06/05/2020

LOANO, LA BERTA E…L’IMPORTANZA DELLE ACCIUGHE!


Nicoletta Retteghieri è una scrittrice e cantautrice genovese, laureata in lingue straniere. Come cantautrice, attività per la quale utilizza lo pseudonimo di Draky, ha lavorato in radio, inciso due CD e preso parte a numerosi spettacoli musicali. Come scrittrice, invece, ha scritto poesie e racconti, in particolare di genere thriller e, ad oggi, ha pubblicato tre romanzi gialli: “L’importanza delle acciughe” (2011), “La legge del baccalà” (2016) e “Crimini e farinata” (2019). Appassionata gastronoma ed enigmista, è una grande collezionista di maialini (ne ha quasi 900!!!) e uno dei suoi sogni è quello di aprire un museo del maiale (A tale proposito, cerca volonterosi sponsor!). Nei suoi sopra citati romanzi si respira la tipica brezza marina di una delle perle della Riviera Ligure: Loano. Già, perché a Loano Nicoletta (cito dalla nota introduttiva del primo libro) ha passato “interminabili estati, a volte anche rompendomi le palle, diciamolo, ma ho imparato ad amarla, a conoscerla…” . E sua mamma, la signora Anna Maria Bianca Berta Siccardi, è originaria proprio di Loano ed è colei che l’ha trascinata nella ridente cittadina anno dopo anno e che ha ispirato il personaggio principale dei suoi romanzi: la Berta! I suoi libri, praticamente, sono un vero e proprio tributo ad entrambe: Loano e sua mamma. 
Ma vediamo di conoscere meglio questa moderna Miss Marple ligure…La signora Berta Riccardi, conosciuta da tutti come “la Berta”, appunto, è un’arzilla vedova settantenne, curiosa e testarda, con una passione sfrenata per i gialli e gli enigmi. E questa sua passione va di pari passo con una forte tenacia ed un naturale talento investigativo, talento che ha trasmesso anche al suo unico e adorato figlio, l’indolente sciupafemmine Davide Traverso, agente immobiliare, che si lascia volentieri coinvolgere nelle indagini di mammà ed altrettanto volentieri si auto invita da lei a pranzo, sicuro di gustare uno dei piatti liguri che la Berta cucina con grande abilità. Involontario compagno di avventure della Berta, invece, è Roddy, un gerbillo del deserto, ghiotto di baci di dama e sempre pronto ad uscire dalla sua gabbia per seguire la sua padrona…ignaro dei guai in cui questa andrà a cacciarsi! A “completare” la squadra c’è Marco Castello, il pingue giornalista amico di Davide, caotico e imbranato ma all’occorrenza capace di sorprendente arguzia, mentre a “sopportare” tutti c’è sempre il bonario maresciallo Marmotta, con i suoi goffi sottoposti, che poco tollera ingerenze nei suoi casi ma poi si arrende, perché conosce e rispetta (non senza una certa invidia…) l’incredibile fiuto della Berta. Nella prima delle loro avventure i nostri “eroi” hanno a che fare con uno spietato assassino, pronto a tutto pur di rimanere nell’ombra e portare avanti il suo piano criminale: la Berta e i suoi “uomini” dovranno impegnarsi ed ingegnarsi non poco per riuscire a smascherarlo e ad assicurarlo alla giustizia. E così, mentre Davide si deve destreggiare fra due donne agguerrite e desiderose delle sue “virili attenzioni”, la Berta segue una pista che la porta sul balcone di un losco e irascibile individuo, Marco si infila in un groviglio di guai e il maresciallo Marmotta non sa quali pesci pigliare per risolvere questo brutto caso…
Roddy li osserva e tiene stretto fra le zampine una prova che si rivelerà decisiva per le indagini. Non aggiungo altro per non rovinarvi la lettura, che vi consiglio davvero spassionatamente. La Retteghieri riesce a coinvolgere i suoi lettori nelle indagini pur facendoli divertire e sorridere e, credetemi, non è cosa da poco! Al momento ho letto solo il primo ma leggerò sicuramente anche gli altri due, sicura del fatto che mi regaleranno dei bei momenti. E poi la Berta mi è proprio simpatica! Non solo è, come dicevo, una sorta di moderna Miss Marple (e dunque una grande conoscitrice dell’animo umano) ma ama la buona tavola e si diletta a cucinare piatti prelibati. 
Nel suo “repertorio” troviamo il coniglio alla ligure, i carnosi pomodori del suo orto, i fragranti canestrelli e le immancabili acciughe, che il “suo” Davide adora fritte, nella tipica preparazione rivierasca. Sì, possiamo ben dire che la fantastica Berta ha un gran senso del gusto e sa utilizzare ed esaltare tutti i sapori, in particolare quelli della sua terra. E anche quando deve prepararsi una cena “solitaria” e frugale non si limita ad aprire la dispensa ma si prepara le acciughe sottolio con pane e burro: un tripudio di gusto e semplicità! Oggi ho voluto scegliere proprio questo “spuntino” che sa di mare e di casa, di dolce e salato, di autentico e di familiare. Leggendo le avventure della Berta, insieme ad un bicchiere di buon vino fresco, provate a prendere una fetta di pane, magari di quello “sciapo”, spalmatela con del burro morbido e adagiatevi sopra due o tre acciughe sottolio (se poi le avete preparate voi ancora meglio!). Scoprirete che ogni morso vi regalerà una piccola emozione e vi accompagnerà nelle viuzze di Loano, a scoprire tanti piccoli angoli di quiete e di gusto. Buona lettura e buona degustazione! Alla prossima settimana!

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