11/10/2018

GUSTO DEL DELITTO O DELITTO DEL GUSTO?!?!?


Questa sera vi porto di nuovo dentro lo schermo televisivo e non vi parlo di un piatto in particolare ma di un rapporto (pessimo!) con il cibo…Mi spiego. Chi di voi non ha visto almeno un film o un telefilm o un’intera serie televisiva in cui i protagonisti, poliziotti o investigatori che siano, non fanno altro che ingurgitare enormi quantità di caffè da tazzoni più o meno personalizzati e velocissimi spuntini, spesso lasciati a metà per una chiamata o un’emergenza?!? E quante volte vi siete chiesti “ma questi non mangiano mai, non dormono mai, non bevono mai…??” vedendo i segugi di turno talmente presi dalle indagini da non riuscire nemmeno ad assolvere a queste funzioni, basilari per un normale essere umano?!?!? Già…quanti palati uccisi e quanti stomaci feriti, lasciati in balia di fast- food e distributori automatici…che tristezza! Questo è proprio il delitto del gusto, altro che!!! Eppure accomuna la maggior parte dei personaggi che seguiamo ed amiamo di più, in particolare nelle serie televisive. Appaiono come automi, spinti da chissà quale forza interiore, che li tiene in piedi anche a stomaco vuoto e in assenza di sonno. Sarà qualche strano
potere di quello che loro definiscono caffè? O sarà la determinazione che hanno nel perseguire i criminali? Boh! Fatto sta che continuano imperterriti…e io non capisco proprio! Prendiamo ad esempio un’altra delle serie che mi piacevano tanto da ragazzina: ”Le strade di San Francisco”.  È andata in onda negli USA a fine anni Settanta, mentre in Italia è approdata nel 1980. I protagonisti sono due detective della polizia della grande città californiana, appunto, diversi tra loro ma molto affiatati. Mike Stone, più anziano e più alto in grado, è un poliziotto testardo, tenace e dal cuore grande. Rimasto vedovo, vive con la figlia Jeannie con la quale ha un ottimo rapporto, indossa sempre un cappello ed un trench, che gli danno un’aria un po’ trasandata. Il suo partner è Steve Keller, giovane, intraprendente, intransigente, sempre in giacca e cravatta. Per lui tutto è bianco o nero e, pur seguendo Stone e considerandolo il suo mentore, spesso non riesce a comprendere la pietà,
l'umanità, la delicatezza che lui ha anche verso i criminali più incalliti. In ogni episodio li vediamo fianco a fianco nella loro auto di servizio pattugliare la zona a loro assegnata, incontrando personaggi di ogni tipo, ciascuno con una storia diversa. Non c’è violenza, non ci sono serial killer nella serie ma solo l’ordinario che si incontra/ scontra con lo straordinario. Dal poveraccio che ruba per necessità, all'imprenditore senza scrupoli che truffa i più deboli, dal marito che picchia la moglie fino allo spacciatore che si apposta fuori dalle scuole. Tutti pian piano finiscono nella rete di Stone e Keller che li cercano e li scovano negli angoli più nascosti di San Francisco. Gli attori Karl Malden, già famoso, e Michael Douglas, figlio d’arte e futura star di Hollywood, hanno incarnato la figura dei poliziotti onesti, seri, incorruttibili e, soprattutto, vicini alle persone. Erano telefilm che si potevano vedere in famiglia, senza problemi, perché parlavano di eroi del quotidiano. A me piacevano molto e cercavo di non perdere nemmeno un episodio. I due colleghi e amici condividono molto anche nel privato. A volte si vedono cenare a casa di Stone oppure organizzare una grigliata con i colleghi da Keller… ma il più delle volte cercano di buttare giù un hot dog, un
hamburger o una ciambella al volo durante le indagini, accompagnato da patatine fritte e annaffiato dall’immancabile tazza o bicchiere di carta pieno di caffè. Spesso il pranzo veloce rimane a metà perché la Centrale li chiama o perché nel bel mezzo di un appostamento il sospettato esce dal suo nascondiglio(!!) Insomma, come vi dicevo, è dura la vita del palato e dello stomaco di un poliziotto di San Francisco! E non solo di San Francisco…potrei citare decine e decine di esempi e tutti avrebbero lo stesso risultato: nei film e telefilm americani, almeno nel 90% dei casi, purtroppo la vera vittima è il gusto! Meditate…e cercate di non imitare questo pessimo esempio! Vi aspetto la prossima settimana per una ricetta davvero gustosa…ma con delitto ovviamente!

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