19/09/2018

IL TENENTE KOJAK: UN DURO CON IL LECCA-LECCA!


Fin da quando ero una ragazzina leggevo libri e vedevo diversi telefilm polizieschi (rigorosamente dopo il TG e prima di andare a letto!). All’epoca portavo la spesa a domicilio ai clienti del negozio dei miei e, quando le piccole mance me lo permettevano, correvo in edicola a comprare i libri di Agatha Christie e quelli ispirati ai poliziotti televisivi: fra questi c’erano anche Colombo e il tenente Kojak. Mi ricordo ancora che promettevo a mia zia di leggerli solo dopo aver fatto i compiti…e nonostante questo li finivo in due o tre giorni. Beh! Un po’ perché ho sempre divorato i libri, un po’ perché devo ammettere che molti erano davvero corti! Ma torniamo al personaggio di cui vi voglio parlare oggi: il tenente Kojak. Nel 1963, nel quartiere di Manhattan a New York, si verificò un gravissimo fatto di cronaca: due giovani donne furono violentate ed uccise nel loro appartamento e del duplice omicidio fu ingiustamente accusato un giovane afroamericano, a cui venne estorta una falsa confessione. In seguito al palese errore giudiziario, il caso fu affidato ad un’altra squadra di 
detective del NYPD che, attraverso una serie di indagini molto più accurate, riuscì a catturare il vero colpevole e ad assicurarlo alla giustizia. Una decina di anni dopo la Universal Television chiese ad Abbey Mann di creare una sceneggiatura basata su quella storia ed il risultato fu il film per la TV “Tenete Kojak il caso Nelson è suo”. Il lungometraggio fece successo e divenne l’episodio pilota di una nuova serie televisiva, incentrata sul tenente greco-americano. Il ruolo del protagonista fu subito affidato all’attore americano di origini greche Telly Savalas, all’anagrafe Aristotelis, che lo interpretò per cinque stagioni, per un totale di 118 episodi, e per altri sette film. Il tenente Theodore “Theo” Kojak è stato creato su misura proprio per Savalas: calvo, elegante, apparentemente calmo, ironico, spesso cinico ma onesto e dal cuore grande, duro, incorruttibile ed ostinato nelle indagini, è capace anche di andare “oltre le regole” per chiudere un caso. Ed essendo americano di origine greca, il suo gusto è molto particolare e spazia dalla moussaka all’hot dog, dallo yogurt greco con il miele ai donuts al cioccolato. Ovviamente il tenente non è solo nella sua lotta contro il crimine ma può contare su un’ottima squadra di detective: Bobby Crockett, il più giovane, sempre al suo fianco, il morbido e riccioluto Stavros (interpretato da George Savalas, fratello di Telly), i detective Saperstein e Rizzo ed il capitano McNeil, suo superiore che cerca di arginare la sua “esuberanza”. Nonostante le mille difficoltà del quartiere in cui lavora, il team riesce sempre a risolvere i delitti più efferati e complicati, guidati e “spremuti” da Kojak, che non si ferma finché non arriva alla verità. Il suo atteggiamento sprezzante e la sua ironia, però, non hanno sempre incontrato i favori del pubblico. Dopo un inizio davvero promettente, le ultime due serie televisive videro un drastico calo di ascolti e costrinsero i produttori a mettere la parola fine al termine della quinta stagione. Nel 1976 la serie fu trasmessa dalla Rai ed ebbe un grande successo, tanto che le repliche andarono in onda sulle reti Mediaset ancora negli anni Ottanta. A mio avviso la motivazione 
