07/11/2018

VITA DA CANI...POLIZIOTTI!!!


Questa sera voglio fare una specie di “variazione sul tema” portandovi nel mondo delle unità cinofile, composte da poliziotti a due e a quattro zampe. Sono diverse, infatti, le serie di successo che vedono protagonista il cosiddetto migliore amico dell’uomo. Ma prendiamo in esame i più famosi. Nel 1997 ha fatto la sua prima apparizione sulle reti televisive italiane la serie tv “Il commissario Rex” e da subito il bellissimo e simpaticissimo pastore tedesco ha conquistato milioni di telespettatori. Inizialmente lavorava con l’ispettore Richard Moser della Squadra Omicidi di Vienna (interpretato da Tobias Moretti) e con i suoi collaboratori. La squadra è sempre stata molto affiatata e Rex ne ha sempre fatto parte, aiutando nelle indagini, con il suo fiuto e la sua intelligenza. Ogni episodio raccontava un caso diverso: omicidi, furti, frodi, spaccio…e ogni volta l’apporto di Rex e il suo intervento nei momenti più difficili rendevano possibile la cattura del criminale di turno, senza troppa violenza né inutili spargimenti di sangue. Per questo motivo è sempre stata una serie adatta a tutti i tipi di pubblico e ha sempre conquistato un po’ tutte le fasce di età. Oltre alla bravura di Rex, però, a
colpire è anche la simpatia. Famose sono le scene in cui fa dei dispetti ai colleghi Fritz o a Christian, nascondendo oggetti o chiudendo porte, e soprattutto quelle in cui i tre si rubano a vicenda gli immancabili panini col prosciutto o con i wurstel! Del resto, pur essendo un serio “professionista”, Rex rimane pur sempre un cane che ama giocare e che, fra un caso e l’altro, se ne sta accucciato sulla sua amata coperta. Spesso, poi, è capace di mostrare tutto l’affetto che nutre per i suoi amici, in particolare per il suo partner, del quale diventa anche geloso (!), soprattutto quando c’è una fidanzata in giro. Le stagioni della serie austro-tedesca sono state una decina e negli anni sono stati diversi i protagonisti che hanno affiancato Rex, dopo Tobias Moretti; hanno avuto molto successo e ancora oggi le repliche vengono saltuariamente messe in onda. Dal 2008, poi, per otto stagioni è stata creata una serie italiana dal titolo “Rex”, in cui il nostro eroe si trasferisce a Roma e lavora dapprima con il commissario Fabbri (interpretato da Kaspar Capparoni), poi con il commissario Rivera (Ettore Bassi) ed infine con il commissario Terzani (Francesco Arca). Anche la versione “nostrana” ha avuto un discreto successo, pur non arrivando ad eguagliare l’originale. Rimanendo in tema di eroi a quattro zampe, vorrei ricordarne anche altri. Lasciando stare i “mitici” Lassie e Rin Tin Tin, che non rientrano nella categoria, e il già menzionato “Cane” del tenente Colombo, che non fa testo…perché non fa proprio niente (!), vorrei solo accennarvi di altre tre serie degne di nota. Prima in ordine cronologico è “Poliziotto a 4 zampe” del
1989, che racconta di Rinty, un pastore tedesco che lavora nell’unità cinofila della polizia canadese, accanto a Hank Katts ed alla sua squadra. Fra un’indagine e l’altra Rinty riesce sempre a farsi coccolare da tutta la squadra! E chi non ricorda il simpatico duo “Tequila e Bonetti” del 1993, in cui l’affascinante Jack Scalia, poliziotto italoamericano di New York, si trasferisce con la sua amata Cadillac a Los Angeles e gli viene assegnato come partner il pigro Tequila, un enorme esemplare di Dogue de Bordeaux? Nel doppiaggio italiano l’animale “pensa” in un esilarante dialetto napoletano, offrendo ai telespettatori dei momenti di ilarità durante le indagini. Questa serie ha avuto una sola stagione italiana, nel 2000, nella quale accanto a Scalia ha lavorato Alessia Marcuzzi. In questa edizione Tequila era un Leonberger e “pensava” in un colorito dialetto romanesco. Infine la terza ed ultima serie da citare rimane “Il nostro amico Kalle”, del 2008, dove Kalle, appunto, è un simpatico Parson
Russell Terrier che affianca Pia Andresen, dapprima agente e poi commissario capo della polizia di Flensburg, un ridente paesino nel nord della Germania. Alle indagini di polizia si intrecciano le vicissitudini della famiglia di Pia, in cui Kalle vive, e le storie degli altri colleghi della polizia. Come vedete sono diverse le versioni di cane poliziotto che si sono avvicendate sul piccolo schermo e che hanno reso accessibile il genere poliziesco a tutta la famiglia. Io, sinceramente, fra tutti preferisco Rex nella versione originale e tifo sempre per lui quando cerca di rubare un panino ai colleghi…direi che lui oltre al fiuto per il delitto ha anche un gusto non indifferente! Tranquilli, però, questa sera
non vi svelerò il segreto dei croccantini per cani…no! Vi parlerò, invece, dell’origine del panino imbottito, questa piccola-grande invenzione che ha rivoluzionato il modo di mangiare di tutti noi! 


SANDWICH O PANINO IMBOTTITO?
Si narra che nel XVIII° secolo Lord John Montagu, IV conte di Sandwich e politico britannico, fosse un abile giocatore di golf e di carte. Quando si dedicava a queste sue passioni non si rendeva conto del passare del tempo e, non volendo interrompere le partite né saltare il pranzo, si faceva servire delle fette di pane in cui inseriva carne, verdure, pesce…praticamente ciò che era disponibile veniva tolto dal piatto e inserito nel pane. E così nacque il sandwich o, più comunemente, il panino imbottito. Fino a qualche decennio fa era legato all’idea di gita, di scampagnata, di pranzo consumato in giro, in compagnia. Poi è stato rivalutato e trasformato in piatto gourmet, arrivando ad essere interpretato anche da chef stellati. Ovviamente in ogni Paese ha preso delle connotazioni diverse. In Gran Bretagna si usa rigorosamente il pane a cassetta, in Francia si usano le tipiche baguettes, in Spagna i montaditos, in Italia…beh! In Italia anche il panino imbottito è un tripudio di sapori! Da noi il panino cambia da Regione a Regione, da città a città. Gli abbinamenti sono molteplici ma il gusto unico dei nostri salumi danno ad ogni panino, nella sua semplicità, una particolare ricchezza. Qualcuno potrebbe obiettare e dirmi “ma sì, un panino è un panino e basta! Va bene assaggiare qualche accostamento originale, andare in una delle tante paninoteche a provare qualcosa di nuovo…ma il risultato non cambia…!” Ah! Sì?!? E allora vi invito a comprare una bella michetta e a riempirla con del prosciutto crudo o con della mortadella, rigorosamente al pistacchio, e a gustarvela lentamente, assaporando ogni singolo boccone…poi fatemi sapere se davvero un panino imbottito è così banale come sembra o entra di diritto nel panorama delle eccellenze nostrane! Attendo con ansia i vostri commenti. Alla prossima!

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