27/02/2019

JOONA LINNA, UN FINLANDESE NELLA POLIZIA SVEDESE


Lars Kepler è lo pseudonimo di Alexander Ahndoril  e Alexandra Coelho Ahndoril, una coppia di scrittori svedesi. Entrambi con una propria carriera già avviata, nel 2009 decidono di scrivere un giallo insieme e per non influenzare i rispettivi lettori, adottano uno pseudonimo, appunto. Il loro primo libro, “L'ipnotista”, esce nel 2010 ed è subito un caso letterario! Già nei primi mesi riesce a scalzare i libri di Stieg Larsson che dominavano le classifiche e ben presto il successo arriva anche oltreoceano. Il libro è davvero un capolavoro e ne viene tratto anche un film molto ben riuscito nel 2012. Io non riuscivo a fermarmi quando l’ho letto! Il romanzo ha come protagonista l’ispettore di origini finlandesi Joona Linna, poliziotto integerrimo, dedito al lavoro, intelligente, astuto, testardo e con un oscuro passato. La vicenda inizia con il massacro di una famiglia, al quale sopravvive solo un ragazzo che però, per lo
shock, non è di aiuto nelle indagini. Trovandosi ad un punto morto con nessun indizio, Linna chiede aiuto al dottor Erik Maria Bark,  un famoso psicoterapeuta, esperto in ipnosi. Purtroppo Erik ha pagato caro le sue passate collaborazioni con la polizia e, per amore della sua famiglia, non vuole farsi coinvolgere. Solo l'insistenza di Linna lo farà capitolare ed entrare in una spirale che lo assorbirà completamente. L'omicida, infatti, arriverà a colpirlo nei suoi affetti più cari e la caccia all'uomo si farà sempre più serrata e angosciante. Il finale, privo di banalità, raggiunge il lettore come un pugno nello stomaco e lo lascia a bocca aperta! Kepler ha scritto altri libri, tutti molto coinvolgenti e di successo ma credo che il primo non abbia uguali. Inutile dire che, nel ritmo serrato dell’azione, nessuno dei protagonisti riesce a fermarsi un attimo…figurarsi mangiare! E quindi, in onore delle origini del bravo ispettore Linna, ho pensato di proporvi dei dolcetti finlandesi molto particolari e con un nome impronunciabile…i karjalanpiirakka. Si tratta di un dolce finlandese tipico della regione della Carelia, tanto è vero che questo dessert è anche conosciuto come “crostata careliana”. Viene cucinato con molte varianti ma la ricetta originale, ovviamente, è quella che trovate qui sotto!

KARJALANPIIRAKKA Ingredienti per 6 persone – 250 gr Farina di segale – 250 ml Acqua – 300 gr Riso – 500 ml Latte – 500 gr Patate - Burro q.b. - 1 tuorlo d’uovo – Sale – Pepe – Zucchero 
Impastate la farina di segale su una spianatoia assieme ad un cucchiaio di zucchero, un pizzico di sale e l’acqua. Quando avrete ottenuto un panetto sodo e liscio, mettetelo a riposare coperto da un panno in un luogo fresco, per circa 60 minuti. Nel frattempo cuocete le patate, dopo averle sbucciate, in una pentola contenente acqua bollente. Quando le patate sono morbide e cotte, passatele nello schiacciapatate e aggiungete una noce di burro. Aggiustate di sale e pepe e mescolate bene tutti questi ingredienti. Prendete un pentolino, versate il latte e portatelo a bollore, quindi versateci il riso, insieme ad un cucchiaio di zucchero. Fate cuocere per circa 20 minuti così che il riso assorba il latte, andando perciò a creare un impasto cremoso. Aggiungete il riso alle patate e mescolate bene. A questo punto stendete la pasta di segale, ottenendo una sfoglia dello spessore di mezzo centimetro. Ritagliate delle forme ovali, disponeteci sopra il ripieno e chiudete bene sigillando i bordi. Spennellate la superficie dei karjalanpiirakka con un composto di tuorlo d’uovo sbattuto e burro fuso e infine cuocete in forno caldo a 200° C per circa 20 minuti. Solitamente in Finlandia si consumano con una bevanda calda e della panna montata. Voi gustateli come preferite, meglio se accompagnati da un buon libro…meglio se di Lars Kepler!!!

