02/05/2018

DUPIN, PARIGI E I CROQUE MONSIEUR


Edgar Allan Poe (Boston 1809 – Baltimora 1849) è stato scrittore, poeta, critico letterario, giornalista, editore e saggista. Da sempre considerato uno dei più grandi e influenti scrittori statunitensi della storia, Poe è stato l'iniziatore del racconto poliziesco, della letteratura dell'orrore e del giallo psicologico. Precursore della narrativa gotica, padre della letteratura dell’orrore, è uno dei massimi esponenti del Romanticismo, con una spiccata propensione al Decadentismo. Fu il primo scrittore “maledetto” americano, alle prese con problemi finanziari, abuso di alcolici e di sostanze stupefacenti, amato e odiato dal pubblico e dalla critica del suo tempo e finì la sua breve vita da solo e per strada. Ci sarebbe moltissimo da dire sulle sue tante opere e sulla sua originale e tribolata esistenza…ma ciò che più mi interessa sono i suoi racconti polizieschi. È stato lui, infatti, a creare il primo investigatore della letteratura: Auguste Dupin. Si dice che per il suo personaggio Poe si sia ispirato al fondatore della Pubblica Sicurezza in Francia, un certo Eugène-François Vidocq, investigatore, criminale e avventuriero. Se sia vero o meno non lo so; resta il fatto che Dupin segnò la nascita di un nuovo genere di “eroe”, quello che non usa la forza né le armi ma solo ed esclusivamente la sua intelligenza, la sua cultura, il suo spirito di osservazione, le sue conoscenze…l’investigatore. Capostipite del genere, Dupin, rampollo di una famiglia benestante caduta in disgrazia, è appassionato di enigmi e geroglifici e vive a Parigi con un amico e compagno di avventure (che è il narratore nei libri di Poe). In realtà non è un investigatore di professione ma indaga per divertimento personale, per sfidare sé stesso e le forze dell’ordine e, soprattutto, perché non sopporta di vedere accusato ingiustamente un innocente, in particolare nella sua amata Parigi. La sua umanità, unita al suo senso dell’umorismo, lo rendono simpatico al lettore, nonostante a volte sembri cinico ed egocentrico. Conosce il prefetto della Polizia e lo sfida sostenendo di voler mettere a sua disposizione il suo acume per risolvere i casi più difficili, dimostrando che analisi, deduzione, induzione, osservazione sono tutti “arnesi del mestiere” di cui un vero investigatore non può fare a meno! Nonostante la sua fama e l’importanza della sua figura, i racconti che vedono
Dupin protagonista, in realtà, sono solo tre: “I delitti della Rue Morgue”, “Il mistero di Marie Roget” e “La lettera rubata”. Vi consiglio di leggerli, se non tutti e tre almeno uno, per farvi un’idea di come erano i primi gialli, tenendo conto che all’epoca in cui furono scritti e pubblicati, vennero considerati abbastanza “duri e orrendi”, poco indicati a persone facilmente impressionabili (!). Tornando a noi...Edgar Allan Poe beveva e si drogava…come pretendere che il suo personaggio possa pensare anche solo lontanamente al cibo?!? E così, pensando a Dupin e alla splendida Parigi, quindi, ho deciso di proporvi una ricetta un po’ insolita, fuori dai soliti schemi e, soprattutto, fuori dai ristoranti...in strada, allora, o meglio nei bistrot a bere un bicchiere di vino e a gustare un caldo, croccante e succulento Croque Monsieur!

Ricetta (e storia) dei Croque Monsieur

La leggenda narra che il proprietario di un bistrot in Boulevard des Capucines, odiato dalla concorrenza perché sempre pieno di clienti, fu accusato di essere un cannibale. Il malcapitato, con furbizia, decise di rigirare questa maldicenza a suo favore e mise in piedi un'ottima e gustosa vendetta: un giorno, pensò di inventare una nuova ricetta. Affettò una baguette, ne imburrò le fette e, tra una e l'altra, mise del prosciutto e del formaggio. Fece rosolare il panino farcito nel burro e poi lo portò in tavola ad uno dei suoi clienti abituali. Il fortunato rimase estasiato dal sapore di questo “toast” e si incuriosì riguardo il tipo di carne utilizzato e lui, l'inventore del piatto, rispose: “carne di monsieur, ovviamente”. Nel bistrot le risate scoppiarono sonore e tutti i clienti iniziarono ad ordinare questo piatto che, dal giorno dopo, entrò ufficialmente a far parte del menù. Era il 1910 ed il Croque monsieur iniziò a diventare uno dei piatti più richiesti nei bistrot parigini (forse anche per via della sua velocità nella preparazione) e la sua fama aumentò a dismisura. Ne esiste anche la variante al femminile, il Croque madame, che lo arricchisce adagiandovi sopra un uovo cotto all’occhio di bue. Col tempo sono nate altre varianti in diverse regioni francesi…ma non è il caso di distrarci: ecco a voi la ricetta!

Ingredienti: - 8 fette di pane tipo pancarrè - 120 g di prosciutto cotto - 120 g di Gruyère grattugiato – besciamella (per la besciamella: - 150 ml di latte caldo - 15 gr farina - 15 gr burro - sale - noce moscata)
Iniziate a preparare la besciamella: sciogliete il burro in un pentolino, toglietelo dal fuoco e aggiungete la farina, mescolate con una frusta per creare un composto liscio e senza grumi. Aggiungete il latte caldo a filo, mescolando con la frusta, e ponete a cuocere a fiamma dolce, mescolando di continuo per evitare che si creino grumi. Cuocete fino a quando la besciamella si sarà addensata. Aggiungete un pizzico di sale e la noce moscata. Disponete ora 4 fette di pane in cassetta su una teglia antiaderente o ricoperta di carta forno. Spalmate ogni fetta con un cucchiaio di besciamella. Aggiungete le fette di prosciutto cotto e il Gruyère grattugiato, lasciandone un pochino da parte. Ricoprite con le altre 4 fette di pane, poi cospargetele con la restante besciamella e il restante Gruyère grattugiato. Ponete in forno preriscaldato con opzione grill (oppure a 200° nel forno ventilato) per circa 4-5 minuti o fino a quando i croque monsieur saranno ben dorati e filanti. Servite i croque monsieur ben caldi, gustateli con una birra fresca o un bicchiere di vino bianco frizzante…e intanto leggetevi uno dei racconti di Edgar Allan Poe: vi sembrerà di essere a Parigi!!!

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