
Nel 1934, anno
in cui Agatha Christie scrisse “Assassinio sull’Orient Express”, il cruciverbista
dell'”Observer” Edward Powys Mathers, sotto lo pseudonimo del temibile
inquisitore spagnolo Torquemada, pubblicava una raccolta dei suoi cruciverba e
puzzle con il titolo “The Torquemada Puzzle Book” che includeva, alla fine, “Cain’s
Jawbone” (in italiano “La mascella di Caino”), unico enigma di cui non veniva
data la soluzione. Da anni i suoi celebri cryptic crosswords, intricate parole
crociate in cui la soluzione di ogni definizione è a sua volta un enigma da
svelare, lo avevano reso celebre in tutto il Regno Unito. Per mettere a dura
prova i più appassionati e abili lettori, Torquemada decise di dare vita a un
romanzo giallo che era e rimane al tempo stesso l’enigma letterario più
difficile mai concepito. Con “La mascella di Caino” (titolo che riprende la
credenza popolare per cui il primo assassino della storia uccise suo fratello
con la mascella di un asino) Torquemada sceglie di “torturare” il suo lettore
stampando le pagine in ordine sparso, privando di fatto il racconto di ogni
linea temporale. Ovviamente la sfida consiste nel risolvere il

mistero,
attribuendo a ciascuno dei sei cadaveri presenti nella storia il rispettivo
assassino. Ma la soluzione non è affatto facile né banale: il libro, infatti, è
pieno di frasi surreali, giochi di parole, indizi nascosti, riferimenti a
processi realmente avvenuti, ma anche a romanzi e citazioni letterarie da
scoprire. Compito del lettore è accettare la sfida, tagliare le cento pagine
del libro (sigh!), e ridisporle nell’ordine prestabilito…ma soprattutto non
perdersi d’animo: in ogni gioco ben congegnato, si sa, molteplici sono le false
piste e una sola la soluzione corretta. “La mascella di Caino” è più di un
libro, più di un rompicapo: è un gioiello di enigmistica e letteratura, che
torna nelle mani dei lettori quasi un secolo dopo la sua geniale ideazione. In
tutti questi anni solo in quattro sono riusciti a risolverlo: due negli Anni
Trenta, uno nel 2016 e l’ultimo nel 2020, durante il lockdown. E la soluzione
non è mai stata svelata: tutti hanno firmato un impegno di non divulgazione e
tutti l’hanno rispettato! Ma perché dopo tanto tempo Torquemada è tornato a
torturarci?!?!? Beh! Il potere dei social, amici miei! Qualche anno fa una
documentarista statunitense ne ha parlato su TikTok e ha avuto migliaia di
visualizzazioni. Così ha iniziato a leggerlo e ha coinvolto moltissime altre
persone in questa sfida davvero singolare. Sulla scia di questo ritorno alla
ribalta, la Mondadori ha deciso non solo di riprendere a pubblicarlo in Italia
(con una fantastica illustrazione di Tom Gauld in copertina ed un’intrigante
prefazione del grande Bartezzaghi!) ma di indire un concorso, come già era
avvenuto nel 1934. Allora il premio in palio era di 15 sterline…quest’anno,
invece, il vincitore si porterà a casa una Gift Card Mondadori del valore di
500 euro!!! Beh! Vi lascio immaginare come ho reagito io a tutto ciò…io che non
so resistere ad un libro giallo né ad un cruciverba, io che non mi arrendo fino
a che non ho risolto un enigma…potevo non raccogliere la sfida? Assolutamente
no! E così da fine luglio ad oggi, seppur in maniera discontinua, mi sono
letteralmente immersa in una lettura che è davvero un rompicapo! Appena ho iniziato
a leggere questo libro il primo pensiero che mi è venuto in mente è stato “ma
questo è completamente fuori! Non ci capisco niente!” E in effetti ho continuato
a non capire niente dalla prima all’ultima pagina! Poi, però, a settembre ho ripreso
la lettura da capo, ho iniziato a trovare delle citazioni nascoste qua e là,
dei nomi celati…e non aggiungo altro. Oggi condivido un momento importante: ho
compilato il modulo incluso nel libro, indicando la soluzione a cui sono
arrivata e ho chiuso la busta per spedirla! (sì ma solo perché il concorso
termina il 1° novembre…altrimenti avrei continuato a girare e rigirare quelle
pagine, ipotizzando altre possibili soluzioni!) Non so se ho azzeccato almeno
uno dei sei assassini e/o almeno una delle sei vittime, né sono sicura
dell’ordine dato alle pagine...ma di una cosa sono certa: è stata una vera e
propria avventura! Al di là del contenuto il libro è un’immersione in un altro
mondo, dove nulla è come sembra.

Avrei voluto avere ancora un po’ di tempo e
l’unico cruccio che mi rimane è quello di sapere che, in caso di errore, non mi
verrà mai svelata la vera soluzione: questa non è un’ulteriore tortura?!?!? …venendo
a noi…non so se invitarvi a leggere questo libro…se amate le sfide e avete un
po’ di tempo...allora provateci ma sappiate che una volta iniziato dovrete
finirlo e cercare di risolverlo…e sarà una vera e propria tortura! E poi non
ditemi che non vi avevo avvisato!!!! Infine
parliamo di gusto…completamente assente! Nel libro si accenna appena ad alcuni
spuntini a base di tramezzini, consumati nelle brulle campagne inglesi…e quindi
io ho preferito addolcirmi e “premiarmi” al termine di questo faticoso lavoro
con una morbidissima, dolcissima e classicissima torta di mele. È una ricetta
presa da un libro che adoro “Il Cucchiaio d’Argento”. È estremamente facile e
di sicura riuscita…almeno questa è una certezza!
RICETTA TORTA
DI MELE FACILISSIMA
Ingredienti: 1
kg di mele - 150 g di farina 00 - 150 g di zucchero semolato - 1 uovo + 1
tuorlo (a temperatura ambiente) - 1/2 bicchiere di latte - 50 g di burro - 1
bustina di lievito per dolci - il succo di 1 limone - pangrattato
Iniziate la
preparazione tagliando la frutta a fettine sottili. Mettetele in un recipiente
e irroratele con il
succo di limone. Raccogliete in una ciotola l'uovo, il
tuorlo e 100 grammi di zucchero e utilizzando le fruste elettriche montateli
fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso. Unite la farina setacciata, il
lievito sciolto nel latte tiepido e le fettine di mela, ben scolate dal succo
di limone. Imburrate uno stampo a cerniera da 20-22 cm di diametro e
spolverizzatelo di pangrattato fine. Versatevi il composto cercando di
livellarlo e distribuite sulla superficie il burro a fiocchetti. Infine
cospargete con lo zucchero rimasto. Cuocete in forno preriscaldato a 180° per
45 minuti. Sfornate il dolce e dopo averlo fatto riposare cinque minuti
sformatelo con delicatezza sul piatto da portata. P.S. io ho aggiunto
all’impasto e sopra anche qualche noce e un po’ di cannella…ve lo consiglio!
Buona merenda e alla prossima!!!
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