21/03/2018

A TAVOLA CON CAMILLERI E MONTALBANO



Dire qualcosa di Andrea Camilleri e del suo commissario Montalbano che non sia già stato detto non è facile se non addirittura impossibile…ma né l’uno né l’altro potrebbero mancare nel mio blog, anzi! Da tempo voglio parlare di loro ed eccomi finalmente ad affrontare questi due “giganti” siciliani doc. Anzitutto lo scrittore, anche se è un po’ riduttivo definirlo solo così. Andrea Calogero Camilleri (Porto Empedocle 1925), infatti, oltre che scrittore è anche sceneggiatore, regista drammaturgo e docente di regia all'Accademia nazionale d'arte drammatica. La sua vita è stata caratterizzata dal successo in tutto ciò che ha fatto, diretto, scritto e la sua fama l’ha fatto conoscere in tutto il mondo, in particolare grazie ai libri che hanno come protagonista il commissario Montalbano,
appunto. Vi ho già detto che il suo nome è stato un omaggio di Camilleri all’amico Vazquez-Montalban e anche i personaggi dei due scrittori, Montalbano e Carvalho, hanno qualcosa in comune. Come Pepe, infatti, Salvo Montalbano (classe 1950) ama la buona cucina e le buone letture, ha modi piuttosto sbrigativi e non convenzionali nel risolvere i casi e, accanto al profondo senso del dovere e della giustizia, non mancano una serie di abitudini e vizi che lo contraddistinguono. Il nostro commissario lavora a Vigata, in provincia di Montelusa, e vive a Marinella, in una villetta sul mare (tutti nomi inventati ma che rimandano a Porto Empedocle ed Agrigento nei libri e alla provincia di Ragusa nei film). È circondato da altri personaggi, non sempre secondari, che sono come la sua famiglia. Il suo vice Mimì Augello, ex sciupafemmine ora accasato; Fazio, ispettore, ottimo collaboratore e incredibile segugio; Catarella, poliziotto imbranato e casinista che però si rivela un mago al computer; il dottor Pasquano, anatomopatologo che non sopporta le insistenze di Montalbano per avere subito i rilievi autoptici (ma cede davanti a cannoli e cassate!); Adelina, cameriera e cuoca che si occupa della casa del commissario e che spesso gli lascia in frigorifero o in forno la cena, ed infine Livia, l’eterna fidanzata che vive e lavora a Genova e che spesso raggiunge Salvo in Sicilia, o si fa raggiungere in Liguria, senza però riuscire a distoglierlo dal lavoro. Tutti questi personaggi si muovono insieme a Montalbano e ciascuno contribuisce a rendere i libri di Camilleri così originali e quasi “familiari”. Ogni libro, infatti, affronta un’indagine diversa ma, pagina dopo pagina, il lettore si ritrova insieme a questo gruppo e si sente come accolto da loro, accompagnato nella loro Sicilia, fatta di tradizioni, di legami, di persone e di luoghi, di parole e di sentimenti, di ricerca della giustizia e di silente omertà…E chi apprezza o ha apprezzato i libri di Montalbano, ritrova tutto questo nei film televisivi che continuano ad ottenere un grande successo. Sia nei libri, sia nei film, come già vi dicevo, Salvo Montalbano è un grande amante della buona tavola. A pranzo si lascia viziare dai manicaretti del ristorante “San Calogero” prima e “Da Enzo” poi, dove gusta il piatto del giorno a base di pesce fresco, in religioso silenzio. Per lui, infatti, mangiare è importante e non si deve mischiare il cibo con il lavoro. A cena, invece, il più delle volte benedice la brava Adelina che gli lascia una delle sue specialità pronte da scaldare. Quando, raramente, questo non accade Montalbano non dispera e si arrangia mangiando del caciocavallo con delle olive nere. Il nostro commissario, quindi, si può annoverare fra i detective gourmet più conosciuti e apprezzati. Non sa cucinare ma adora mangiare e mangiare bene. Per la ricetta di stasera avevo solo l’imbarazzo della scelta…e alla fine ho deciso di proporvi la classicissima “pasta alla Norma”, così chiamata in onore del grande compositore Bellini, che Montalbano apprezza nel libro “Il ladro di merendine”. La ricetta che segue è presa direttamente dalle ricette di Camilleri e vorrei dedicarla alla mia amica e collega Rita, siciliana doc e grande estimatrice di Montalbano.

Pasta alla Norma (pasta 'a Norma)

Ingredienti (non è specificato per quante persone…dipende dalla vostra fame!)  500 gr. di maccheroncini, 1 kg. di pomodori maturi, 1 cipolla, 4 melenzane, 100 gr. di ricotta salata, basilico abbondante, olio e sale. 
Friggete le melenzane tagliate a tocchetti, dopo averle lasciate in acqua salata per circa un'ora. Spellate i pomodori, tagliateli a pezzetti e soffriggeteli in un tegame, con la cipolla affettata. Salate e lasciate cuocere fin quando la salsa non si sarà addensata. Lessate i maccheroncini, scolateli al dente e conditeli con la salsa di pomodoro, le melenzane fritte e la ricotta salata grattugiata. Mescolate il tutto e guarnite con foglie di basilico. Buon appetito e mi raccomando: gustatela in religioso silenzio come fa il commissario Montalbano, accompagnata solo da un buon bicchiere di vino siciliano!

1 commento:

  1. Che dire....eccezionale veramente!!!hai fatto centro cara Roberta....

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