06/02/2019

WULF DORN: ESPLORAZIONI NEL BUIO DELLA MENTE


Lo scrittore tedesco Wulf Dorn, classe 1969, ha studiato lingue e lavorato per molti anni come logopedista a contatto con pazienti psichiatrici. Questa esperienza, unita alla sua passione per la lettura e per la scrittura, lo hanno portato a scrivere alcuni testi horror e, nel 2009, il suo primo psico-thriller “La psichiatra”. Il successo arrivò subito non tanto per la pubblicità o per le promozioni fatte in diverse città ma per il passaparola dei lettori, letteralmente catturati dal suo stile narrativo. I suoi libri, infatti, riescono a trascinare il lettore in un crescendo di suspense, accanto ai protagonisti, fino al finale scioccante, mai banale e spesso imprevedibile. Nel suo primo libro appare subito evidente come la 
sua preparazione e la sua ricerca siano attente, meticolose quasi accademiche. Dorn scende negli abissi della psiche, laddove nessuno riesce ad arrivare, e scopre emozioni, sentimenti, paure, impulsi che solitamente vengono ignorati o accantonati. Il conscio e l’inconscio si trovano a combattere per arrivare alla verità, molto spesso scomoda e peggiore di quanto si possa immaginare. Nel secondo libro “Il superstite”, l’autore introduce lo psichiatra forense Jan Forstner, tornato nella sua città natale per lavoro e vittima di un passato che lo tormenta e che dovrà affrontare per poter continuare a vivere il presente e pensare al futuro. Jan è protagonista anche del terzo libro “Follia profonda”, mentre i successivi hanno altre ambigue ed inquietanti figure che prendono il suo posto. Tutti i libri di Dorn sono diventati best-sellers e lo hanno portato a diventare uno dei più importanti scrittori tedeschi. Secondo me il suo successo è più che meritato: mi sono ritrovata a leggere con avidità le sue pagine, spinta dal desiderio di arrivare a scoprire la verità, ritrovandomi ogni volta stupita e ammirata dal finale mai scontato e sempre sorprendente! Vi consiglio di approcciare questo autore seguendo proprio l’ordine di uscita dei libri, per apprezzarlo di più e per gustarne al meglio l’abilità narrativa. Per quanto riguarda il gusto, purtroppo i vari protagonisti si limitano a "mangiucchiare" qualcosa, fra un colpo di scena e l’altro. Il dottor Forstner, forse, è quello che si “sforza” maggiormente di mangiare bene…ahimè senza riuscirci. Il suo coinquilino ogni tanto gli cucina delle salsicce o delle patate (siamo pur sempre in Germania!!) e la sua infermiera qualche volta gli porta in ufficio un panino o una pizzetta (sigh!)…poverino! Con tutto il lavoro e i problemi che deve affrontare, mi piacerebbe poterlo aiutare preparandogli dei piatti confortevoli e sostanziosi! È per questo che, non potendo attingere dalle pagine di Dorn e pensando in particolare proprio a Jan, ho deciso di abbinare a questi libri un piatto che a volte faccio a casa, semplice e gustoso, alla portata di tutti: 
PATATE, CIPOLLE E SCAMORZA AL FORNO 
Ingredienti per 4 persone: 4 patate di media grandezza – 4 cipolle rosse – una scamorza affumicata – pane grattugiato – sale – pepe – olio evo
Lavate e sbucciate le patate e pulite le cipolle, poi tagliatele tutte finemente a rondelle, magari utilizzando una mandolina. Dovete cercare di ottenere delle fettine sottili e il più possibile simili per grandezza. Tagliate, quindi, anche la scamorza sempre con lo stesso criterio. Prendete una pirofila, ungetela ed iniziate a posizionarvi le patate, le cipolle e la scamorza, alternandole. Quando avrete finito condite con un po’ di sale, una macinata di pepe e un pochino di pane grattugiato. Irrorate il tutto con un filo di olio extra-vergine di oliva e infornate a 200° per 45/50 minuti. Sfornate e servite con un bicchiere di vino o una birra. Questo piatto, come vedete, è molto semplice e se volete potete anche modificare e/o aggiungere degli ingredienti, in base al vostro gusto. Per esempio potete usare la scamorza bianca anziché quella affumicata, oppure sostituire le cipolle con delle zucchine o ancora aggiungere dei pezzettini di pancetta o speck…Magari prima provate la versione originale e poi sbizzarritevi ma ricordatevi sempre che l’importante è il gusto: non considerarlo è un delitto!!!!

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