11/04/2018

SHERLOCK HOLMES, IL PRIMO INVESTIGATORE DEDUTTIVO

Sir Arthur Ignatius Conan Doyle (1859 –1930) è stato uno scrittore e drammaturgo britannico, considerato, insieme ad Edgar Allan Poe, il fondatore di due generi letterari: il giallo e il fantastico. In particolare è il capostipite del sottogenere noto come “giallo deduttivo”, incarnato e reso famoso dal personaggio dell’investigatore Sherlock Holmes. Cosa dire di questi due “mostri sacri” della letteratura gialla?!?!? Provo a scrivere qualcosa per chi li conosce poco…Anzitutto, anche se non se ne parla molto, la vita di Conan Doyle fu davvero avventurosa: studiò alacremente medicina e fece molta esperienza con i migliori luminari del tempo. Quando divenne medico iniziò a lavorare nei posti più disparati per poter raggiungere una posizione sociale ed economica di rispetto e questo lo arricchì sotto molti punti di vista. La sua curiosità e il suo interesse per la cultura lo spinsero a cercare sempre nuovi orizzonti verso i quali volgere i suoi sforzi. Fu così che decise di scrivere e creò il suo amato-odiato Holmes. Amato perché gli portò fama e benessere, odiato perché diventò più famoso di lui! Il primo romanzo con protagonista Sherlock
Holmes e il fidato Watson (alter ego dello scrittore) fu “Uno studio in rosso”. Ad esso seguirono “Il segno dei quattro”, che decretò un successo di pubblico mai visto all’epoca, “Il mastino dei Baskerville” e “La valle della paura”. In effetti i romanzi con protagonista Holmes furono solo quattro, ai quali seguirono molti racconti brevi. Conan Doyle ha scritto anche molti romanzi, saggi e racconti di altri generi, storia, fantasy, medicina, mistero…ma non ebbe con questi il successo che ebbe, invece, con i gialli. Ancora oggi, infatti, quando si nomina Sir Arthur Conan Doyle subito si pensa al “suo” Sherlock Holmes. “ ...il suo sguardo era acuto e penetrante; e il naso sottile aquilino conferiva alla sua espressione un'aria vigile e decisa. Il mento era prominente e squadrato, tipico dell'uomo d'azione. Le mani, invariabilmente macchiate d'inchiostro e di scoloriture provocate dagli acidi, possedevano un tocco straordinariamente delicato, come ebbi spesso occasione di notare quando lo osservavo maneggiare i fragili strumenti della sua filosofia.” Questa descrizione si trova in “Uno studio in rosso” e rende subito l’idea del personaggio. Brillante, distaccato, curioso, lunatico, sempre alla ricerca di nuove sfide e assorto in mille pensieri, Holmes è terrorizzato dalla noia, cerca la verità ad ogni costo ed è capace di notare il minimo particolare che sfugge agli altri…soprattutto alla polizia ed al fidato ed ingenuo dottor Watson, voce narrante dei romanzi e suo fedele compagno di avventure. La capacità dell’investigatore di trovare una risposta per ogni domanda, una spiegazione per ogni mistero e una logica dove apparentemente tutto sembra assurdo, hanno fatto di lui un’icona di tutti gli investigatori, un personaggio al quale molti altri scrittori 
successivamente si sono ispirati. A Londra, al numero 22 di Baker Street, è stata addirittura ricreata la sua abitazione, con lo studio tante volte descritto nei libri (sì, ci sono stata anch’io!!). Sono state fatte anche moltissime trasposizioni cinematografiche, più o meno fedeli ai romanzi originali. Io ho letto tutti i suoi romanzi e la maggior parte dei suoi racconti e devo dire che c’è un unico “neo” in questo incredibile personaggio: non ama mangiare e si limita a farlo per sopravvivere o per riprendersi dalle sue fatiche investigative! C’è una sola occasione in cui dimostra una sorta di entusiasmo in vista di una cena preparata dalla fidata e premurosa signora Hudson. Nel racconto “L’avventura del carbonchio azzurro”, dopo aver risolto un caso standosene seduto nella sua poltrona, invita Watson a cena per gustare un “galletto profumato e cotto a puntino, accompagnato da patate ed erbe aromatiche”…ovviamente ho preso la palla al balzo e mi sono lanciata nella preparazione della stessa pietanza: chissà se mi è venuta come quella della signora Hudson?!?

GALLETTO AL FORNO CON PATATE ED ERBE AROMATICHE
Ingredienti: 1 galletto – erbe aromatiche miste (quelle che avete a disposizione…e meglio fresche) – patate novelle – due rametti di rosmarino - una gamba di sedano – una carota – scalogno – aglio – burro – vino bianco - olio evo – sale -pepe
Pulite accuratamente le erbe aromatiche e le altre verdure. Tagliate le patate grossolanamente e fatele cuocere per 10 minuti in acqua salata, quindi scolatele. Dopo aver passato il galletto sulla fiamma per pulirlo, riempitelo con le erbe, uno spicchio d’aglio, un pochino di sale grosso e una noce di burro. Ponetelo quindi in una pirofila con le patate, la carota, il sedano, il rosmarino e bagnatelo con del vino bianco e dell’olio. Infornate a 220° per 40 minuti, verificando a metà cottura che le patate non si siano attaccate (eventualmente coprite la pirofila con della stagnola in questa prima parte della cottura). A questo punto cospargete il tutto con del sale e del pepe, senza esagerare, e rimettete in forno per 15 minuti a 240° (se avevate coperto la pirofila, ora togliete la stagnola). Servite il galletto ben caldo con le patate e…buon appetito! Ah! Quasi dimenticavo! La frase diventata ormai famosissima “Elementare Watson!” non è mai stata scritta da Conan Doyle in nessuno dei suoi romanzi o racconti…è stata inventata ed utilizzata solo nei film. E con questa curiosità vi auguro una buona serata e mi raccomando: leggete e gustate!



Nessun commento:

Posta un commento