Grazie ad una
carissima amica, che me lo ha regalato, è arrivato nelle mie mani il libro “Il
caso dei cioccolatini avvelenati”, pubblicato da “Polillo editore” nella serie “I
bassotti – Mystery Collector’s Edition” e scritto da Anthony Berkeley Cox,
scrittore britannico di libri gialli, nato nel 1893. Berkeley Cox iniziò a
scrivere nel 1925, quasi per gioco e con uno dei suoi tanti pseudonimi ma, dopo
il successo ottenuto, decise di dedicarsi alla letteratura gialla, sia come
scrittore che come critico. Nel 1928 fondò a Londra il celebre Detection Club,
al quale aderirono giallisti del calibro di G. K. Chesterton, Agatha Christie,
Dorothy L. Sayers, Freeman Wills Crofts e negli anni Trenta lavorò come
recensore sulle pagine del Daily Telegraph. Nel 1939 Berkeley cessò la sua
attività letteraria, limitandosi a quella di critico per The Sunday Times. Il
suo nome, però, resterà per sempre legato a quella che viene detta “Età d’oro
dei libri gialli”. Nel panorama di questo genere letterario, infatti, è
considerato uno degli autori più importanti, insieme al suo personaggio più
famoso, Roger Sheringham, protagonista di dieci romanzi, il più conosciuto e
apprezzato dei quali è “The Poisoned Chocolates Case” (1929), in Italia
intitolato, appunto, “Il caso dei cioccolatini avvelenati”.
La trama è
interessante…Il presidente dell'esclusivo Club del Crimine, Roger Sheringham,
ha un’idea per vivacizzare le assemblee, ultimamente un po' noiose. Perché non indagare su un
caso vero, un caso reale che ha
scosso l'opinione pubblica…un caso di omicidio?
Tramite le sue conoscenze altolocate, è riuscito ad avere il permesso per fare
questa “esercitazione” direttamente da Scotland Yard e, dopo aver riunito tutti
i soci, presenta l'ispettore capo Moresby, il quale si mette a raccontare come
sono avvenuti i fatti. “Il 15 novembre Sir Eustace Pennefather ha ricevuto
una scatola con un biglietto di accompagnamento. Nel biglietto c'era scritto
che l'importante ditta di dolci Mason & Sons voleva un parere, da lui, a
proposito di nuovi cioccolatini appena creati. Sir Pennefather odia i
cioccolatini, per cui li regala al socio del suo circolo ricreativo, il giovane
e ricco Graham Bendix. (N.B. Il biglietto accluso alla scatola di cioccolatini e la
confezione che l'avvolgevano, vengono gettati nel cestino dell'immondizia). Bendix
porta la scatola di cioccolatini a casa da sua moglie e mentre lui ne assaggia solo un paio, sua moglie ne mangia otto o nove. Dopo poco l’uomo torna al circolo, e
si sente male, mentre sua moglie, a casa da sola, muore. Il sospetto cade
immediatamente sui cioccolatini che, dopo accurate analisi, si confermano
essere stati avvelenati. Chi è stato? E perché? E a chi erano destinati?”
Moresby lascia tutte
queste domande in sospeso, risvegliando la curiosità dei membri del club. Afferma,
inoltre, che Scotland Yard ha ufficialmente chiuso il caso, dichiarando che i
dolci sono stati avvelenati da un pazzo sconosciuto e che fu solo la “sorte
avversa” ad averli fatti finire nelle mani (e nello stomaco) dei coniugi
Bendix, provocando la tragica morte della giovane donna, colpevole solo di
troppa golosità. In realtà l’ispettore non è convinto che la soluzione possa
essere così “banale” e decide di svelare al Club tutti i particolari, compresi
quelli non ufficiali, confidando nell’acume dei vari soci per poter risolvere il
complicatissimo caso. Il Club del Crimine è composto da menti brillanti: Sir
Charles Wildman, avvocato di vecchia scuola, Mabel Fielder-Flemming, commediografa,
Morton Harrogate Bradley, scrittore di gialli, Alicia Dammers, scrittrice di
romanzi, Ambrose Chitterwick, ometto anonimo e timidissimo e Roger Sheringham, scrittore
e presidente del Club. Congedato Moresby e rimasti soli, i soci si accordano su
come affrontare e risolvere questo “affascinante” caso di omicidio. Le regole
sono semplici: ognuno potrà lavorare a questa esercitazione come meglio crede
e, a turno, esporre le proprie teorie e conclusioni al resto dei soci. Tutti
loro, uno alla volta, portano a termine il compito e ciascuno
espone la propria
teoria, basata su quanto acquisito da Moresby e da ulteriori indagini svolte
personalmente e segretamente. Le teorie sono tutte diverse e portano a diverse
possibili soluzioni con altrettanti colpevoli…chi ha ragione? Chi è stato ad
avvelenare i cioccolatini? Ovviamente non posso svelarvi niente! Se volete
scoprire la soluzione e capire chi è il colpevole, dovrete leggere il libro. Vi
avverto, però, non è facile da trovare e non è un genere che può piacere a
tutti. Il racconto, infatti, risulta per certi versi un po’ statico…pagina dopo
pagina si “ascoltano” le varie versioni dei soci, le loro indagini, i
ragionamenti e le intuizioni che li hanno portati a puntare il dito contro questa
o quella persona…non ci sono pedinamenti, inseguimenti, sparatorie, colpi di
scena…solo ed esclusivamente le riunioni del Club in ciascuna delle quali, uno
alla volta, i soci espongono le loro teorie. Se vi piace il genere o se siete
semplicemente curiosi di conoscerlo, allora vi consiglio vivamente questa
lettura…naturalmente sarebbe ottimale, mentre si sfogliano le pagine e si
avanza nella trama, avere a portata di mano una tazza di tè caldo e una bella
scatola di cioccolatini. Fate attenzione, però: comprateli voi e verificate che
la confezione sia integra…è sempre meglio stare tranquilli e non correre
rischi!!!!


Buona lettura,
allora, e alla prossima!!!