Curve morbide, capelli rossi, un metro e ottanta di forte temperamento: questa è Katharina Schweitzer, la bravissima cuoca e pasticcera protagonista dei gialli tedeschi firmati da Brigitte Glaser. L’autrice è nata nella Foresta Nera nel 1955 e vive a Colonia, dove si occupa di formazione e scrive. Nei suoi gialli, che riscuotono successo anche fuori dalla Germania, Katharina si destreggia fra un piatto e l’altro, nella rinomata cucina di un grande chef di Colonia e in quella più modesta della locanda di famiglia a Legelsau, immersa nella Foresta Nera.
I ritmi serrati del suo lavoro non le impediscono di immischiarsi nelle indagini della polizia, quando a Colonia si consuma un delitto proprio nel ristorante in cui lavora o quando la quiete di Legelsau viene scossa dall’omicidio di un rispettato cittadino impegnato nel sociale. Anzi, insieme alla sua amica ostetrica Adela, curiosa quanto e forse più di lei, Katharina si mette ad indagare finendo spesso nei guai e rischiando anche la vita per risolvere i misteri nei quali, suo malgrado, è coinvolta.
Ho appena iniziato ad approcciare gli autori tedeschi e devo dire che la Glaser è capace di unire il ritmo dell'indagine ad un sano umorismo che stempera un po' la suspense e rende i suoi gialli più "leggeri" ma non per questo meno avvincenti.Nel primo dei libri pubblicati in Italia che la vedono protagonista, “Delitto al pepe rosa”, Katharina entra a far parte della brigata di cucina del “Bue d’Oro”, rinomato ristorante di Colonia, regno del famoso chef Hugo Spielmann. Katharina guarda con occhi pieni di ammirazione lo chef (..e anche l’uomo!) quando è all’opera e segue in particolare la sua preparazione delle “polpette di spinaci à la Suisse”. La ricetta, che vi propongo volentieri, è solo apparentemente semplice ma occorre fare molta attenzione alle dosi, alle consistenze, ai tempi e ovviamente al gusto, che in questo libro è proprio il protagonista....
Polpette di spinaci à la Suisse
(Ingredienti per 4 persone)
500 gr di patate farinose
300 gr di spinaci sbollentati
150 gr di farina 00
2-3 uova
120 di formaggio Rahm-Tilsiter grattugiato
Sale – pepe – noce moscata
Fare bollire le patate con la buccia, lasciarle
evaporare, poi disporle su una teglia e farle asciugare in forno per circa
venti minuti a 150°.
Sbucciarle e passarle allo schiacciapatate.
Sbollentare gli spinaci e strizzarli con cura. Unirli alle patate, aggiungere uova, farina,
formaggio, sale, pepe e noce moscata, quindi impastare il tutto.
Dopo aver passato le mani sotto l’acqua fredda,
formare delle palle di circa cinque centimetri. Farle cuocere per circa dieci
minuti in acqua salata. Scolarle con la schiumarola, disporle su un piatto da
portata preriscaldato e condirle a piacimento. Io consiglio burro e salvia o
una salsa a base di panna e formaggio. Non sono bellissime, è vero, ma vi assicuro che sono proprio buone!
Curiosità: ricordano vagamente gli gnudi italiani
ma la consistenza è decisamente differente. Volendo si possono cuocere le
patate direttamente nel forno, come descritto da Spielmann nel libro: l’importante
è privarle quanto più possibile della componente acquosa.
Le polpette di spinaci si accompagnano molto bene
alle carni saporite appena scottate con salse alla panna, ma possono anche
essere condite con una salsa al pomodoro per ottenere un piatto vegetariano.
Una cosa è certa: vi conviene mangiarle prima di leggere il libro...al Bue d'Oro succedono strane cose che potrebbero rovinarvi l'appetito!!!
Una cosa è certa: vi conviene mangiarle prima di leggere il libro...al Bue d'Oro succedono strane cose che potrebbero rovinarvi l'appetito!!!
Sempre sorprendente ad ogni ricettacomplimenti roberta.brava!!!
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