Lo scrittore tedesco Wulf Dorn, classe 1969, ha studiato lingue e lavorato per molti anni come logopedista a contatto con pazienti psichiatrici. Questa esperienza, unita
alla sua passione per la lettura e per la scrittura, lo hanno portato a
scrivere alcuni testi horror e, nel 2009, il suo primo psico-thriller “La
psichiatra”. Il successo arrivò subito non tanto per la pubblicità o per le
promozioni fatte in diverse città ma per il passaparola dei lettori, letteralmente
catturati dal suo stile narrativo. I suoi libri, infatti, riescono a trascinare
il lettore in un crescendo di suspense, accanto ai protagonisti, fino al finale
scioccante, mai banale e spesso imprevedibile. Nel suo primo libro appare
subito evidente come la
sua preparazione e la sua ricerca siano attente, meticolose
quasi accademiche. Dorn scende negli abissi della psiche, laddove nessuno
riesce ad arrivare, e scopre emozioni, sentimenti, paure, impulsi che
solitamente vengono ignorati o accantonati. Il conscio e l’inconscio si trovano
a combattere per arrivare alla verità, molto spesso scomoda e peggiore di
quanto si possa immaginare. Nel secondo libro “Il superstite”, l’autore
introduce lo psichiatra forense Jan Forstner, tornato nella sua città natale
per lavoro e vittima di un passato che lo tormenta e che dovrà affrontare per
poter continuare a vivere il presente e pensare al futuro. Jan è protagonista
anche del terzo libro “Follia profonda”, mentre i successivi hanno altre ambigue
ed inquietanti figure che prendono il suo posto. Tutti i libri di Dorn sono
diventati best-sellers e lo hanno portato a diventare uno dei più importanti
scrittori tedeschi. Secondo me il suo successo è più che meritato: mi sono
ritrovata a leggere con avidità le sue pagine, spinta dal desiderio di arrivare
a scoprire la verità, ritrovandomi ogni volta stupita e ammirata dal finale mai
scontato e sempre sorprendente! Vi consiglio di approcciare questo autore seguendo proprio l’ordine di uscita dei libri, per apprezzarlo di più e per
gustarne al meglio l’abilità narrativa. Per quanto riguarda il gusto, purtroppo
i vari protagonisti si limitano a "mangiucchiare" qualcosa, fra un colpo di scena
e l’altro. Il dottor Forstner, forse, è quello che si “sforza” maggiormente di
mangiare bene…ahimè senza riuscirci. Il suo coinquilino ogni tanto gli cucina delle
salsicce o delle patate (siamo pur sempre in Germania!!) e la sua infermiera
qualche volta gli porta in ufficio un panino o una pizzetta (sigh!)…poverino!
Con tutto il lavoro e i problemi che deve affrontare, mi piacerebbe poterlo
aiutare preparandogli dei piatti confortevoli e sostanziosi! È per questo che,
non potendo attingere dalle pagine di Dorn e pensando in particolare proprio a Jan,
ho deciso di abbinare a questi libri un piatto che a volte faccio a casa,
semplice e gustoso, alla portata di tutti:
PATATE, CIPOLLE E SCAMORZA AL FORNO
Ingredienti per 4 persone: 4 patate di media grandezza – 4 cipolle
rosse – una scamorza affumicata – pane grattugiato – sale – pepe – olio evo
Lavate e sbucciate le patate e pulite le cipolle, poi tagliatele tutte
finemente a rondelle, magari utilizzando una mandolina. Dovete cercare di
ottenere delle fettine sottili e il più possibile simili per grandezza. Tagliate,
quindi, anche la scamorza sempre con lo stesso criterio. Prendete una pirofila, ungetela ed iniziate a posizionarvi le patate, le cipolle e la scamorza, alternandole.
Quando avrete finito condite con un po’ di sale, una macinata di pepe e un
pochino di pane grattugiato. Irrorate il tutto con un filo di olio
extra-vergine di oliva e infornate a 200° per 45/50 minuti. Sfornate e servite
con un bicchiere di vino o una birra. Questo piatto, come vedete, è molto
semplice e se volete potete anche modificare e/o aggiungere degli ingredienti, in
base al vostro gusto. Per esempio potete usare la scamorza bianca anziché quella
affumicata, oppure sostituire le cipolle con delle zucchine o ancora aggiungere
dei pezzettini di pancetta o speck…Magari prima provate la versione originale
e poi sbizzarritevi ma ricordatevi sempre che l’importante è il gusto: non considerarlo è un delitto!!!!
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