Quando fece il suo debutto in TV, nel 1975, fu subito chiaro che la
serie televisiva “Baretta” era decisamente differente rispetto alle serie a cui
era abituato il pubblico statunitense. Anthony Vincenzo “Tony” Baretta era un
poliziotto dall’aspetto trasandato, certo non ai livelli del tenente Colombo,
ma pur sempre diverso dai classici piedipiatti in giacca e cravatta. Sempre in
jeans e t-shirt, spesso con uno stuzzicadenti in bocca, Tony vive in una stanza
d’albergo con Fred, un pappagallo bianco, e frequenta il mondo della piccola e
media criminalità. Prostitute, spacciatori, ladruncoli, truffatori…per lui
diventano informatori e preziosi collaboratori in più di un’occasione. Maestro
dei travestimenti, spesso sorprende i suoi stessi colleghi, finendo anche
arrestato per non far saltare la propria copertura. Allergico alla burocrazia
ed alle regole, segue comunque una sorta di codice non scritto, fatto di
rispetto, onestà, attaccamento al lavoro e tanta, tanta umanità. Nei vari
episodi della serie, andata in onda fino al 1978 negli USA ed arrivata in
Italia agli inizi degli Anni Ottanta, non sono narrate vicende di crimini
“importanti” o efferati ma storie della criminalità di strada, dove i
protagonisti vivono ai margini della società e la distinzione fra vittime e
carnefici non sempre è così netta. A volte sembra che le indagini si perdano in
un dedalo di diverse piste…in realtà Baretta ha già fiutato il colpevole e lo
punta come un esperto segugio fino a metterlo all’angolo. Come si intuisce dal
cognome, la famiglia di Tony è di origine italiana ed infatti la sua “vena
artistica”, il suo carattere passionale e, soprattutto, il suo amore per il
buon cibo ed il buon vino sono tutte caratteristiche riconducibili al DNA
tricolore! Anche l’attore che lo interpreta è italoamericano. Robert Blake,
nome d’arte di Michael James Gubitosi, deve al personaggio di Baretta la sua
fama e anche due importanti premi, un Emmy Awards nel 1975 ed un Golden Globe
nel 1976. Ogni tanto Tony si mette ai fornelli e cerca di riprodurre una
ricetta di sua mamma o di sua nonna…altre volte decide di sedersi ad un tavolo
dei tanti locali di cucina italiana che attirano i turisti…tutto per cercare di
mangiare qualcosa di buono, qualcosa che ricordi i sapori e gli odori di casa.
Io ho pensato di proporvi un piatto classicissimo, un piatto capace di
trasportarti subito nella cucina di casa, un piatto che ogni italiano conosce,
un piatto intramontabile, con tantissime varianti, tantissime declinazioni,
tantissimo gusto: le lasagne! Vi propongo quelle che faccio io, ispirandomi a
quelle che mangiavo in casa quando c’era ancora mia nonna che le chiamava
“pasta al forno” (…perché in dialetto lasagne non lo diceva!) Ecco a voi la mia
ricetta: sia ben chiaro che non si tratta di quella originale bolognese! Fatemi
sapere se vi è piaciuta e ditemi come la fate voi! Buon appetito!
LASAGNE A MODO MIO (o meglio
la pasta al forno della nonna Giulia)
Ingredienti per 4-6 porzioni – per il ragù: • 150 gr
salsiccia • 500 gr di macinato misto (lombo di maiale e muscolo di manzo) • ½
bicchiere di vino bianco secco • 400 g di passata di pomodoro • sedano • carote
• 1 cipolla • 2 cucchiai di concentrato di pomodoro • sale • pepe • timo e
alloro • olio evo – la pasta: potete farla voi (sempre calcolando un uovo
ogni 100 gr di farina) oppure utilizzare quella già pronta che si trova in
tutti i supermercati (decisamente più comoda!) – la besciamella: 50
gr di farina • 50 gr di burro • mezzo litro di latte • sale/pepe/noce moscata ed
infine grana grattugiato.
Mettete in una casseruola dal fondo pesante la cipolla tritata e fatela
rosolare dolcemente con un po’ di olio, quindi unite il sedano e la carota
tritati e rosolate anche questi. Aggiungete la salsiccia e, dopo un minuto, la
carne macinata. Fate rosolare a fiamma alta mescolando continuamente e
sgranando con un cucchiaio. Quando cambierà colore, aggiungete gli aromi, un
po’ di sale e del pepe. Sfumate con il vino bianco, che lascerete evaporare.
Unitela passata di pomodoro e i due cucchiai di concentrato. Mescolate e fate
prendere il bollore, quindi coprite e cuocete per circa due ore a fuoco
lentissimo. Questo è il vero segreto per la buona riuscita di questa ricetta:
la cottura lenta e pacifica del ragù! Preparate intanto la besciamella: in un
pentolino lasciate fondere il burro a fuoco moderato e unite la farina
mescolando con la frusta, fino a formare un
composto cremoso (il roux). Versate
quindi il latte freddo tutto in una volta continuando a mescolare finché inizia
a bollire. Salate, diminuite l’intensità della fiamma e cuocete per almeno
venti minuti coperto e mescolando di tanto in tanto: la besciamella non deve
assolutamente “sapere” di farina. Togliete dal fuoco, regolate di sale e
insaporite con un pizzico di noce moscata e una “spruzzata” di pepe. (N.B.Se la
besciamella fosse venuta troppo soda aggiungete un po’ di latte. Se troppo
liquida, ponete sul fuoco aggiungendo una noce di burro infarinata). Iniziate a
disporre i vari strati, partendo con un pochino di besciamella e ragù per fare la
“base” morbida. Iniziate poi alternando la pasta, la besciamella, il ragù e cospargete
con abbondante parmigiano grattugiato. Coprite con altra pasta e procedete in
questo modo fino ad esaurimento degli ingredienti. Dovrete fare in tutto 5
massimo 6 strati. Terminate coprendo il tutto con il sugo, la besciamella ed il
grana. Preriscaldate il forno a 180°, modalità statica, ed infornate la teglia
coperta dalla carta stagnola. In questo modo le lasagne si cuoceranno e non si
asciugheranno, diventando troppo secche. Dopo circa 30 minuti, togliete la
stagnola e passate il forno in modalità ventilata. Cuocete per altri 15/20 minuti
e comunque fino alla doratura della superficie. Sfornate, lasciate riposare per
5 minuti e servite le vostre lasagne, meglio se accompagnate da un bel
bicchiere di rosso corposo. A me piacciono tantissimo anche il giorno dopo, quando
sono ancora più “risposate”. Beh! Allora? Provateci: preparatele e gustatele!
Buon appetito e alla prossima settimana!
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