20/02/2019

ALICE ALLEVI: UN MEDICO LEGALE FUORI DAGLI SCHEMI

Alessia Gazzola, siciliana classe 1982, è un medico legale ed una scrittrice di talento, divenuta famosa grazie al personaggio di Alice Allevi. La scrittrice afferma di aver iniziato a scrivere per dare sfogo alle difficoltà incontrate durante il suo percorso di specializzanda. Non so se è proprio così o se, invece, ha voluto creare un personaggio che fosse quasi un suo alter ego con mille difetti…fatto sta che il successo è arrivato subito ed il primo libro è diventato un caso letterario. Pasticciona, goffa, casinista, sognatrice, curiosa, buona e dal cuore grande, Alice si ritrova al sesto anno di medicina ancora indecisa sul suo futuro. Poi, in seguito alla morte della badante di sua nonna, decide di specializzarsi in medicina legale. Entra così in contatto con un mondo nuovo, nel quale non sempre si trova a suo agio, dove incontrerà una serie di personaggi
decisamente “originali”. Primo fra tutti il dottor Claudio Conforti, suo diretto superiore, preciso, meticoloso, dotato di un grande carisma e di un pungente sarcasmo. Conforti affascina Alice e, pur punzecchiandola e rimproverandola spesso per la sua distrazione e il suo essere troppo precipitosa, la incoraggia e capisce che, dietro a questi difetti, la ragazza nasconde una notevole intelligenza e un particolare sesto senso. Alice lo segue spesso come un cagnolino, impaziente di imparare da lui e perennemente in attesa della sua approvazione. Accanto a Conforti, nell’Istituto di medicina legale, gravitano altre persone. Anzitutto Lara e Ambra, due colleghe di Alice. La prima, pettegola e impicciona, diventa ben presto sua grande amica, mentre la seconda, sensuale ed estremamente ambiziosa, la prende in antipatia e coglie ogni occasione per trattarla male, soprattutto alla presenza di Conforti. Troviamo poi, tra gli altri, la professoressa Boschi, detta “Wally”, esigente e severa, che tratta malissimo tutti i suoi studenti, ed il professor Paul Malcomess, direttore dell’Istituto e soprannominato il “Supremo”. Fuori dall’Istituto, invece, oltre alla famiglia di Alice (la nonna Amalia, il padre, la madre ed il fratello Marco) c’è la sua coinquilina Yukino, stravagante e vivace ragazza giapponese, appassionata di arte e letteratura, che cerca sempre di aiutare l’amica a superare i momenti di difficoltà e sconforto. E, dulcis in fundo, c’è Arthur Malcomess, figlio del
“Supremo”, giornalista e reporter di viaggi che sogna di diventare reporter di guerra. Alice se ne innamora e la loro storia sarà molto tormentata. La carrellata di personaggi più o meno marginali potrebbe continuare, anche perché la sensibilità di Alice la porta a creare rapporti unici con tutte le persone che incontra anche solo per un attimo, ma vi invito a trovarli ed a conoscerli fra le pagine dei libri della Gazzola. Molti di voi magari hanno conosciuto Alice attraverso la serie televisiva “L’allieva”, andata in onda con altrettanto successo sulla Rai. Io non l’ho ancora vista ma consiglio comunque di leggere almeno uno dei libri incentrati sulla sua figura. La lettura è scorrevole e vi ritroverete a provare una profonda simpatia per questa studentessa così casinista ed emotiva. Ovviamente un personaggio così non ha proprio il tempo per pensare a cucinare…figuriamoci! Alice
mangia cibi pronti o surgelati, prende prodotti da asporto o mangia qualcosa al volo fra un autopsia e l’altra…se non ci fosse Yukino a pensare al suo stomaco non so quanto durerebbe!!! È lei, infatti, a prepararle un bel piatto di sushi o di onigiri, da gustare davanti alla TV. Io adoro la cucina giapponese e prima o poi riuscirò anche a cimentarmi in qualche ricetta particolare. Per ora condivido solo qualche foto di piatti che ho mangiato al ristorante ma vi assicuro che prossimamente cercherò di replicare una di queste prelibatezze. Nel frattempo cerco di conoscere il più possibile la tradizione culinaria del Giappone perché non basta cucinare, occorre assaggiare e imparare e poi mettere nel piatto ciò che si è appreso. Mangiare non è solo assaporare ma anche guardare, sentire, annusare…se ancora non l’avete fatto, provate ad approcciare la cucina giapponese ed uscite dagli stereotipi che la limitano solo al pesce crudo: scoprirete un mondo di gusto e sarebbe un delitto non coglierne l’essenza!
お食事をお楽しみ下さ (Buon appetito!)


