Buonasera! Chi mi segue fedelmente si sarà accorto (spero!!) che questa
settimana non ho ancora pubblicato nulla. Le motivazioni sono diverse ma la
principale è costituita dal mio acerrimo nemico: il caldo killer! Pur essendo
nata in piena estate, infatti, sono una appassionata amante del freddo e
all’arrivo del caldo i miei neuroni vanno completamente in tilt! Faccio fatica
anche solo a formulare un pensiero, figurarsi scriverlo! In casa la mia cucina
entra in “regime minimo di sopravvivenza” e il forno viene lasciato in uno
stato di totale abbandono fino all’abbassamento della temperatura esterna,
utilizzato solo in casi di estrema emergenza e/o durante forti temporali estivi,
rinfrescanti e rigeneranti. A pieno regime, invece, lavorano il frigorifero, il
freezer, il mitico pinguino e, ovviamente, la doccia e la lavatrice! Le PR
subiscono una brusca frenata e i veri amici, che mi conoscono e non amano
vedermi “gocciolare”, sanno che si devono accontentare di sporadici messaggi,
telefonate sparse e un immenso affetto a distanza: gli incontri riprenderanno
attorno ai 15 gradi. Vestirmi e uscire di casa è una vera e propria tortura, caratterizzata
dai pericolosissimi percorsi sui mezzi pubblici, con una irregolare alternanza
caldo-freddo, laddove il caldo è accompagnato da odori e miasmi pestilenziali e
il freddo ti avvicina sensibilmente ai pinguini del Polo Sud. In ufficio
abbiamo un condizionatore che è oggetto di varie diatribe (per me è troppo
caldo, per altri troppo freddo…) ma che almeno aiuta a lavorare e ad arrivare a
fine giornata, quando mi tocca affrontare il viaggio di ritorno verso casa che,
credetemi,
mette a dura prova la mia resistenza psico-fisica. Soprattutto
“psico”, direi! Già, perché questo caldo killer colpisce profondamente anche il
mio equilibrio mentale, tirando fuori il mio lato peggiore…e un certo istinto
omicida che mi porta, nonostante la mia indole decisamente pacifica, a mal
sopportare qualsiasi essere vivente che incrocio durante il tragitto verso la
mia agognata dimora. Chi fra voi, come me, si sposta con i mezzi pubblici può
comprendermi…gli altri vogliono qualche esempio? Eccovi serviti. Fra i tanti esemplari
che si possono incontrare e che viene voglia di eliminare, troviamo il manager
rampante, impeccabile in giacca e cravatta anche con 45° all’ombra, che
deambula con gli occhi incollati al cellulare o al tablet. Ovviamente risponde
con l’auricolare a tutte le chiamate, mantenendo un tono di voce talmente alto
da riuscire a farsi sentire anche sul treno che corre nella direzione opposta e
condividendo con tutti i passeggeri i suoi successi lavorativi e/o amorosi. Molto
simile al primo è la “sciura” che chiama la mamma e chiede ragguagli sulla popò
del bimbo affidato alla nonna, scendendo in particolari raccapriccianti. E poi
la carrellata continua con, in ordine sparso, la mamma stremata e ormai indifferente
alle urla del suo bambino che presenta doti canore alla Pavarotti, l’ottimista
che crede che il deodorante duri davvero 48 ore senza lavaggi e quello che
tiene la stessa maglietta per tutta la settimana, la “lady” che (beata lei!)
non suda e guarda tutti con disgusto, lasciando una scia di profumo
costosissimo su tutto il treno, gli studenti che ridono per qualsiasi cosa e
non si reggono “agli appositi sostegni”, schiacciando i piedi a destra e a
manca senza chiedere scusa, i “machi” con le canotte che si appendono ai famosi
“appositi sostegni” emanando odori paragonabili alle fogne di Calcutta e le
donne che girano praticamente in bikini e infradito….insomma una flora e una
fauna che ti fa
ardentemente desiderare una nuova glaciazione con conseguente
estinzione della razza! E in mezzo a tutto ciò ci siamo noi, i pochi, rari
esempi di umanità apparentemente normale. Tranquillamente seduti, magari
leggendo un libro, o in piedi, utilizzando “gli appositi sostegni”, sudati sì
ma fondamentalmente puliti e quindi non puzzolenti, stanchi dopo una giornata
di lavoro e desiderosi di un po’ di pace e refrigerio. Ogni tanto i nostri
sguardi si incrociano, ci si riconosce e si abbozza un sorriso e allora ci si
rende conto di non essere proprio così soli e che c’è qualcun altro che sta soffrendo
come noi! In buona sostanza il caldo killer genera altri “mostri” e altri
crimini. Viene uccisa la già agonizzante buona educazione, torturata a morte la
decenza, assassinato il gusto, trucidata l’igiene e, infine, si suicida disperata
la civiltà, quella che i nostri nonni chiamavano “buona creanza”. E tutti
questi crimini, a differenza di ciò che succede nei libri e nelle serie TV,
rimangono impuniti e si ripetono ogni giorno. Per questo sostengo che il caldo
sia un vero e proprio serial killer che mi esaspera e mi lascia senza fiato,
senza forze e senza la minima capacità di reazione…non credete?!? Nessuna
ricetta, nessun ingrediente, quindi, ma solo il consiglio di non diventare
complici, di cercare di reagire, mangiando un gelato o una bella fetta di
anguria e regalando un sorriso, sudato sì, ma pur sempre capace di dare un po’
di tregua in questo mondo così accaldato! Buona serata e alla prossima!
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