
I mitici anni
Settanta hanno visto nascere, oltre a molte belle persone (!) amche diverse
serie televisive, in particolare negli USA, che poi hanno avuto un grande boom di
consensi anche al di fuori degli States. Fra le tante che hanno entusiasmato
moltissimo i telespettatori italiani, portando nelle loro case le avventure dei
più disparati tipi di poliziotti, investigatori privati e avvocati, una delle
mie preferite era e rimane quella di “Starsky & Hutch”. Prodotta dalla
“coppia d’oro” della produzione statunitense, formata da Aaron Spelling e Leonard
Goldberg, la serie è andata in onda fra il 1975 ed il 1979 ed è sbarcata in
Italia, sulla RAI, a partire dal 1979. Fin dai primi episodi, i due poliziotti
hanno ottenuto un grande successo e solo il ritiro dalla serie di uno dei due
protagonisti ha segnato la fine delle riprese, dopo la quarta stagione. Questo,
comunque, non ha impedito che la serie venisse trasmessa in replica negli anni
successivi, ottenendo sempre una buona audience. Anche negli ultimi anni, con
l’avvento dei canali del digitale terrestre dedicati alle serie “vintage”, è
stata riproposta e fatta apprezzare ai più giovani che, per ovvi motivi
anagrafici, non potevano conoscerla. Ma cerchiamo di capire, per chi ancora non
lo sa, chi si cela dietro i due nomi che danno il titolo alla serie, ambientata
a Bay City, fittizia cittadina della California. Il primo è il “moro” David
Michael Starsky (interpretato da Paul Michael Glaser). È il classico poliziotto
“di strada”, arrivato in accademia dopo un’infanzia difficile, segnata
dall’omicidio del padre e da una gioventù “bruciata” nella guerra del Vietnam.
Casinista, impulsivo, disordinato, scanzonato, ha una folta chioma di riccioli
neri, mangia solo ciò che acquista nei fast food, non si separa mai
dall'automatica Smith & Wesson modello 59 calibro 9, nascosta sotto il suo
inseparabile giubbotto di pelle marrone (solo a volte rimpiazzato da un
cardigan di lana bianco, grigio e

nero), e porta scarpe sportive di colore
celeste con strisce bianche marca Adidas modello "Vintage SL 76".
Importantissimo: guida una fiammante Ford Gran Torino del 1975 rossa con
strisce bianche di lato che chiama “pomodoro a strisce” e della quale è
gelosissimo. Suo partner è “il biondo” Kenneth Hutchinson, più noto come Hutch
(interpretato da David Soul) e diametralmente opposto a lui. Hutch viene da una
famiglia più agiata e ha scelto di entrare in Polizia dopo aver abbandonato
l’università. È l’intellettuale della coppia di sergenti, riservato, un po’
timido, riflessivo, cerca di fare attività fisica e di seguire una dieta
macrobiotica…per poi finire a condividere i pasti ben poco “salutari” del
collega! A differenza di Starsky, la sua arma è una poderosa rivoltella Colt
Python .357 Magnum con canna da 6" e guida una Ford Galaxie 500 del 1973
piuttosto malmessa, che però non cambierebbe con nessun'altra auto. Pur essendo
profondamente diversi per carattere e stile di vita, Starsky e Hutch sono
legati da una profonda e fraterna amicizia e riescono a risolvere
brillantemente i casi a loro affidati. Spesso indagano nei bassifondi, portando
alla luce storie di soprusi, di indigenza, di difficoltà che rendono molto
labile il confine fra il bene e il male. Lo sfruttamento minorile, la violenza
domestica, il razzismo, l’omofobia, la prostituzione…sono solo alcuni dei temi
affrontati nei vari episodi e spesso far rispettare la legge non rende meno
amara la verità. L’umanità e le emozioni dei due protagonisti sono sempre espresse
e li rendono più “vicini” alla realtà rispetto agli eroi stereotipati di altre
serie. Fra gli altri personaggi importanti della serie, è doveroso menzionare quelli
che sono una presenza costante e che lavorano a stretto contatto con i nostri
due poliziotti: il capitano Harold Dobey (che ha il volto di Bernie Hamilton),
che li ha voluti nel suo distretto e che, pur dovendo richiamarli e far loro
ogni tanto una “lavata di capo”, sa bene che sono i suoi migliori elementi ed è
loro molto affezionato, e l’originalissimo Huggy Bear, informatore della polizia
(interpretato da Antonio Fargas), proprietario di un bar denominato The Pits
('Le fosse'), ubicato nei bassifondi cittadini, e sempre al corrente di tutti i
traffici illeciti della città. Ero una ragazzina quando guardavo gli episodi di
questa serie ed ero letteralmente affascinata dai due protagonisti. Durante un
episodio mi “innamoravo”

