più conosciuto e apprezzato dei quali è “The Poisoned Chocolates Case” (1929), in Italia intitolato, appunto, “Il caso dei cioccolatini avvelenati”. 

La trama è interessante…Il presidente dell'esclusivo Club del Crimine, Roger Sheringham, ha un’idea per vivacizzare le assemblee, ultimamente un po' noiose. Perché non indagare su un caso vero, un caso reale che ha scosso l'opinione pubblica…un caso di omicidio? Tramite le sue conoscenze altolocate, è riuscito ad avere il permesso per fare questa “esercitazione” direttamente da Scotland Yard e, dopo aver riunito tutti i soci, presenta l'ispettore capo Moresby, il quale si mette a raccontare come sono avvenuti i fatti. “Il 15 novembre Sir Eustace Pennefather ha ricevuto una scatola con un biglietto di accompagnamento. Nel biglietto c'era scritto che l'importante ditta di dolci Mason & Sons voleva un parere, da lui, a proposito di nuovi cioccolatini appena creati. Sir Pennefather odia i cioccolatini, per cui li regala al socio del suo circolo ricreativo, il giovane e ricco Graham Bendix. (N.B. Il biglietto accluso alla scatola di cioccolatini e la confezione che l'avvolgevano, vengono gettati nel cestino dell'immondizia). Bendix porta la scatola di cioccolatini a casa da sua moglie e mentre lui ne assaggia solo un paio, sua moglie ne mangia otto o nove. Dopo poco l’uomo torna al circolo, e si sente male, mentre sua moglie, a casa da sola, muore. Il sospetto cade immediatamente sui cioccolatini che, dopo accurate analisi, si confermano essere stati avvelenati. Chi è stato? E perché? E a chi erano destinati?”
Moresby lascia tutte queste domande in sospeso, risvegliando la curiosità dei membri del club. Afferma, inoltre, che Scotland Yard ha ufficialmente chiuso il caso, dichiarando che i dolci sono stati avvelenati da un pazzo sconosciuto e che fu solo la “sorte avversa” ad averli fatti finire nelle mani (e nello stomaco) dei coniugi Bendix, provocando la tragica morte della giovane donna, colpevole solo di troppa golosità. In realtà l’ispettore non è convinto che la soluzione possa essere così “banale” e decide di svelare al Club tutti i particolari, compresi quelli non ufficiali, confidando nell’acume dei vari soci per poter risolvere il complicatissimo caso. Il Club del Crimine è composto da menti brillanti: Sir Charles Wildman, avvocato di vecchia scuola, Mabel Fielder-Flemming, commediografa, Morton Harrogate Bradley, scrittore di gialli, Alicia Dammers, scrittrice di romanzi, Ambrose Chitterwick, ometto anonimo e timidissimo e Roger Sheringham, scrittore e presidente del Club. Congedato Moresby e rimasti soli, i soci si accordano su come affrontare e risolvere questo “affascinante” caso di omicidio. Le regole sono semplici: ognuno potrà lavorare a questa esercitazione come meglio crede e, a turno, esporre le proprie teorie e conclusioni al resto dei soci. Tutti loro, uno alla volta, portano a termine il compito e ciascuno  espone la propria teoria, basata su quanto acquisito da Moresby e da ulteriori indagini svolte personalmente e segretamente. Le teorie sono tutte diverse e portano a diverse possibili soluzioni con altrettanti colpevoli…chi ha ragione? Chi è stato ad avvelenare i cioccolatini? Ovviamente non posso svelarvi niente! Se volete scoprire la soluzione e capire chi è il colpevole, dovrete leggere il libro. Vi avverto, però, non è facile da trovare e non è un genere che può piacere a tutti. Il racconto, infatti, risulta per certi versi un po’ statico…pagina dopo pagina si “ascoltano” le varie versioni dei soci, le loro indagini, i ragionamenti e le intuizioni che li hanno portati a puntare il dito contro questa o quella persona…non ci sono pedinamenti, inseguimenti, sparatorie, colpi di scena…solo ed esclusivamente le riunioni del Club in ciascuna delle quali, uno alla volta, i soci espongono le loro teorie. Se vi piace il genere o se siete semplicemente curiosi di conoscerlo, allora vi consiglio vivamente questa lettura…naturalmente sarebbe ottimale, mentre si sfogliano le pagine e si avanza nella trama, avere a portata di mano una tazza di tè caldo e una bella scatola di cioccolatini. Fate attenzione, però: comprateli voi e verificate che la confezione sia integra…è sempre meglio stare tranquilli e non correre rischi!!!!

Buona lettura, allora, e alla prossima!!!