29/04/2020

CRIMINAL MINDS SI FA IN TRE…DUE SPIN-OFF DI SUCCESSO!


Dalla fantastica serie di “Criminal Minds” sono nate altre due serie: “Criminal Minds - Beyond borders” e “Criminal Minds – Suspect behaviour”. I due spin-off, pur riscuotendo molto successo, rispetto alla serie “madre” hanno avuto vita breve: due stagioni per il primo ed una sola per il secondo. Beh! Ad essere sincera non ho ben capito la motivazione di queste interruzioni, visti gli alti indici di ascolto ma, si sa, sono i soldi a comandare ed evidentemente per i produttori il gioco non valeva la candela. Detto questo, vorrei comunque parlarvene, nella speranza che prima o poi le alte sfere di Hollywood ci ripensino (…??). Cominciamo da “Criminal Minds – Beyond borders” …già nel titolo è racchiusa la caratteristica delle indagini di cui parla. “Beyond borders”, per chi non conosce l’inglese, significa “oltre i confini”. A differenza del BAU originale, infatti, che viaggia in lungo ed in largo ma sempre all’interno degli Stati Uniti d’America, l’International Division arriva in ogni angolo del mondo in cui un cittadino statunitense è coinvolto in un reato o vittima di aggressioni, omicidi e sparizioni. Anche questa squadra è molto affiatata ed è composta da cinque agenti eccellenti: Jack Garret (interpretato dal bravissimo Gary Sinise), il capo, è un veterano con un’esperienza ventennale nel Bureau. È sposato e ha 5 figli e la sua priorità, non appena chiude un caso, è quella di tornare a casa dalla sua famiglia. Clara Seger, antropologa culturale, poliglotta, con profonde conoscenze di tutte le usanze ed i costumi delle popolazioni mondiali, è la vice di Garret, al quale la legano una profonda amicizia e una grande stima professionale. Clara ha perso il marito e si è presa un periodo sabbatico, dopo il quale è stato Jack ad insistere per farla tornare sul campo…e meno male! C’è poi Matthew Simmons, agente specializzato in azioni tattiche, anch’egli esperto e sempre pronto all’azione; sposato e padre di tre bambini piccoli, Simmons è passato al “profiling” dopo aver lasciato l’unità speciale di intervento. Particolarmente amica di Simmons, con il quale scherza sempre, è Mae Jarvis, medico legale del gruppo, reclutata dal Bureau e scelta da Jack nonostante la sua giovane età. E per finire troviamo Russ Montgomery, “Monty”, l’analista del gruppo nonché esperto informatico. Simpatico, brillante, un po’ burlone ma capace di grande serietà sul lavoro, ha il delicatissimo compito di fare da intermediario fra la squadra e i parenti delle vittime, assistendoli e tenendoli aggiornati sugli sviluppi delle indagini. È, inoltre, il mago del web, in continuo contatto con il gruppo in trasferta, al quale offre il necessario supporto e tutte le informazioni delle quali ha bisogno. La “sede” del team è l’aereo che li trasporta. Al suo interno i nostri agenti lavorano e vivono e hanno a disposizione tutta la tecnologia di cui necessitano. Ogni episodio non è una semplice indagine ma è come un viaggio e diventa un’esperienza forte e unica per la squadra e per i telespettatori. Riesce a far conoscere, seppur brevemente, una città o un Paese e mi auguro davvero che riprendano a girarla! 
L’altro spin-off creato da Criminal Minds è Criminal Minds – Suspect behaviour” (che tradotto significa “comportamento sospetto”). A differenza delle altre di cui vi ho parlato, in questa serie si raccontano le vicende di una squadra di profiler del BAU un po’ fuori dagli schemi, alle prese con i peggiori criminali della nazione. Il team, infatti, è una delle cosiddette Red Cells dell’FBI, ovvero squadre di pronto intervento che operano al di fuori della burocrazia di Quantico, e che rispondono del loro operato soltanto al direttore del Bureau. Cooper e i suoi uomini fanno affidamento su metodi d'indagine alternativi e controcorrente, e su tattiche d'azione decisamente aggressive, per scavalcare gli intoppi e le lungaggini che bloccano e rallentano le indagini tradizionali. A guidare la squadra, come dicevo, c’è Sam Cooper (il poliedrico Forest Whitaker!), agente esperto dal passato burrascoso, un po’ “ombroso”, disposto a rischiare la carriera e la vita pur di arrivare alla verità e, soprattutto, di proteggere i suoi uomini. Accanto a lui troviamo Mick Rawson, affascinante ex soldato britannico e ottimo tiratore scelto; Gina La Salle, giovane agente bella e all’apparenza fragile ma decisa e acuta osservatrice; Johnathan Simms, detto “il Profeta”, ex detenuto