Vi ho già parlato di Agatha Christie, il mio “primo amore” in senso
letterario, colei che ha creato Miss Marple e, soprattutto, il mio “detective
number one” per eccellenza: Hercule Poirot! Come nasce questo strano investigatore
che compare sulla carta stampata nel 1920 e continua ad essere famosissimo
ancora oggi dopo quasi un secolo? All'epoca circolavano parecchi personaggi:
Sherlock Holmes, Arsenio Lupin, Raffles, Rouletabille… Ma Agatha Christie vuole
qualcosa di completamente diverso. L'ispirazione arriva dalla presenza, nella
sua regione, di un gruppo di rifugiati belgi. Ed ecco Hercule Poirot: un
funzionario di polizia belga in pensione. "Doveva essere un ispettore per avere una buona conoscenza del
crimine." - come dice la stessa scrittrice - "...doveva essere molto
ordinato e meticoloso. Un omino preciso con la mania dell'ordine, della
simmetria e una netta propensione per le forme quadrate piuttosto che per
quelle rotonde. E poi molto intelligente, con il cervello pieno di cellule
grigie…Poirot era un ometto dall'aspetto straordinario. Era alto un metro e
sessantacinque, ma aveva un portamento molto eretto e dignitoso. La testa era a
forma di uovo, costantemente inclinata da un lato. Le labbra erano ornate da un
paio di baffi rigidi, alla militare. Il suo abbigliamento era
inappuntabile." Non ha famiglia, anche se le donne lo affascinano e
apprezza i complimenti da parte del gentil sesso. Vanitosissimo, al limite del detestabile,
soffre se non gli vengono riconosciute le sue capacità superiori. È un
solitario e ha pochi e fedeli amici: tra gli altri, il capitano Hastings, suo
fedele collaboratore, Miss Lemon, la segretaria, George, il suo maggiordomo, e
l’ispettore Japp, con il quale c’è un rapporto di sana rivalità. I romanzi e i
racconti con Poirot come protagonista sono tantissimi e non saprei proprio dire
quale possa essere il migliore. Li ho letti e riletti tutti…ad eccezione di
“Sipario” l’ultimo libro di Poirot, in cui Agatha Christie scrive la sua morte:
non ho proprio il coraggio di leggerlo! Altrettanto numerosi sono stati i film
per il cinema e la televisione, con protagonisti fantastici, fra i quali spiccano
a mio avviso David Suchet e Peter Ustinov. Avvicinandosi il Natale ho deciso di
scegliere uno dei racconti più simpatici e in tema con questo periodo: “Il caso
del dolce di Natale” (“The adventure of the Christmas Pudding”). In questo
breve racconto, Poirot si ritrova, suo malgrado, nella fredda campagna inglese
a passare le festività con una famiglia tipicamente inglese, abituata a
rispettare tutte le usanze inglesi, culminanti nello sfarzoso e pantagruelico
pranzo di Natale inglese! Dapprima restio (Poirot soffre tantissimo il freddo e
teme che il vecchio maniero non sia sufficientemente riscaldato e
confortevole!), il nostro eroe sembra poi riuscire a rilassarsi e a farsi
coinvolgere dall’atmosfera festosa…ma il piacere non dura a lungo: una minaccia
aleggia sul Natale in casa Lacey. Poirot riceve un biglietto anonimo prima del
pranzo: “Non mangiate il dolce!” Si tratta di uno scherzo o sta davvero per
succedere qualcosa? E cosa farà Poirot quando gli verrà servito il golosissimo
Christmas Pudding, preparato secondo le antiche tradizioni britanniche?
Si narra che fin dal quindicesimo secolo questo dolce venisse preparato
a partire da due/tre mesi prima del Natale e pare sia un vero classico della
tavola inglese, tanto che nel 1714 Re Giorgio I lo introdusse come piatto
obbligatorio del pranzo di Natale e nel 1843 anche Charles Dickens ne descrisse
la trionfale entrata in tavola in una scena di “A Christmas Carol”. Quando ho
scelto questo piatto non avrei mai pensato di imbarcarmi in un’impresa del
genere! Sapete? Su alcune cose sono anch’io un po’ “precisina” come Poirot e
quindi ho cercato la ricetta più classica del Christmas Pudding, quella di
Anton Mosimann di Londra, chef al quale la Corona inglese ha affidato eventi
indimenticabili come la cena del Royal Wedding del principe William, duca di
Cambridge, e Kate Middleton, il giubileo della Regina Elisabetta II e il
compleanno del Principe Carlo. La preparazione è lunga e laboriosa ma vi
assicuro che ne vale la pena!
