27/01/2021

IL GIARDINO DELLE BELVE: UN GIALLO NELLA BERLINO DEL 1936

Oggi vorrei proporvi un libro scritto da Jeffery Deaver, un autore di cui vi ho già parlato un paio di anni fa attraverso il suo personaggio più famoso, il detective tetraplegico Lincoln Rhyme. Deaver, infatti, non scrive solo delle indagini di Rhyme, anzi! Ha scritto anche diversi romanzi, con i quali ha ottenuto molto successo. Uno di questi è “Il giardino delle belve”, uscito in Italia nel 2008. La trama è fin da subito molto avvincente…Siamo a New York, nel 1936, l’anno delle Olimpiadi di Berlino. Mentre tutto il mondo assiste con angoscia all’ascesa di Hitler, l’FBI arresta un killer di origine tedesca, Paul Schumann. In cambio dell’immunità per i crimini commessi, i federali gli chiedono di uccidere Reinhard Ernst, uomo di fiducia del Führer, in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo, costi quel che costi. Schumann non si fa problemi ad accettare, anche e soprattutto perché nella sua carriera (se così si può definire!) ha sempre seguito una sua “regola”: eliminare solo persone pericolose, perfide, persone che fanno del male ai più deboli e indifesi, insomma la “feccia della feccia”. Per questo motivo non si è mai sentito in colpa e, sempre per questo motivo, accetta la missione che gli viene affidata. Parte per la Germania, per raggiungere la città di Berlino in subbuglio per le imminenti Olimpiadi. Ha solo 48 ore di tempo per portare a termine il suo incarico. E non dovrà fare i conti “solo” con l’imponente sistema di sicurezza nazista…Schumann si troverà di fronte ad un segugio di prima categoria, il detective Willy Kohl, poliziotto integerrimo e meticoloso, deciso a fermare il killer venuto dall’America che sta lasciando una vera e propria scia di
sangue nella sua città! E così, pagina dopo pagina, in un crescendo di suspense e colpi di scena, il lettore si trova catapultato in una caccia serrata, dove spesso il bene e il male si confondono, la giustizia perde i suoi contorni e la paura permea ogni strada, ogni momento e ogni azione. Il romanzo è scorrevole e coinvolgente e mette in evidenza l’accurata ricerca e preparazione di Deaver, che ci ha lavorato due anni prima di consegnarlo al suo pubblico. È un thriller che trasuda di storia, un racconto che porta ad immedesimarsi ora in uno, ora in un altro dei protagonisti fino a non sapere più per chi parteggiare. Per Schumann che, comunque, al di là della sua “missione” è pur sempre un assassino? O per Kohl ignaro del fatto che, fermando il killer, asseconderà l’ascesa di Hitler? Beh! Vi consiglio di leggerlo e poi, forse, potrete rispondere a queste mie domande! Nel frattempo ho fatto anch’io una piccola “ricerca”. Negli Anni Trenta, in molti dei locali alla moda, gli aristocratici e gli ufficiali tedeschi amavano sorseggiare dei cocktail ai quali davano nomi decisamente originali, nel tentativo di differenziarli dai drink made in USA. In occasione delle Olimpiadi del 1936 ne crearono uno particolarmente “corroborante”, forse dedicato proprio agli atleti che dovevano gareggiare, il knickebein, che significa “gamba rotta” (ma non ho capito cosa c’entra…forse perché dopo averlo bevuto si camminava storti?!? Mah!) Fatto sta che sopra ai vari strati composti dai diversi liquori, troneggiava un tuorlo d’uovo fresco: un bel beverone per chi doveva tirarsi su. Inizialmente tutti gli ingredienti venivano semplicemente sovrapposti, poi nel tempo si è preferito shakerarli e il cocktail è
arrivato fino ai giorni nostri con diverse varianti. Il successo è stato tale che è stato creato anche l’omonimo cioccolatino, con un ripieno alcolico, che in Germania è molto conosciuto e consumato. Ammetto di non aver voluto riprodurre il cocktail (non amo il genere), del quale, però, ho trovato la ricetta originale che vi propongo. Se volete potete cimentarvi. Io, intanto, sto cercando di procurarmi i cioccolatini…se li trovo poi vi aggiorno! Nel frattempo se provate questo “intruglio” fatemi poi sapere se vi è piaciuto! Prosit!

KNICKEBEIN

Ingredienti: 1 bicchiere di maraschino - 1 tuorlo d’uovo fresco - 1 bicchiere di crema di vaniglia - una

spruzzata di cognac o di angostura

I liquori devono essere versati separatamente gli uni sopra gli altri. (la versione contemporanea è shakerata e completata con del ghiaccio).

 

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