Maurice Marie Émile Leblanc (1864 – 1941) fu uno scrittore francese.
Nato in Normandia, dopo aver abbandonato gli studi, si spostò a Parigi, dove
iniziò a scrivere racconti gialli per i principali periodici francesi. Le sue
opere riscuotevano un discreto successo ma non abbastanza e con esse riusciva a
malapena a sopravvivere. Nel 1905 creò il personaggio di Arsen Lupin e con lui
arrivò la fama. Era il periodo in cui Conan Doyle si imponeva sulla scena
europea con il “suo” Sherlock Holmes e Lupin fu visto come una specie di eroe
“al contrario”, quasi un antagonista del grande investigatore britannico. Già,
perché Lupin era un ladro, anzi, un “ladro gentiluomo”, come lo definiva il suo
autore, che non aveva niente a che fare con i comuni ladri fino ad allora
conosciuti. Sembra che Leblanc si sia ispirato per questo suo personaggio alla
vita di Alexandre Marius Jacob, anarchico francese e ladro geniale. Elegante, intelligente,
colto, affascinante, amante dell’arte, delle
donne, del lusso e del gioco,
maestro del trasformismo e del furto, abile negli sport e nelle arti marziali,
con uno spiccato senso dell’humor, Arsen Raoul Lupin si può definire un moderno
Robin Hood. I suoi furti, infatti, sono sempre commessi con astuzia e abilità,
senza mai ricorrere alla violenza (da lui aborrita) e sempre ai danni di
persone facoltose, inette e prive di scrupoli, arricchitesi sulle spalle di
altri, in modo disonesto. Spesso, inoltre, ricorre alle sue “doti” per aiutare
qualcuno che ha subìto un torto e cerca in lui un aiuto per avere giustizia. La
sua incredibile capacità di travestirsi e di calarsi nei diversi “personaggi”
che di volta in volta interpreta, lo aiutano a mettere a segno i suoi colpi,
senza che nessuno lo riconosca. Ogni grande eroe per quanto solitario ha
comunque qualcuno al suo fianco. E infatti accanto a lui troviamo sempre il
fido Grognard, maggiordomo, autista, segretario e tuttofare, che chiama Lupin “il
principale” ed è l’unico a conoscere il suo vero volto. È tranquillo, preciso e
meticoloso…e sa essere molto discreto sulla intensa vita amorosa di Lupin! Ovunque
si trovi ha sempre pronta una bottiglia di champagne da stappare per
festeggiare la conclusione di una delle loro avventure. Lupin è seguito dalla
polizia di tutta Europa ma è in patria che si trova il suo acerrimo nemico, il
commissario Guerchard, iracondo e un po’ goffo, che cerca in tutti i modi di
arrestarlo e finisce sempre per essere ingannato e ridicolizzato. Quando Lupin si spinge fuori dai confini francesi poi, oltre alle autorità internazionali, si trova spesso braccato da Herlock Sholmes e dal suo imbranato “braccio destro” dottor Wilson, che ovviamente sono le due caricature dei più famosi Sherlock Holmes e dottor Watson! Anche loro, però, pur riuscendo ad avvicinarsi a Lupin in diverse occasioni, restano sempre con un pugno di mosche, incapaci di fermarlo e catturarlo. In Italia Arsen diventò Arsenio Lupin e conobbe successo più che per i libri per la serie televisiva ad essi ispirata e andata in onda fra il 1971 ed il 1975, con il bravissimo Georges Descrières. La figura del ladro gentiluomo entrò nel firmamento delle stelle della TV e l’attore ricevette moltissimi premi e riconoscimenti. Ancora oggi viene riproposto ogni tanto sui canali dedicati alle serie “vintage” ed il nome di Lupin è spesso associato a chi si batte contro i malfattori, a sostegno dei più poveri. Anche il “manga”, ovvero il cartone animato giapponese creato nel 1967 da Monkey Punch, “Lupin III” continua ad avere successo da oltre trent’anni. Il personaggio principale è il pronipote del grande Arsen Lupin, degno erede dell’abile avo. Anche attorno a lui gravitano diversi personaggi più o meno legati e ispirati alle avventure del primo Lupin, come ad esempio l’amico Jigen, l’amata Margot ed il nemico numero uno, ossia l’ispettore Zenigata. Dicevo
che Lupin è molto elegante e ha gusti raffinati, beve champagne a qualsiasi ora…ma raramente lo si vede seduto a tavola o intento a mangiare. Io ho visto molti episodi quando ero ragazzina e mi piaceva tantissimo seguire i suoi travestimenti e le sue abili peripezie…nulla era mai come sembrava, anzi, era proprio il contrario! Ed è per questo che ho deciso di abbinare a questo personaggio intramontabile un dolce francese altrettanto intramontabile che è apparentemente al contrario ed è nato da…un errore (!): la tarte tatin! Si narra infatti che mentre Stephanie, una delle due sorelle Tatin, stava preparando in tutta fretta una torta di mele per alcuni clienti (era proprietaria dell'omonimo ristorante di Lamotte-Beuvron) si dimenticò di mettere il guscio di pasta nel fondo dello stampo e che per porvi rimedio le coprì con uno strato di pasta brisée. Il risultato fu talmente apprezzato da diventare ben presto uno dei cavalli di battaglia del locale e una delle icone della pasticceria francese. Non è affatto difficile e vi propongo di cucinarla: farete un figurone!
TARTE TATIN
Ingredienti (per uno stampo da 20/22 cm): 250 g di pasta brisée (se non
volete farla potete acquistarla già pronta) - 4-5 mele golden medie - 180 g di
zucchero - 50 g di burro - 1 limone - 1 pizzico di sale
Imburrate il fondo dello stampo e cospargetelo con lo zucchero. Sbucciate
le mele, tagliatele a spicchi e spruzzatele con il succo di limone per evitare
che anneriscano. Disponete le mele nello stampo con la parte concava rivolta
verso l’alto. Cuocete le mele nello stampo a fiamma moderata per circa 20
minuti, fino a quando lo zucchero sarà diventato caramellato. Levate lo stampo
dal fuoco e lasciate raffreddare. Preriscaldate il forno a 220°. Trasferite la
pasta brisée sulle mele, spingete i bordi di pasta verso il fondo dello stampo
aiutandovi con un coltellino o un leccapentole. Cuocete la tatin nella parte
bassa del forno per circa 20 minuti. Sfornatela, attendete 5 minuti, quindi rovesciatela
su di un piatto. Servitela tiepida e, se volete, accompagnatela con un po’ di
panna cosparsa di cannella o un po’ di gelato alla vaniglia…si volatilizzerà
più velocemente di Lupin!