CHRISTMAS PUDDING Ricetta per 4/6 persone Si consiglia uno stampo da budino della capacità di un litro non
scanalato ma liscio. In caso non abbiate i liquori elencati nella ricetta,
potete utilizzare solo il Cognac o il Brandy, mantenendo comunque le dosi
indicate.
Ingredienti e preparazione del
Golden syrup*(facoltativo):1,2 kg di zucchero - 650 gr di
acqua bollente - 50 ml di succo di limone Prendete una pentola antiaderente e dal bordo spesso e mettete 200 gr
di zucchero e 50 gr di acqua, mescolate bene e poi cuocete a fuoco dolce fino a
ottenere un composto dalla consistenza e dal colore simile a quello del
caramello. A questo punto aggiungete l’acqua bollente, il succo di limone e lo
zucchero rimasto, mescolate con un cucchiaio e poi cuocete a fuoco dolce per
un’oretta. La consistenza finale deve essere un po’ più liquida del miele, ma
sempre piuttosto viscosa.
Ingredienti fase 1: 112 grammi di uva sultanina - 112 grammi di ribes (o altri frutti rossi
disidratati) - 112 grammi di uva passa - 25 grammi di ciliegie glassate - 25
grammi di frutta candita - 30 grammi di prugne secche - 35 ml Cognac - 35 ml
Madeira - 53 ml Rum Scuro
Ingredienti fase 2: 35 grammi di mele Granny Smith grattugiate - 25 grammi di carote
grattugiate - scorza d’arancia e succo di mezza arancia - scorza di limone e
succo di mezzo limone - 2 grammi di cannella in polvere - 2 grammi di spezie
miste - 1 presa di sale marino - 15 ml di Golden
syrup* (facoltativo-in alternativa 20 ml di acqua calda zuccherata) - 15 ml
di birra Guiness Stout - 10 ml birra tipo Bitter Ale
Ingredienti fase 3: 45 grammi di farina - 20 grammi di mandorle macinate - 65 grammi di
pane sbriciolato - 70 grammi di burro
Ingredienti fase 4: 1 Uovo (55 grammi) - 45 grammi di zucchero di canna
Ingredienti fase 5:
30 ml di Cognac
Fase 1: Fate marinare tutta la frutta nei liquori per
una notte.
Fase 2: Mischiate tutti gli ingredienti e aggiungeteli
alla frutta marinata.
Fase 3: Mescolate tutti gli ingredienti secchi e poi
aggiungeteli al composto di frutta ottenuto al termine dalla fase 2.
Fase 4: Sbattete l’uovo con lo zucchero e mescolate con
la frutta. Mettete il composto così ricavato in uno stampo da budino, coprite
con un telo di mussola o con pellicola trasparente e chiudete con un coperchio.
Lo stampo deve essere praticamente sigillato, quindi potete anche legare il
telo al bordo dello stampo con uno spago da cucina. Inserite lo stampo in una
grande casseruola piena d’acqua fino a circa metà dell’altezza dello stampo ino
e cuocete a bagnomaria per 6 ore. (É anche possibile cuocere il pudding in
forno, a circa 150°, avendo sempre l’accortezza di aggiungere acqua calda,
mantenendo il livello costante).
Fase 5: Quando sarà pronto, raffreddate il pudding, poi
bagnate la parte superiore con il cognac, rimettete un nuovo coperchio e
lasciatelo in un luogo secco e fresco. N.B.Se avete preparato secondo
tradizione il Christmas pudding con largo anticipo, ricordatevi di bagnarlo con
un cucchiaino di Brandy una volta alla settimana, rimuovendo la pellicola e poi
di risigillarlo nuovamente.
Fase 6: Prima di servire il pudding, ricuocetelo a
vapore per altre due ore.
Fase 7: Capovolgete lo stampo, mettete il pudding al
centro di un piatto da portata e decorate a piacimento con un rametto di
agrifoglio. Servite il Christmas Pudding tiepido con il burro al brandy
(Lavorate un po’ di burro morbido e a temperatura ambiente con del brandy e
dello zucchero a velo). In molte famiglie inglesi si usa servirlo “flambato”
con del brandy…a voi la scelta.
L’importante è che non lo facciate mangiare ai
bambini e che non vi mettiate al volante dopo averlo mangiato! Buon Natale a
voi e ai vostri cari: che sia per tutti un Natale sereno e…gustoso!
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