dell’umorismo e dell’umanità di Starsky ed in quello
successivo ero “rapita” dalla sensibilità e dal sorriso di Hutch…e adoravo
guardare i rocamboleschi inseguimenti a bordo della loro auto rossa, con la
quale riuscivano sempre a raggiungere i colpevoli per poi assicurarli alla
giustizia. Inoltre non c’erano scene particolarmente violente né dialoghi
“farciti” di parolacce, quindi avevo il permesso di guardare la serie che,
fortunatamente, piaceva anche ai miei. Ovviamente già allora ero incuriosita da
ciò che mangiavano i due, in particolare Starsky, che passava dagli hot dog
alle patatine fritte, dalle ciambelle ai classici hamburger, che all’epoca
ancora non erano così noti e alla portata di tutti come lo sono oggi. Vi ho già
proposto in passato la mia versione degli hamburger americani fatti in casa (
http://www.ilgustodeldelitto.it/2018/05/rizzoli-isles-la-strana-coppia-della.html)
quindi oggi vi propongo semplicemente una variante, con i burger buns colorati
(I
panini per hamburger, noti anche come burger buns, sono dei sofficissimi
panini, di media dimensione dalla forma tonda, di origine americana, che
solitamente vengono utilizzati nel continente d’oltreoceano come panini farciti
per la realizzazione dei famosi hamburger!) Se poi preferite farcirli diversamente
rispetto al “solito” hamburger...beh! Sbizzarritevi e gustateli come meglio
credete. Alla prossima!
RICETTA DEI BURGER
BUNS
Ingredienti
per circa 10/12 panini: 250 gr di farina 00 - 250 gr di farina manitoba - 125
gr di latte (tiepido) - 125 gr di acqua (tiepida) - 50 gr di burro
(ammorbidito) - 20 gr di zucchero - 17 gr di lievito di birra (fresco) - 1
cucchiaino di miele - 10 gr di sale**Per spennellare: 1 tuorlo d’uovo - 1
cucchiaio di latte - q.b. di semi di sesamo (o semi di papavero) Per
colorarli di: nero 50 gr di carbone vegetale – verde: 60 gr di
spinaci lessi (o 50 gr di farina di spinaci) – giallo: curcuma e
zafferano – rosso: 50 gr di farina di barbabietola o concentrato di
pomodoro
Iniziate a
sciogliere il lievito nell’acqua tiepida. In una ciotola riunite le farine, lo
zucchero, l’acqua nella quale avete sciolto il lievito, il latte e il miele. Lavorate
gli ingredienti con una impastatrice

planetaria munita di gancio o
energicamente a mano. Quando l’impasto appare abbastanza compatto unite anche
il burro ammorbidito a pezzi e lavorate fin quando non otterrete un impasto
morbido ed elastico. (Se state utilizzando una impastatrice lavorate fin quando
l’impasto non si sarà staccato dalle pareti della ciotola, per agganciarsi al
gancio). Aggiungete anche il sale e lavorate ancora l’impasto per qualche
minuto. A fine lavorazione formate un panetto morbido e compatto con l’impasto
lavorato, creando una sfera. Trasferite l’impasto in una ciotola di vetro
capiente, copritelo con la pellicola e lasciatelo riposare fino al raddoppio
(almeno 2-3 ore). Se volete colorarlo dividete prima l’impasto in quattro parti
ed inserite in ciascuno l’ingrediente relativo al colore scelto e poi fateli
riposare. Riprendete l’impasto e dividetelo in pezzetti del peso di 80 gr l’uno
per fare 10/12 panini. Modellate i pezzi di impasto formando delle belle sfere.
Sistemate i panini su una teglia con la chiusura rivolta verso il basso,
abbastanza distanziati tra di loro. Coprite i panini con la pellicola senza
schiacciarli e lasciateli riposare un’oretta. Trascorso questo tempo
spennellate la superficie dei panini con il tuorlo d’uovo sbattuto con il latte
e distribuitevi i semi di sesamo o semi di papavero. Infornate i panini in
forno preriscaldato a 200°C per 15 minuti circa, poi sfornateli e lasciateli
intiepidire. Ora potete utilizzarli per preparare dei fantastici hamburger
classici o farcirli a vostro piacere! Buon appetito!

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