29/06/2019

CALDO KILLER E ALTRI PICCOLI, GRANDI CRIMINI


Buonasera! Chi mi segue fedelmente si sarà accorto (spero!!) che questa settimana non ho ancora pubblicato nulla. Le motivazioni sono diverse ma la principale è costituita dal mio acerrimo nemico: il caldo killer! Pur essendo nata in piena estate, infatti, sono una appassionata amante del freddo e all’arrivo del caldo i miei neuroni vanno completamente in tilt! Faccio fatica anche solo a formulare un pensiero, figurarsi scriverlo! In casa la mia cucina entra in “regime minimo di sopravvivenza” e il forno viene lasciato in uno stato di totale abbandono fino all’abbassamento della temperatura esterna, utilizzato solo in casi di estrema emergenza e/o durante forti temporali estivi, rinfrescanti e rigeneranti. A pieno regime, invece, lavorano il frigorifero, il freezer, il mitico pinguino e, ovviamente, la doccia e la lavatrice! Le PR subiscono una brusca frenata e i veri amici, che mi conoscono e non amano vedermi “gocciolare”, sanno che si devono accontentare di sporadici messaggi, telefonate sparse e un immenso affetto a distanza: gli incontri riprenderanno attorno ai 15 gradi. Vestirmi e uscire di casa è una vera e propria tortura, caratterizzata dai pericolosissimi percorsi sui mezzi pubblici, con una irregolare alternanza caldo-freddo, laddove il caldo è accompagnato da odori e miasmi pestilenziali e il freddo ti avvicina sensibilmente ai pinguini del Polo Sud. In ufficio abbiamo un condizionatore che è oggetto di varie diatribe (per me è troppo caldo, per altri troppo freddo…) ma che almeno aiuta a lavorare e ad arrivare a fine giornata, quando mi tocca affrontare il viaggio di ritorno verso casa che, credetemi,
mette a dura prova la mia resistenza psico-fisica. Soprattutto “psico”, direi! Già, perché questo caldo killer colpisce profondamente anche il mio equilibrio mentale, tirando fuori il mio lato peggiore…e un certo istinto omicida che mi porta, nonostante la mia indole decisamente pacifica, a mal sopportare qualsiasi essere vivente che incrocio durante il tragitto verso la mia agognata dimora. Chi fra voi, come me, si sposta con i mezzi pubblici può comprendermi…gli altri vogliono qualche esempio? Eccovi serviti. Fra i tanti esemplari che si possono incontrare e che viene voglia di eliminare, troviamo il manager rampante, impeccabile in giacca e cravatta anche con 45° all’ombra, che deambula con gli occhi incollati al cellulare o al tablet. Ovviamente risponde con l’auricolare a tutte le chiamate, mantenendo un tono di voce talmente alto da riuscire a farsi sentire anche sul treno che corre nella direzione opposta e condividendo con tutti i passeggeri i suoi successi lavorativi e/o amorosi. Molto simile al primo è la “sciura” che chiama la mamma e chiede ragguagli sulla popò del bimbo affidato alla nonna, scendendo in particolari raccapriccianti. E poi la carrellata continua con, in ordine sparso, la mamma stremata e ormai indifferente alle urla del suo bambino che presenta doti canore alla Pavarotti, l’ottimista che crede che il deodorante duri davvero 48 ore senza lavaggi e quello che tiene la stessa maglietta per tutta la settimana, la “lady” che (beata lei!) non suda e guarda tutti con disgusto, lasciando una scia di profumo costosissimo su tutto il treno, gli studenti che ridono per qualsiasi cosa e non si reggono “agli appositi sostegni”, schiacciando i piedi a destra e a manca senza chiedere scusa, i “machi” con le canotte che si appendono ai famosi “appositi sostegni” emanando odori paragonabili alle fogne di Calcutta e le donne che girano praticamente in bikini e infradito….insomma una flora e una fauna che ti fa
ardentemente desiderare una nuova glaciazione con conseguente estinzione della razza! E in mezzo a tutto ciò ci siamo noi, i pochi, rari esempi di umanità apparentemente normale. Tranquillamente seduti, magari leggendo un libro, o in piedi, utilizzando “gli appositi sostegni”, sudati sì ma fondamentalmente puliti e quindi non puzzolenti, stanchi dopo una giornata di lavoro e desiderosi di un po’ di pace e refrigerio. Ogni tanto i nostri sguardi si incrociano, ci si riconosce e si abbozza un sorriso e allora ci si rende conto di non essere proprio così soli e che c’è qualcun altro che sta soffrendo come noi! In buona sostanza il caldo killer genera altri “mostri” e altri crimini. Viene uccisa la già agonizzante buona educazione, torturata a morte la decenza, assassinato il gusto, trucidata l’igiene e, infine, si suicida disperata la civiltà, quella che i nostri nonni chiamavano “buona creanza”. E tutti questi crimini, a differenza di ciò che succede nei libri e nelle serie TV, rimangono impuniti e si ripetono ogni giorno. Per questo sostengo che il caldo sia un vero e proprio serial killer che mi esaspera e mi lascia senza fiato, senza forze e senza la minima capacità di reazione…non credete?!? Nessuna ricetta, nessun ingrediente, quindi, ma solo il consiglio di non diventare complici, di cercare di reagire, mangiando un gelato o una bella fetta di anguria e regalando un sorriso, sudato sì, ma pur sempre capace di dare un po’ di tregua in questo mondo così accaldato! Buona serata e alla prossima!



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