11/10/2017

KAY SCARPETTA E LE TAGLIATELLE

Dopo Agatha Christie facciamo un balzo in avanti nel tempo e ci spostiamo geograficamente oltreoceano: Patricia Cornwell, classe 1956, ideatrice di un nuovo genere di crime story in cui la soluzione dei casi è legata ad analisi di medicina legale e creatrice dell’anatomopatologa Kay Scarpetta, che debutta nel 1990 fra le pagine di "Postmortem". Kay Scarpetta è italoamericana, ha due lauree, anatomopatologia e giurisprudenza, ed è capo medico legale a Richmond, in Virginia. Nei primi romanzi che la vedono protagonista viene descritta come una donna di circa quarant'anni, alta poco più di un metro e sessanta, bionda, occhi azzurri, prosperosa e affascinante. Ama vestire elegante e in modo adeguato ad una professionista del suo livello, si trucca poco e non porta gioielli eccetto un orologio Breitling. 
Kay adora la cucina italiana e le sue specialità sono le lasagne, la pizza e le tagliatelle al sugo con peperoni e salsiccia. Il cibo gioca un ruolo importante per lei, che si sposta dai tavoli autoptici ai fornelli con estrema naturalezza e maestria! Cucinare per Kay è rilassante e la distrae dalle preoccupazioni lavorative. Spesso cucina per riunire attorno al tavolo la nipote Lucy, algida e intelligentissima esperta informatica prima dell’FBI e poi dell’ATF, il suo collaboratore Pete Marino, poliziotto burbero dal grande cuore, e suo marito Benton Wesley, esperto profiler dell'FBI. I libri della Cornwell sono straordinari e il personaggio di Kay Scarpetta, pur non essendo l'unico da lei creato, è davvero fra i più interessanti nel panorama dei protagonisti dei gialli dell'ultimo ventennio. Leggendoli si vive un crescendo di suspense e si arriva all'ultima pagina senza interruzioni, quasi correndo. Ho iniziato a leggerla per caso e mi sono appassionata e, anche se devo ammettere che gli ultimi non sono proprio all'altezza dei primi (!), continuo a seguirla.



Nell'incipit di "L'ultimo distretto" troviamo un momento di debolezza dell'"anatomopatologa di ferro" che ci dà un’idea del suo rapporto con il cibo: "Il freddo dà una sfumatura livida al buio del crepuscolo e sono contenta che le tende di camera mia siano abbastanza pesanti da nascondere l’ombra riflessa sui vetri mentre faccio le valigie. La vita non potrebbe essere più assurda, in questo momento. “Ho voglia di bere” dichiaro aprendo un cassetto del comò. “Ho voglia di accendere il camino, di bere qualcosa e di farmi una pasta. Tagliatelle paglia e fieno con i peperoni e la salsiccia ...."  Ecco a voi la ricetta: io l'ho provata e vi consiglio di fare altrettanto!!

Tagliatelle paglia e fieno con peperoni e salsiccia 
 
Ingredienti (dosi per 4 persone):
320 gr tagliatelle
300 gr salsiccia
un peperone grande rosso (o due piccoli, uno rosso e uno giallo)
mezza cipolla dolce
mezzo bicchiere di vino bianco
qualche foglia di basilico
olio evo -  pepe nero - sale

Far imbiondire la cipolla tritata finemente con un filo di olio, aggiungere la salsiccia privata del budello e "sbriciolata" e farla rosolare per cinque minuti. Bagnare con il vino bianco e lasciar sfumare a fuoco dolce. Nel frattempo pulire e tagliare i peperoni a strisce sottili. Togliere dalla padella la salsiccia e lasciarla riposare in un piatto e mettere a cuocere i peperoni nello stesso fondo. 
Farli rosolare qualche minuto a fuoco vivo poi abbassare la fiamma e cuocerli 10/15 minuti (se si asciugano aggiungere un filo d'olio). Intanto mettere sul fuoco la pentola dell'acqua per la pasta. Appena i peperoni saranno cotti, aggiungere la salsiccia e qualche foglia di basilico. 
Lessare la pasta al dente e unirla in padella con il sugo, aggiungendo un mestolo di acqua di cottura. Mantecare per qualche minuto e servire con una spolverata di pepe nero e qualche foglia di basilico come guarnizione.
E mi raccomando: non dimenticate un buon bicchiere di vino rosso corposo! Buon appetito!




                                                                           





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