05/10/2022

LA GABBIA DORATA – La vendetta delle donne è sublime e crudele

Ieri è stato il “compleanno” de “Il gusto del delitto”: sono passati ben cinque anni da quel 4 ottobre 2017, in cui pubblicavo il mio primo post, dedicato alla grande, unica ed inimitabile Agatha Christie ed al suo personaggio femminile, altrettanto unico, Miss Marple. Ho voluto iniziare con lei, anzi con loro, non a caso e non solo perché la Christie è il mio mito…no, ho voluto iniziare con lei in quanto donna, una donna che ha saputo imporsi in un ambiente prettamente maschile, scegliendo di non rimanere chiusa nel ruolo di moglie e madre ma di diventare una scrittrice di successo, rimanendo accanto al marito e crescendo amorevolmente la figlia. E anche nei post seguenti ho dato particolare spazio (e continuo a darne) alle autrici donne, più o meno famose, ed ai loro romanzi. Nel terzo post vi ho parlato di quella che molti definiscono la “moderna Agatha Christie svedese”: Camilla Läckberg. Vi ho raccontato della serie con la quale è diventata famosa in tutto il mondo, che ha per protagonista Erica Falck e suo marito Patrick Hedstrom, e del fatto che ha scritto anche altri libri. Uno di questi è quello di cui vi voglio parlare oggi: “La gabbia dorata”. Non si tratta di un vero e proprio
giallo ma entra di diritto fra i libri recensiti in questa pagina…ma andiamo con ordine. Anzitutto parla di una donna, Faye, che per troppo tempo è rimasta quasi inconsciamente sottomessa al marito, e che decide di alzare la testa, di lottare per riprendersi la sua vita, di cominciare veramente e finalmente a vivere…E voglio parlarne per rendere omaggio alle tante, troppe, donne che ancora oggi non sono libere, non possono parlare, non possono vestirsi come vogliono, non possono essere ciò che sono o che vogliono essere…e ancora alle tante, troppe, donne che ancora oggi muoiono per portare avanti la loro lotta, per affermare i loro diritti, per far sentire la loro voce o semplicemente perché hanno scelto di dire “no”…Certo, il mio blog è nato da due semplici passioni, i gialli e la cucina, e cerco sempre di mantenere uno stile “leggero”, perché desidero che chi mi legge possa trascorrere qualche minuto di spensieratezza, decidendo poi, magari, di leggere uno dei libri di cui parlo o di seguire una delle ricette che propongo…questa volta, però, desidero che, insieme a tutto ciò, passi anche un messaggio, desidero che questo post ci aiuti a riflettere e a non rimanere indifferenti davanti a tanta sofferenza di cui si parla ogni giorno. Faye, è una donna che apparentemente ha tutto. Un marito, una figlia, una casa bellissima, una posizione sociale invidiabile…Ma in realtà vive, appunto, in una gabbia dorata e nel momento in cui se ne rende conto, la sua intera esistenza crolla, ogni singolo minuto viene messo in discussione, lei stessa va in mille pezzi dentro. E allora decide che deve uscire da quella gabbia e che deve trovare la forza per sé stessa e per sua figlia. Faye si ritrova a pianificare con lucidità la propria vendetta, il proprio riscatto e capirà di non essere sola, perché ci sono tante altre donne che sono state o sono nella sua stessa situazione e con loro percorre strade che non conosceva e arriva a fare scelte che non avrebbe mai immaginato di fare. La sua vendetta nei confronti dell’uomo che lei ha sempre amato incondizionatamente e che l’ha fatta soffrire terribilmente, “è sublime e crudele” ed esce da tutti i suoi schemi ma è l’univa via percorribile per la sua salvezza. Non aggiungo altro, non vi svelo più nulla di questo libro che, ovviamente, vi consiglio di leggere. In alcuni passaggi risulta decisamente “crudo” e un po’ estremo ma nel complesso sono sicura che vi terrà incollati alle sue pagine, fino a che non l’avrete letto tutto. Per venire a noi, invece, In merito al gusto…beh! Non c’è molto da dire…nella sua gabbia dorata Faye era abituata a ristoranti ricercati e costosi…ma poi la ritroviamo a mangiare dei
semplicissimi “knackerbrod” spalmati con “kaviar” …di cosa si tratta? Nulla di strano, anzi! Il knackebrod è un pane croccante svedese o più in generale scandinavo. Ne esistono diverse versioni, ma la cosa che le accomuna tutte è la presenza della farina di segale nell’impasto e di diversi tipi di semi. Mentre il kaviar non è altro che una pasta spalmabile a base di uova di storione affumicate. Lo so, non è proprio il massimo ma se a Faye piace questo abbinamento, chi sono io per giudicare?!?! Se volete li trovate entrambi all’Ikea, in particolare i tubetti blu di kaviar…ma io vi propongo di provare a preparare almeno i knackerbrod: sono facili, leggeri e si prestano a tantissimi abbinamenti. E allora ecco a voi la ricetta.

KNACKERBROD

Ingredienti: 100 g di farina di segale integrale - 115 g di farina di farro - 25 g di fiocchi di avena - 2 e 1/2 cucchiai di semi di sesamo - 1 e 1/2 cucchiai di semi di lino - 4 cucchiaini di semi di girasole - 5 cucchiai di semi di zucca - 1 e 1/2 cucchiaino di bicarbonato - 1 cucchiaino raso di sale - 170 ml di

acqua - 80 ml di olio extravergine di oliva

Mettete tutti gli ingredienti in una ciotola o nella planetaria e lavorateli fino a ottenere un impasto compatto. Posizionate un foglio di carta da forno su un piano di lavoro e rovesciateci l’impasto. Ricoprite con un altro foglio e stendetelo abbastanza sottile (circa 3 mm, ma se vi piace anche di più) quindi trasferite l’impasto su una placca da forno. Cuocete a 200° per 20 minuti, togliete dal forno e incidete l’impasto con la punta di un coltello affilato, formando dei rettangoli. Rimettete il tutto in forno per altri 5 minuti, sfornate e fate raffreddare in teglia per 10 minuti, poi trasferite tutto su una gratella e fate raffreddare completamente. Conservate i cracker in barattoli o scatole a chiusura ermetica, al riparo dall’umidità e consumateli abbinandoli agli ingredienti che più vi piacciono: formaggio, affettati, confetture, marmellate, salmone…oppure con il “kaviar”, come piace a Faye. Io per l’occasione ho creato una crema di burro e acciughe…e mi è piaciuta. Adesso aspetto di sapere quale abbinamento avete scelto voi: lavorate di fantasia e sempre nel rispetto del gusto, però, mi raccomando! Buon appetito e alla prossima! 


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