Jo Nesbø, classe 1960, è uno scrittore, musicista ed attore norvegese.
Ah! Ed è stato anche calciatore e giornalista! Pare faccia tutto molto bene,
ottenendo molto successo, soprattutto in patria. Beh! Io non lo conosco come
chitarrista e compositore del gruppo “Di Derre”, né l’ho mai visto recitare…ma
come scrittore lo apprezzo molto. Ha scritto romanzi, racconti e libri per
ragazzi ma ha raggiunto la fama grazie alla serie che ha come protagonista
Harry Hole. Harry è un poliziotto di Oslo dai metodi poco ortodossi e decisamente
fuori dagli schemi. Beve, fuma, fa uso occasionale di droga, è rude, non ama le
regole e spesso finisce nei guai. Ma ha un forte senso della giustizia,
un’intelligenza fine, un’ottima preparazione ed una capacità investigativa che
tutti i suoi colleghi gli invidiano e che lo porta a risolvere i casi più
difficili. Ha seguito un corso speciale dell’FBI, che gli permette spesso di
“andare oltre” i classici e rigidi schemi della polizia norvegese. Nonostante
la sua vita non sia proprio “regolare” ha comunque dei punti fermi. È da sempre
innamorato di Rakel, madre single di Oleg, ragazzino intelligente e simpatico,
che lui ama come un figlio. Ed è legatissimo all’altra donna della sua vita, la
sorella minore Søs, affetta da sindrome di Down, con cui ha un rapporto molto
profondo e che costituisce la parte “pulita” della sua esistenza, soprattutto
dopo la morte della madre. Non riesce ad ammetterlo ma è un alcolizzato e il
suo “veleno”, come lo chiama lui, è il suo whisky preferito, il Jim Beam.
Quando non è impegnato con un’indagine o con una delle “sue donne”, quindi, è
con lui che passa il suo tempo e molte volte è proprio insieme a Jim che viene
raggiunto da un’intuizione importante, che si tratti del lavoro o della vita.
Harry Hole è uno di quei personaggi “maledetti” che, nonostante le loro imperfezioni
(o forse proprio per quelle!?), si fanno amare, ti conquistano e ti ritrovi a
seguirli nelle loro avventure, divorando una pagina dopo l’altra per vedere fin
dove si potranno spingere e dove riusciranno ad arrivare. Harry non è uno che
ama particolarmente mangiare e spesso lo trovi a “buttar giù” qualcosa solo per
poter stare in piedi o per combattere i postumi di una sbronza. Ma Rakel cucina
il salmone norvegese in tanti modi, quando lo invita a cena, e quindi ho
pensato di proporvi una ricetta molto semplice, arricchita da una salsa a base
di whisky, l’amico-nemico di Harry. Spero vi piaccia…
CUBETTI DI SALMONE NORVEGESE CON MAIONESE AL WHISKY
Ingredienti per 4 persone
500 gr salmone norvegese fresco (senza pelle) – pepe nero – zenzero –
sale marino (se possibile in fiocchi) – olio evo – finocchietto
*per la maionese: 2 tuorli – 150 gr olio di semi – 50 gr olio evo – ½
limone (o 2 cucchiai di aceto bianco) – whisky – sale – pepe
Per prima cosa preparate la maionese: mettete i tuorli in una ciotola,
insaporiteli con un pizzico di sale e un po’ di pepe, quindi iniziate a versare
l’olio a filo, mescolando con una frusta. Quando il composto inizia ad
addensarsi, aggiungete il succo di limone (o l’aceto) e continuate poi con l’olio
fino a terminare la quantità preparata.
Unite qualche goccia di whisky,
assaggiando per non esagerare (ricordate che il liquore deve sentirsi nella
salsa ma senza annientare gli altri ingredienti!). Coprite con della pellicola
a contatto e lasciate riposare in frigorifero mentre preparate il salmone. Controllate
anzitutto di non aver lasciato qualche spina, poi tagliatelo a cubetti, il più
possibile uguali fra loro (non tanto per un discorso estetico, quanto per una maggiore
uniformità nella cottura). Condite il salmone con un’emulsione di olio,
zenzero, pepe, finocchietto e sale. Lasciatelo riposare e insaporire per 15/20
minuti. A questo punto scaldate una padella, ungetela leggermente e scottate i
cubetti di salmone, girandoli non appena avranno cambiato colore. Non dovranno
cuocere molto ma essere solo scottati. Poneteli su un piatto da portata e
serviteli con la maionese al whisky: la salsa esalterà il
sapore del pesce e la
sua freschezza contrasterà con il pesce caldo. Potete proporre questo piatto
come antipasto, accompagnato da un vino bianco fresco e frizzante, o servirlo come
secondo leggero, abbinato ad un’insalata mista o a delle verdure crude che
potranno essere intinte nella stessa salsa. Sicuramente Harry Hole lo
mangerebbe bevendo il “suo” Jim Beam e poi tornerebbe ad occuparsi delle sue indagini.
Voi, invece, limitatevi a versare il whisky nella maionese, vi assicuro che è
decisamente meglio…eventualmente potete concedervi un bicchierino dopo cena,
giusto per scaldarvi e per concedervi una “coccola alcolica” leggendo qualche
pagina di Nesbo prima di dormire…io ci ho provato ma non reggo il whisky come
Harry…dopo due pagine stavo già dormendo…e non per colpa del libro!!!
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