convertito al bene che dopo la galera ha scelto di abbracciare la filosofia Zen e di servire la giustizia; Beth Griffith, schietta e sicura di sé, arriva per ultima nella squadra ma riesce ad occuparvi un posto preciso, fornendo sempre un importante contributo. Ad aiutare il team “da remoto” troviamo la fantastica Penelope Garcia, presa “in prestito” dalla serie madre, e sempre preziosa per il supporto informatico…piccola curiosità: mentre in Criminal Minds viene chiamata sempre con il cognome, in questa serie è per tutti la colorata e preziosa Penelope. Le indagini di questa originalissima squadra sono altrettanto singolari e spesso gli agenti che la compongono agiscono un po’ allo “sbaraglio”, rischiando la vita…ma quando riescono a fermare o a catturare il criminale di turno, vivono l’esperienza come una vittoria dell’umanità e della giustizia, della quale si sentono semplici strumenti. È questa la forza di questa serie e spero vivamente che i produttori ci ripensino e riprendano a girare una nuova stagione! Ed eccoci qui a pensare al gusto…inutile dire che, come per la serie d’origine, anche i due spin-off non offrono alcun tipo di spunto, anzi! Qui non si mangia praticamente mai! L’unico è Jack che, quando torna a casa, trova la tavola pronta attorno alla quale si riunisce con la famiglia…per il resto niente! E così ho pensato di abbinare a queste due serie televisive che incarnano i grandi valori e ideali americani, un piatto tipico made in USA: i bagels. Si tratta di una pasta lievitata originaria della cucina polacca ed ebraica, il cui impasto, a forma di grosso anello, viene cotto al forno dopo una breve bollitura in acqua. Questo tipico “pane” è stato introdotto negli Stati Uniti dagli immigrati polacchi, appunto, che lo preparavano in patria già dal 1600, ed in ogni zona e città in cui si sono stanziati, hanno riscosso subito un grande successo e hanno acquisito delle diverse caratteristiche. Gli americani li consumano imbottiti, come dei sandwich, o anche da soli o imburrati per uno spuntino veloce. Io vi propongo la ricetta classica nella quale mi sono cimentata…e vi invito a provarli: non è difficile come sembra. E per la farcitura…sbizzarritevi!!!
BAGELS   
Ingredienti: 550 gr farina - 310 ml acqua tiepida - 2 cucchiai miele - 1 cucchiaio zucchero - 1 cucchiaino lievito di birra - 5 gr sale - 1 uovo - 1 cucchiaio di latte - semi di papavero (o sesamo)
Versate l'acqua tiepida in una ciotola capiente, aggiungete il lievito e mescolate poi aggiungete anche il miele (scegliete un miele fluido). Versate intanto la farina e il sale nella ciotola dell'impastatrice e aggiungete l'acqua in cui avete già sciolto il lievito e il miele. Impastate il composto per 10 minuti finché diventa liscio e compatto (se l'impasto è ancora molto slegato e colloso, aggiungete qualche cucchiaio di farina, poca per volta). Coprite l'impasto con un panno e fate lievitare per 2 ore. Trascorso il tempo di lievitazione, dividete il composto in 8 parti e fatele rotolare per formare 8 palline. Con le dita, formate un buco al centro di ogni pallina, in modo da creare una ciambella. Sistemate i bagel su una teglia coperta di carta forno, infarinate leggermente il foro centrale e fate lievitare per altri 45 minuti. A questo punto siete pronti per iniziare la cottura dei panini. Portate ad ebollizione una pentola d'acqua e aggiungete il cucchiaio di zucchero.
Non appena l'acqua inizia a bollire, abbassate la fiamma in modo che l'ebollizione sia delicata. Immergete nell'acqua uno o due bagel per volta, in base alla capienza della pentola, e fateli cuocere per un minuto. Poi, aiutandovi con un mestolo di legno, girateli sull'altro lato e fateli bollire per un altro minuto. Con una schiumarola, rimuovete i bagel dall'acqua e fateli raffreddare su un panno. Quando avrete fatto bollire tutti e 8 i panini, sistemateli su una teglia ricoperta di carta forno e spennellateli con un mix fatto con l'uovo sbattuto e il latte. Aggiungete i semi di papavero (o sesamo se preferite) e infornate i bagel nel forno caldo statico a 180° C per 20/25 minuti, finché l'impasto
diventa dorato. Fateli intiepidire leggermente e farciteli con il vostro ripieno preferito. A me piacciono molto con salmone e burro all’erba cipollina ma anche con formaggio e salumi non sono male. Gustateli guardandovi un episodio di Criminal Minds e bevendo una bella birra fresca! Vi aspetto la prossima settimana!

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