del successo di Kojak è la stessa che ne ha decretato la fine: il “buon Theo” non è un uomo d’azione, usa molto di più il cervello e le parole rispetto alla pistola e nelle sue avventure si assiste raramente a scene di violenza. Negli stessi anni in cui andavano in onda le ultime stagioni di Kojak, le principali reti televisive iniziavano a trasmettere altre serie, più avvincenti, con personaggi più affascinanti e d’azione che entusiasmavano e coinvolgevano maggiormente i telespettatori. Così Kojak andò in pensione, pur lasciando a tutti quella sua immagine con il cappello, gli occhiali scuri e il lecca-lecca. Già, avete capito bene: il lecca-lecca. Nei primi episodi della serie, si vede spesso Kojak fumare una sigaretta durante le indagini. La lotta contro il fumo e il divieto di pubblicizzare le sigarette in televisione, però, costrinsero i produttori ad optare per un “vizio” più innocuo e così il duro tenente iniziò a tenere in bocca un lecca-lecca per evitare di cedere alla tentazione della nicotina e questo dolce espediente divenne il suo principale tratto distintivo.
Ed è proprio questo “dolcetto” l’oggetto della mia ricerca che oggi volentieri condivido. Ho scoperto che già nella preistoria se ne trovano tracce. I primi uomini, infatti, prendevano il miele dagli alveari con un bastoncino, per non sporcarsi e soprattutto per non sprecarlo. In seguito si sono trovate testimonianze anche fra i cinesi, gli arabi e gli egiziani, i quali producevano una sorta di confetti di frutta e noci, che poi candivano nel miele e inserivano su bastoncini di legno per consumarli più facilmente. Nei secoli tutti i popoli arrivano a creare dei dolci simili ma si deve aspettare la furbizia di George Smith, imprenditore dolciario statunitense, che nei primi anni del Novecento inizia a commercializzare i primi lecca-lecca e nel 1931 li registra ufficialmente come lollipop, nome di una
corsa di cavalli. Questo per quanto riguarda i “classici”. Ma se entriamo nello specifico di Kojak e dell’immaginario collettivo, per noi europei in particolare, il lecca-lecca per antonomasia è il chupa chups, dall’inconfondibile forma sferica. Il suo nome viene dallo spagnolo “chupar” che significa, appunto, succhiare. Fu creato negli anni Cinquanta dallo spagnolo Eric Bernat, nipote di un famoso pasticcere di Barcellona, che in poco tempo grazie alla sua grande capacità imprenditoriale e all’accattivante logo disegnato appositamente dal mitico Salvador Dalì, rese la caramella sferica col bastoncino uno dei dolci più diffusi ed amati dai bambini…di tutte le età!!! Come vedete non ho pubblicato nessuna ricetta oggi ma ho voluto raccontarvi la storia di un personaggio e quella di un dolce. Chi, come me, è un po’ “vintage” si ricorderà senz’altro dei telefilm di Kojak e spero abbia fatto un tuffo nel passato. A chi è nato dopo e non lo conosce consiglio di provare a vedere almeno uno o due episodi, giusto per farsi un’idea di chi è…chissà? Magari poi vi piace. Ah! E mentre lo guardate…gustatevi un chupa chups del gusto che preferite: è un ottimo abbinamento! Alla prossima settimana!

2 commenti:

  1. Un bell'articolo sul tenente Kojak! Anche io sono un po' "vintage" (ho superato da un po' la cinquantina...) e proprio in questi giorni sto rivedendo con piacere gli episodi televisivi della prima serie. Mi manca quel personaggio, interpretato da un ottimo Telly Savalas! Mi mancano le vecchie serie di telefilm... credo che mi manchino proprio quei tempi.
    Marco

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  2. A ME SON SEMPRE PIACIUTI I TELEFILM, COSIDETTI "DI AZIONE"!!!!! Il Telefilm KOJAK è stato DA SEMPRE il mio Telefilm poliziesco preferito, ovviamente la mia PASSIONE per i Telefilm polizieschi non si limita SOLO al DISTINTO Tenente calvo "goloso" di leccalecca, oltre a Kojak, io seguivo, e seguo tuttora, altri telefilm di genere poliziesco: CHiPs, T.J. Hooker, ADAM.12 ed il Remake THE NEW ADAM.12 ed ultimo, ma non meno importante, STARSKY&HUTCH!!!!

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