
Fra un libro e
l’altro letto durante le vacanze estive, mi sono imbattuta in uno scrittore che
non conoscevo: Giancarlo Bosini. Non si sa molto di lui…a parte che è un architetto
milanese doc e che ha iniziato a scrivere solo di recente; il suo esordio,
infatti, è avvenuto nel 2011 con “Orazio & Company”, un giallo per ragazzi
nato per caso che lo ha subito fatto entrare nel panorama dei giallisti
italiani. Lui ha continuato a fare l’architetto ma, per fortuna, non ha smesso
di scrivere e dopo quello di Orazio, sono arrivati altri libri fra i quali
spiccano l’ironico-surreale “I disperati casi dell’ispettore Tombini”,
l’intrigato e storico “Giallo Milano” e il tragicomico “Misteriosi delitti
all’Isola di Milano”. Io ho letto quest’ultimo e devo ammettere che mi sono
proprio divertita! Certo, si tratta pur sempre di un giallo con tanto di
omicidi, intrighi, indizi, sospetti, depistaggi e tutto ciò che serve per
creare una certa dose di suspense…ma Bosini riesce a coinvolgere il lettore
anche con tanta, tanta ironia. I fatti si svolgono a Milano, ovviamente, e più
precisamente nel pittoresco quartiere Isola, che negli ultimi anni ha subito
una profonda trasformazione e riqualificazione, diventando una delle zone a mio
avviso più belle e autentiche del capoluogo lombardo. I protagonisti principali
del romanzo sono l’architetto Bonelli, che vive nel quartiere Isola,

appunto, e
si trova suo malgrado coinvolto nelle indagini, e il commissario Silvestri,
pacato e arguto poliziotto del quartiere Niguarda. I due, ex compagni di liceo,
si ritrovano quando, durante la ristrutturazione di un appartamento affidata al
Bonelli (l’articolo è doveroso…siamo a Milano!!!), viene ritrovato uno
scheletro murato. I lavori si fermano e parte l’indagine che, a poco a poco,
coinvolge tutta una serie di personaggi che vivono nello stabile dove è
“successo il fattaccio” e dove, fra l’altro, vive anche lo stesso Bonelli, il
quale, preso da un’irrefrenabile curiosità e spinto dalla necessità di
riprendere i lavori, si affianca al buon Silvestri formando una strana e
simpatica coppia di investigatori. Anche le loro vite private, non sempre
idilliache, li vedono allearsi per far fronte alle difficoltà quotidiane fatte
di mogli, ex mogli, figli, parenti ingombranti, vicini di casa, gatti, cani
e…pappagalli!!! E così fra una falsa pista e uno strano indizio, l’ombra della
mafia e la piaga dell’usura, una cena a base di polpette svedesi e un tentato
avvelenamento…Bonelli e Silvestri arrivano alla soluzione del caso. Non voglio
svelare nulla perché vi consiglio vivamente di leggere questo libro! Io ho
deciso che prima o poi leggerò anche gli altri scritti da Bosini e spero di
trovare di nuovo Bonelli e Silvestri in altre avventure. Venendo al gusto, se
dovessi scegliere una ricetta da proporvi in

abbinamento a questo romanzo, sarei
costretta a scegliere uno dei piatti svedesi cucinati da Bonelli (la cui ex
moglie è, appunto, svedese) ma non posso proprio farlo! No! Perché siamo a
Milano e sapete bene che io sono milanese e amo la cucina meneghina…come potrei
metterla completamente da parte?!?!? Inoltre sono particolarmente legata al
quartiere Isola: mio zio, il mitico Marino, ha lavorato da giovane al mercato
di via Borsieri e poi, qualche anno fa, ho avuto l’immensa fortuna di lavorare,
seppur per poco tempo, nella cucina di uno dei tanti locali che rendono questa
zona così unica. Sto parlando della mitica Pizzeria “Alla Fontana”
(l’originale!), in via Thaon di Revel, che sforna una pizza fantastica e dei
piatti buonissimi dal 1973. Non la conoscete? Allora dovete assolutissimamente
andarci! Già, perché almeno una volta nella vita bisogna entrare alla Fontana (che
fra l’altro si trova proprio di fronte alla Chiesa di Santa Maria alla Fontana,
la quale vale davvero una visita)! Il locale è semplice, dallo stile un po’
vintage, e troverete ad accogliervi i sorrisi dei camerieri e dei pizzaioli; potrete
sedervi ad uno dei tavoli (all’interno o all’esterno), guardare una delle
lavagne sulle quali sono elencati i piatti del giorno e rimanere lì per un po’
in balìa dell’indecisione…Un trancio di pizza morbida e gustosa, con la
mozzarella filante, o una porzione delle meravigliose lasagne? Il pollo allo
spiedo con le golose patate

al forno o una succulenta costata cotta al punto
giusto? Un piatto del rinomato riso in crosta o una zuppetta di pesce? E ancora
la cassœula o la trippa con i fagioli?? Gli ossibuchi o la polenta?? La scelta
non è per niente facile e forse la cosa migliore è tornare nelle varie occasioni
e stagioni per assaggiare le diverse proposte del bravissimo Martino, cuoco e
“front man” della Fontana, capace di trasformare qualsiasi ricetta, anche la
più semplice, in un godimento per il palato, nel pieno rispetto della tradizione!
Qui non troverete scheletri ma solo tanto, tantissimo gusto e il vero delitto
sarebbe non andarci! Quindi stavolta non cucino e vi invito ad andare alla
Fontana…magari ci incontriamo là!! Buon appetito e alla prossima!
Nessun commento:
Posta un commento