Nicoletta Retteghieri è una scrittrice e cantautrice genovese, laureata
in lingue straniere. Come cantautrice, attività per la quale utilizza lo
pseudonimo di Draky, ha lavorato in radio, inciso due CD e preso parte a
numerosi spettacoli musicali. Come scrittrice, invece, ha scritto poesie e
racconti, in particolare di genere thriller e, ad oggi, ha pubblicato tre
romanzi gialli: “L’importanza delle acciughe” (2011), “La legge del baccalà”
(2016) e “Crimini e farinata” (2019). Appassionata gastronoma ed enigmista, è
una grande collezionista di maialini (ne ha quasi 900!!!) e uno dei suoi sogni è quello di aprire un museo del maiale
(A tale proposito, cerca volonterosi sponsor!). Nei suoi sopra citati romanzi
si respira la tipica brezza marina di una delle perle della Riviera Ligure:
Loano. Già, perché a Loano Nicoletta (cito dalla nota introduttiva del primo
libro) ha passato “interminabili estati,
a volte anche rompendomi le palle, diciamolo, ma ho imparato ad amarla, a
conoscerla…” . E sua mamma, la signora Anna Maria Bianca Berta Siccardi, è
originaria proprio di Loano ed è colei che l’ha trascinata nella ridente
cittadina anno dopo anno e che ha ispirato il personaggio principale dei suoi romanzi:
la Berta! I suoi libri, praticamente, sono un vero e proprio tributo ad
entrambe: Loano e sua mamma.
Ma vediamo di conoscere meglio questa moderna Miss
Marple ligure…La signora Berta Riccardi, conosciuta da tutti come “la Berta”,
appunto, è un’arzilla vedova settantenne, curiosa e testarda, con una passione
sfrenata per i gialli e gli enigmi. E questa sua passione va di pari passo con
una forte tenacia ed un naturale talento investigativo, talento che ha
trasmesso anche al suo unico e adorato figlio, l’indolente sciupafemmine Davide
Traverso, agente immobiliare, che si lascia volentieri coinvolgere nelle
indagini di mammà ed altrettanto volentieri si auto invita da lei a pranzo,
sicuro di gustare uno dei piatti liguri che la Berta cucina con grande abilità.
Involontario compagno di avventure della Berta, invece, è Roddy, un gerbillo
del deserto, ghiotto di baci di dama e sempre pronto ad uscire dalla sua gabbia
per seguire la sua padrona…ignaro dei guai in cui questa andrà a cacciarsi! A
“completare” la squadra c’è Marco Castello, il pingue giornalista amico di
Davide, caotico e imbranato ma all’occorrenza capace di sorprendente arguzia,
mentre a “sopportare” tutti c’è sempre il bonario maresciallo Marmotta, con i
suoi goffi sottoposti, che poco tollera ingerenze nei suoi casi ma poi si
arrende, perché conosce e rispetta (non senza una certa invidia…) l’incredibile
fiuto della Berta. Nella prima delle loro avventure i nostri “eroi” hanno a che
fare con uno spietato assassino, pronto a tutto pur di rimanere nell’ombra e
portare avanti il suo piano criminale: la Berta e i suoi “uomini” dovranno
impegnarsi ed ingegnarsi non poco per riuscire a smascherarlo e ad assicurarlo
alla giustizia. E così, mentre Davide si deve destreggiare fra due donne
agguerrite e desiderose delle sue “virili attenzioni”, la Berta segue una pista
che la porta sul balcone di un losco e irascibile individuo, Marco si infila in
un groviglio di guai e il maresciallo Marmotta non sa quali pesci pigliare per
risolvere questo brutto caso…
Roddy li osserva e tiene stretto fra le zampine
una prova che si rivelerà decisiva per le indagini. Non aggiungo altro per non
rovinarvi la lettura, che vi consiglio davvero spassionatamente. La Retteghieri
riesce a coinvolgere i suoi lettori nelle indagini pur facendoli divertire e
sorridere e, credetemi, non è cosa da poco! Al momento ho letto solo il primo
ma leggerò sicuramente anche gli altri due, sicura del fatto che mi regaleranno
dei bei momenti. E poi la Berta mi è proprio simpatica! Non solo è, come
dicevo, una sorta di moderna Miss Marple (e dunque una grande conoscitrice
dell’animo umano) ma ama la buona tavola e si diletta a cucinare piatti
prelibati.
Nel suo “repertorio” troviamo il coniglio alla ligure, i carnosi
pomodori del suo orto, i fragranti canestrelli e le immancabili acciughe, che
il “suo” Davide adora fritte, nella tipica preparazione rivierasca. Sì,
possiamo ben dire che la fantastica Berta ha un gran senso del gusto e sa
utilizzare ed esaltare tutti i sapori, in particolare quelli della sua terra. E
anche quando deve prepararsi una cena “solitaria” e frugale non si limita ad
aprire la dispensa ma si prepara le acciughe sottolio con pane e burro: un
tripudio di gusto e semplicità! Oggi ho voluto scegliere proprio questo
“spuntino” che sa di mare e di casa, di dolce e salato, di autentico e di
familiare. Leggendo le avventure della Berta, insieme ad un bicchiere di buon
vino fresco, provate a prendere una fetta di pane, magari di quello “sciapo”,
spalmatela con del burro morbido e adagiatevi sopra due o tre acciughe sottolio
(se poi le avete preparate voi ancora meglio!). Scoprirete che ogni morso vi
regalerà una piccola emozione e vi accompagnerà nelle viuzze di Loano, a
scoprire tanti piccoli angoli di quiete e di gusto. Buona lettura e buona degustazione!
Alla prossima settimana!
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