26/02/2020

GOURMET DETECTIVE: INDAGINI FRA I FORNELLI!

Ebbene sì, lo ammetto! Con un titolo del genere non potevo assolutamente ignorare questa serie statunitense che è fra le più recenti messe in onda dalla Hallmark Movies & Mysteries e si compone, al momento, di 5 film, dei quali solo 4 sono arrivati sui nostri schermi nel 2017. Gli episodi sono liberamente ispirati ai libri di Peter King, scrittore e chef a sua volta, in cui l’io narrante è un anonimo chef inglese, perennemente alla ricerca di ingredienti e sapori rari e particolari. Nelle sue indagini culinarie si imbatte in omicidi, furti e misteri vari e si improvvisa detective, svolgendo vere indagini a fianco degli ispettori di Scotland Yard. Come dicevo, i film per la TV “Gourmet detective” sono solo ispirati ai libri di King e decisamente più “leggeri”, quindi chi volesse vedere i primi per fare una sorta di confronto con i secondi rimarrà molto deluso! Se, invece, volete passare un paio d’ore guardando un film che mescola mistero, indagini poliziesche, humor e cucina…allora ve li consiglio proprio! Io li ho visti su Paramount Channel, dove ogni tanto vengono replicati.
Il protagonista principale è Henry Ross, famoso e talentuoso chef, critico gastronomico e consulente culinario di San Francisco, noto per le sue pubblicazioni e per i suoi interventi nei principali programmi televisivi americani. Molto conosciuto non solo nel suo settore, Henry (interpretato dal bel Dylan Neal!!) è intelligente, colto, brillante, bravissimo dietro i fornelli e molto, molto affascinante! Quando avviene un omicidio nel ristorante stellato di un suo carissimo amico, Henry vuole fare qualcosa per aiutarlo e cerca di affiancare la bionda (ovviamente bellissima anche lei!) detective Maggie Price (Brooke Burns).
La poliziotta, dopo un primo momento di riluttanza, farà coppia fissa con lo chef che la conquista con i suoi manicaretti, la sua galanteria da gentleman vecchio stile e i suoi accattivanti sorrisi. Lo chef non prende per la gola solo Maggie ma anche i suoi colleghi, il suo capo e, soprattutto, sua figlia Abigail, che lei cresce con l’aiuto di sua madre, dopo la separazione dal marito. In uno dei film c’è una bellissima scena in cui Maggie trova Henry in cucina, intento a preparare la colazione ad Abigail ed alla nonna. Lei è ancora scettica nei suoi confronti e sembra non avere nessuna intenzione di lasciarlo entrare nella sua vita privata…ma Henry le propone di sotterrare l’ascia di guerra e le cucina una fantastica omelette alla francese. Maggie, davanti a tanta bontà e semplicità, si arrende e gusta con soddisfazione quella piccola meraviglia! E quindi questa sera, ça va sans dire (per chi non lo sapesse in francese significa “va da sé”), vi proporrò proprio la ricetta dell’omelette, fantastica nella sua semplicità e capace di regalare momenti di puro piacere al palato!

OMELETTE ALLA FRANCESE (BAVEUSE)
È una preparazione francese come la crêpe, dalla quale si differenzia per gli ingredienti: l’omelette si compone di sole uova. Si distingue dalla frittata perché viene cotta solo da un lato e poi ripiegata.
Può essere sia salata sia dolce e avere molte forme, dimensioni e ingredienti, ma un’omelette alla francese perfetta deve comunque essere soffice, leggermente gonfia e chiusa, con un cuore cremoso e morbido e un esterno dorato, insomma deve essere “baveuse”, appunto. Molti la sottovalutano ma la sua preparazione richiede velocità e precisione. Vi elenco lcuni accorgimenti per evitare gli errori più comuni e realizzare un’omelette ineccepibile. Mi raccomando, leggeteli tutti prima di cucinare, perché una volta “partiti” con le uova in padella, non potrete interrompere la cottura.

Numero 1: lo strumento giusto. Per cuocere l’omelette va bene qualsiasi padella purché sia antiaderente (anche se l’ideale è una in ferro di tipo lionese con il manico lungo, spessa circa 3 mm). Per un’omelette di 2-3 uova, la padella ottimale ha bordi alti 5 cm e un fondo del diametro di 18-20 cm. Dev’essere ben unta perché le uova devono essere lasciate libere di muoversi liberamente e scivolare sul fondo, e ben calda al momento di versarvi le uova, senza essere rovente. Per trovare il calore adatto, fate sciogliere in padella una noce di burro: appena appariranno le prime bollicine sarà il momento giusto per versarvi le uova.

Numero 2: le uova. Meglio usare uova freschissime, che andranno sgusciate in una ciotola e sbattute immediatamente prima di cuocerle. In questo modo incorporeranno e manterranno la quantità d’aria necessaria a rendere l’omelette leggera e gonfia. Utilizzate una frusta a mano e sbattetele fino a quando il composto sarà di un giallo vivace, omogeneo e vaporoso. Sì ma quante ne servono? Massimo 3 per omelette (se la volete più leggera, 2 uova e 1 albume). Fatene una per volta…troppe uova e vi ritroverete con una frittata!

Numero 3: assolutamente nessuna aggiunta di liquidi (no a latte, panna, etc.) La vostra omelette ha bisogno di sole uova per avere la consistenza morbida e speciale che la contraddistingue.

Numero 4: le mosse giuste. Appena prima di scaldare il burro nella padella, rompete le uova in una ciotola, aggiungete sale e pepe a piacere e proseguite come già anticipato. Il segreto per avere una perfetta consistenza è un doppio movimento in cottura: una volta versate le uova muovete con la frusta perché tutto il composto d’uovo venga a contatto con la padella; simultaneamente, con l’altra mano, dovrete muovere la padella avanti e indietro e contemporaneamente in movimento circolare, per garantire che le uova cuociano in modo uniforme. Togliete dal fuoco e smettete di muovere la padella per 1 minuto, il fondo si rassoderà mentre la superficie rimarrà liquida. In questo modo l’impasto rimarrà gonfio ma uniforme.

Numero 5: l’eventuale ripieno. Non è obbligatorio farcire l’omelette ma se volete trasformarla in un piatto unico, il momento di inserire il ripieno è quando l’omelette avrà un fondo compatto e uniforme, ma liquido in superficie. E ricordatevi che non tutti i condimenti sono adatti: alcuni sono troppo acquosi, altri non fanno in tempo a cuocersi o scaldarsi sufficientemente. Dovrete usare ingredienti che si fondano velocemente – come vari formaggi; che si mangino senza cottura, come il prosciutto o il salmone affumicato, o cotti precedentemente, come funghi già trifolati, spinaci già cotti, bacon o pancetta rosolati.

Bene, questo è tutto. Vi avverto che è difficile ottenere una vera omelette al primo tentativo: occorre provarci un po’ di volte per avvicinarsi alla perfezione. L’importante è non arrendersi mai! E se nel frattempo vi capita di fare un giretto in Francia, magari proprio a Parigi, beh! Allora entrate in uno dei tanti bistrot e ordinate un’omelette…sarà un’esperienza unica e le vostre papille gustative vi ringrazieranno! Bon appétit et à la prochaine fois!

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