“…poi ci sono
io, un metro e ottanta di cuoco, capelli precocemente bianchi e occhi azzurri,
una mezza età inoltrata portata abbastanza bene…in realtà non ho mai studiato
da cuoco…sono un autodidatta ma me la cavo, grazie al lungo tirocinio fatto
accanto a mia madre Teresa, che mi ha insegnato tutto fin da quando ero
bambino. Per la disperazione di mio padre, alla scuola preferivo il mercato
rionale e la cucina di mammà, tra melanzane alla parmigiana e peperoni
‘mbuttunati, gnocchi alla sorrentina e pasta al forno…” Omero Sgueglia, il
cuoco (non chef!) è il protagonista del giallo di cui vi voglio parlare oggi:
“Omicidi all’acqua pazza – I delitti della Costiera”. Dalla sua cucina, fra un
piatto e l’altro cucinato con amore e passione, (con gli ingredienti genuini
scelti da lui personalmente) questo improbabile segugio osserva con attenzione
i clienti e i colleghi dell’hotel in cui lavora, in una delle zone più belle
della Costiera Amalfitana, sottoponendo tutti al vaglio della sua curiosità e
dello spirito critico che ha ereditato dal padre professore di latino e greco. E ad ogni cliente si diverte ad abbinare un piatto, cercando
di capire quale possa essere quello giusto per tutti e ciascuno… Una sera
prepara una fantastica pezzogna
all’acqua pazza per la giovane e bella moglie
di un cliente un po’ “attempato”; i due stanno litigando a tavola ma questo non
impedisce alla signora di apprezzare la cucina di Omero. La donna purtroppo verrà
trovata morta qualche ora dopo, uccisa da un misterioso assassino. Il nostro
cuoco, allora, si mette a indagare, dapprima nel tentativo di aiutare un amico
Carabiniere che preferisce le pentole alle armi, e poi perché quando qualcosa
non lo lascia tranquillo sente come delle “punture di spilli” e deve per forza
arrivare alla soluzione del caso. Esordio nel
giallo di un giornalista settantenne, Umberto Cutolo, “Omicidi all’acqua pazza”
racconta il paesaggio della costiera usando la chiave dei sapori, offre una
notevole galleria di personaggi e riesce a tenere in sospeso il lettore fino
all’ultima pagina. Cutolo è nato a Roma nel 1947. Per mezzo secolo ha praticato
la professione di giornalista, arrivando a dirigere l'Adn Kronos, l'ufficio
stampa dei ministeri del Mezzogiorno e dei Trasporti e i mensili dell'ACI
L'Automobile e HP Trasporti. Dice che per scrivere questo libro ha mescolato
tanti ingredienti, come in un piatto e il risultato è un personaggio vero,
schietto, semplice e ironico, capace di arrabbiarsi davanti alla stupidità e
alla morbosità dei turisti ma al contempo buono e pronto ad aprire il cuore a
chi ha bisogno. Mentre indaga Omero non smette di cucinare e di illustrare
ingredienti e sapori, sottolineando l’importanza della semplicità. Siamo solo
al primo volume di una trilogia che promette molto bene, sia in termini di
gusto che in termini di delitto! Fra i tanti manicaretti proposti da Omero
Sgueglia ho voluto scegliere proprio il piatto che ha preparato per la vittima,
quello che dà anche il titolo al libro e che è di una semplicità disarmante ma al contempo capace di sprigionare profumi e sapori veri!
Pezzogna
all’acqua pazza
Ingredienti
per 2 persone:
2 pezzogne (in
alternativa 2 orate come ho fatto io!!!) 150/200 gr pomodorini
ciliegini Acqua - vino bianco
(facoltativo) - prezzemolo – aglio – olio evo – sale – pepe Qualche fetta
di pane tipo Altamura
Lavate e
tagliate i pomodorini e metteteli in una casseruola con circa 200 ml d’acqua, un
paio di spicchi di aglio sbucciato, un po’ di prezzemolo, sale, pepe e tre/quattro
cucchiai di olio (+ mezzo bicchiere scarso di vino bianco se volete). Portate a
ebollizione e cuocete questo “brodetto” per circa 20/30 minuti. Nel frattempo
pulite il pesce, sciacquatelo sotto l’acqua corrente, unitelo al brodo e
cuocetelo a fiamma bassa per circa 15/20 minuti, girandolo una volta a metà
cottura. Disponete il pesce nei piatti e copritelo con i pomodorini e il
brodetto, servendolo con le fette di pane precedentemente tostate e condite con
un
filo d’olio. La ricetta è davvero molto semplice ma il risultato vi sorprenderà!
Questa volta vi consiglio di mangiare questo piatto in compagnia e con un bel
bicchiere di vino ma senza leggere il libro di Cutolo….non riuscireste a gustarlo
e sarebbe davvero un delitto!!!!!
Hai iniziato alla grande..
RispondiEliminaBrava Roberta!!!il brodetto e' fantastico...garantito!!!!perciò cosa aspetta te..buon appetito!!!