Alexander McCall Smith, nato nello Zimbabwe, dove è cresciuto prima di
completare gli studi in Scozia, vive almeno due vite. In una è un rinomato
esperto di diritto applicato alla medicina e alla bioetica, autore di dotte
opere specialistiche e vicepresidente della commissione inglese per la
genetica, nell’altra è scrittore e creatore di diverse serie di gialli
e mistery la cui fama si è prodigiosamente diffusa in tutto il mondo, tra le
quali i casi di Precious Ramotswe, la
detective n°1 del Botswana, quelli di Isabel
Dalhousie, filosofa e investigatrice, e le storie del “44 Scotland street”. Inizierò con il parlarvi di Mrs Dalhousie. Scozzese,
intrepida, curiosa e affascinante fondatrice del Club dei filosofi dilettanti,
ha una straordinaria propensione ad immischiarsi nei guai, in particolare
quelli degli altri! Isabel alterna la sua ufficiale attività di filosofa a
quella di investigatrice dilettante, prendendo a cuore le persone che
incontra
e che molte volte si confidano con lei e chiedono il suo aiuto. Vive a
Edimburgo, ha una nipote, Cat, che spesso la affianca nelle sue indagini e che
possiede un negozio di gastronomia, in cui si possono trovare prodotti
provenienti da tutto il mondo, e dove abitualmente Isabel si ferma a leggere un
giornale e a concedersi un pranzo o uno spuntino con una delle tante leccornie
in vendita. Il più delle volte prende solo un caffè e un bagel ma, essendo una
buongustaia non sa resistere alle tentazioni! Predilige le specialità italiane e quindi è facile trovarla a
sbocconcellare un po’ di grana, dell’uva, dei pomodorini…il tutto accompagnato
da un bicchiere di Chianti o di Bonarda e da una buona lettura. Perché per lei
cultura e gusto vanno di pari passo…e anche per me! Non ho ancora letto tutti i libri della sua serie ma Isabel Dalhousie
mi è piaciuta subito. Non c’è una ricetta in particolare che le piaccia, in
quanto è sempre aperta a nuove esperienze, nella vita come a tavola, e quindi
assaggia, degusta e apprezza un po’ di tutto. Ho pensato, quindi, di documentarmi
in merito ad uno dei tesori della nostra Italia. Signore e signori,
ecco a voi sua maestà il Grana Padano che ha umili origini e un sapore regale...non
gustarlo sarebbe un delitto!
La storia narra che il formaggio
grana della pianura padana nacque nel 1134 nell'abbazia di Chiaravalle, pochi
chilometri a sud di Milano. Veniva prodotto in apposite caldaie all'interno dei
monasteri che possono quindi essere considerati i primi caseifici. I monaci lo
chiamarono caseus vetus, formaggio vecchio. Il popolo che non aveva
dimestichezza con il latino, gli diede un altro nome, derivato dalla particolarità
della pasta, compatta ma granulosa. Così nacque il nome di formaggio di grana o
più semplicemente grana. I grana più citati sono il lodesano o lodigiano,
considerato da molti il più antico, il milanese, il parmigiano, il piacentino
ed il mantovano. Da oltre sessant’anni, il Consorzio Tutela Grana Padano
riunisce produttori, stagionatori e commercianti del formaggio Grana Padano per
garantire il rispetto della ricetta tradizionale e la sua alta qualità
riconoscibile e ritrovabile in ogni singola forma prodotta. Il 24 aprile 2002
un decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha riconosciuto al
Consorzio le funzioni di tutela, promozione, valorizzazione, informazione del
consumatore e cura generale degli interessi relativi a Grana Padano nella sua
natura di prodotto DOP, ovvero a Denominazione di Origine Protetta. Si produce
in trentadue province dell'Emilia-Romagna, della Lombardia, del Piemonte, del
Trentino-Alto Adige e del Veneto; tutte le fasi della filiera produttiva
(allevamento e mungitura delle bovine, raccolta e trasformazione del latte in formaggio,
stagionatura, eventuale grattatura) devono obbligatoriamente avvenire nella
zona di origine. È caratterizzato dai diversi tempi di
stagionatura:
-
da 9 a 16
mesi ha un gusto delicato, da cui affiora tutto il sapore del latte
-
oltre 16
mesi ha un gusto saporito, non piccante, e un aroma che ricorda la frutta secca
e il fieno
- oltre 20
mesi ha un gusto ricco e pieno, mai aggressivo, fragrante e delicato insieme
che ricorda il burro, il fieno e la frutta secca.
Semplicemente fantastica la descrizione del grana e la ricetta..semplice,elegante.
RispondiEliminaCosa dire?brava Roberta un inizio d'anno delle tue fantastiche ricette..col botto!!!
...vedrai le prossime! Preparati!
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