06/02/2019

WULF DORN: ESPLORAZIONI NEL BUIO DELLA MENTE


Lo scrittore tedesco Wulf Dorn, classe 1969, ha studiato lingue e lavorato per molti anni come logopedista a contatto con pazienti psichiatrici. Questa esperienza, unita alla sua passione per la lettura e per la scrittura, lo hanno portato a scrivere alcuni testi horror e, nel 2009, il suo primo psico-thriller “La psichiatra”. Il successo arrivò subito non tanto per la pubblicità o per le promozioni fatte in diverse città ma per il passaparola dei lettori, letteralmente catturati dal suo stile narrativo. I suoi libri, infatti, riescono a trascinare il lettore in un crescendo di suspense, accanto ai protagonisti, fino al finale scioccante, mai banale e spesso imprevedibile. Nel suo primo libro appare subito evidente come la 
sua preparazione e la sua ricerca siano attente, meticolose quasi accademiche. Dorn scende negli abissi della psiche, laddove nessuno riesce ad arrivare, e scopre emozioni, sentimenti, paure, impulsi che solitamente vengono ignorati o accantonati. Il conscio e l’inconscio si trovano a combattere per arrivare alla verità, molto spesso scomoda e peggiore di quanto si possa immaginare. Nel secondo libro “Il superstite”, l’autore introduce lo psichiatra forense Jan Forstner, tornato nella sua città natale per lavoro e vittima di un passato che lo tormenta e che dovrà affrontare per poter continuare a vivere il presente e pensare al futuro. Jan è protagonista anche del terzo libro “Follia profonda”, mentre i successivi hanno altre ambigue ed inquietanti figure che prendono il suo posto. Tutti i libri di Dorn sono diventati best-sellers e lo hanno portato a diventare uno dei più importanti scrittori tedeschi. Secondo me il suo successo è più che meritato: mi sono ritrovata a leggere con avidità le sue pagine, spinta dal desiderio di arrivare a scoprire la verità, ritrovandomi ogni volta stupita e ammirata dal finale mai scontato e sempre sorprendente! Vi consiglio di approcciare questo autore seguendo proprio l’ordine di uscita dei libri, per apprezzarlo di più e per gustarne al meglio l’abilità narrativa. Per quanto riguarda il gusto, purtroppo i vari protagonisti si limitano a "mangiucchiare" qualcosa, fra un colpo di scena e l’altro. Il dottor Forstner, forse, è quello che si “sforza” maggiormente di mangiare bene…ahimè senza riuscirci. Il suo coinquilino ogni tanto gli cucina delle salsicce o delle patate (siamo pur sempre in Germania!!) e la sua infermiera qualche volta gli porta in ufficio un panino o una pizzetta (sigh!)…poverino! Con tutto il lavoro e i problemi che deve affrontare, mi piacerebbe poterlo aiutare preparandogli dei piatti confortevoli e sostanziosi! È per questo che, non potendo attingere dalle pagine di Dorn e pensando in particolare proprio a Jan, ho deciso di abbinare a questi libri un piatto che a volte faccio a casa, semplice e gustoso, alla portata di tutti: 
PATATE, CIPOLLE E SCAMORZA AL FORNO 
Ingredienti per 4 persone: 4 patate di media grandezza – 4 cipolle rosse – una scamorza affumicata – pane grattugiato – sale – pepe – olio evo
Lavate e sbucciate le patate e pulite le cipolle, poi tagliatele tutte finemente a rondelle, magari utilizzando una mandolina. Dovete cercare di ottenere delle fettine sottili e il più possibile simili per grandezza. Tagliate, quindi, anche la scamorza sempre con lo stesso criterio. Prendete una pirofila, ungetela ed iniziate a posizionarvi le patate, le cipolle e la scamorza, alternandole. Quando avrete finito condite con un po’ di sale, una macinata di pepe e un pochino di pane grattugiato. Irrorate il tutto con un filo di olio extra-vergine di oliva e infornate a 200° per 45/50 minuti. Sfornate e servite con un bicchiere di vino o una birra. Questo piatto, come vedete, è molto semplice e se volete potete anche modificare e/o aggiungere degli ingredienti, in base al vostro gusto. Per esempio potete usare la scamorza bianca anziché quella affumicata, oppure sostituire le cipolle con delle zucchine o ancora aggiungere dei pezzettini di pancetta o speck…Magari prima provate la versione originale e poi sbizzarritevi ma ricordatevi sempre che l’importante è il gusto: non considerarlo è un delitto!!!!