La scorsa settimana vi ho parlato della serie televisiva “The closer”,
la cui protagonista principale è il vice capo Brenda Leigh Johnson. Negli
ultimi episodi della serie, Brenda e la sua squadra avevano iniziato ad
indagare su un abile e pericolosissimo serial killer, Philip Stroh, avvocato di
successo che utilizza il suo lavoro e le sue conoscenze per adescare le sue
vittime e sfuggire alla legge. La Divisione Crimini Maggiori di Los Angeles cerca
in tutti i modi di fermarlo ma Stroh è sempre un passo avanti a loro e Brenda
arriva a rischiare la sua stessa vita. Quando lascia l’incarico, al suo posto
viene nominata Sharon Raydor, capitano proveniente dalla disciplinare che era
già comparsa in “The closer” proprio per indagare sulla condotta non sempre
“ortodossa” di Brenda. Ed è così che inizia “Major Crimes”, la
serie TV
spin-off di “The closer”, con la fantastica Mary McDonnel che interpreta il
capitano Raydor, appunto. Donna decisa, riflessiva e acuta osservatrice, capace
di riconoscere e far emergere le diverse abilità degli uomini al suo comando,
Sharon dovrà faticare non poco per riuscire a farsi accettare dalla squadra.
Solo la sua tenacia, la sua preparazione, il suo impegno, la sua risolutezza
accanto alla sua umanità ed alla sua sensibilità le permetteranno di assumere
il ruolo che le spetta. Accanto a lei ritroviamo i personaggi che già
affiancavano Brenda: i tenenti Provenza, Tao e Flynn (con il quale Sharon avrà
una relazione) e il detective Sanchez con l’agente scelto Buzz. A loro si
aggiunge la detective Sykes, che subentra a Gabriel, e, nell’ultima stagione, i
detective Nolan e Paige. Ma ci sono anche delle “new entry” molto importanti. Anzitutto
Rusty Beck, testimone chiave contro Stroh, ragazzo con un’infanzia difficile,
vissuta con una madre inaffidabile e tossicodipendente, che lo ha lasciato con
un
grande carico di ansia e insicurezza. Sharon non solo si occuperà di
proteggerlo in quanto testimone ma lo aiuterà a crescere, a cominciare a vivere
una vita il più possibile “normale” e ad accettare la propria omosessualità.
Non solo. Lo accoglierà nella sua casa, nella sua vita e nel suo cuore,
instaurando con lui un rapporto importantissimo e arrivando a adottarlo
ufficialmente e ad accompagnarlo nelle sue scelte e nei suoi studi. E con lei
tutta la squadra lo adotta! Perfino il cinico tenente Provenza lo affianca con
affetto paterno e ciascuno di loro cerca di aiutarlo ad affrontare le
difficoltà spesso più grandi di lui. Oltre a Rusty, ci sono tanti altri
personaggi “di contorno” che ruotano attorno a quelli principali: i figli di
Sharon, il suo ex marito, il procuratore, il capo della Polizia, il compagno di
Rusty…tutti con un loro “spazio” e con una loro importanza. La caccia a Stroh
fa da “fil rouge” per tutte le sei stagioni della serie, andate in onda fra il
2012 ed il 2018, e segna tutta la storia dei vari personaggi. Le storie
personali si intrecciano con i vari casi e portano i telespettatori ad amare e
a seguire questi “eroi” che quotidianamente si confrontano con i criminali più pericolosi
e perversi senza perdere la loro umanità. La Crimini maggiori diventa una
famiglia che affronta insieme ogni caso e cerca di rimanere fedele ai propri
principi e di far sempre prevalere la giustizia. Così come ho seguito e amato
“The closer”, ho apprezzato tantissimo anche “Major Crimes” e non mi sono persa
un episodio. Ovviamente ho cercato di cogliere i gusti della squadra, di fare
attenzione ad eventuali abitudini e/o preferenze alimentari…niente! A parte
qualche spuntino, l’unica protagonista in cucina, e più precisamente nella
cucina di Sharon, è la classica “Caesar salad” americana. Ovviamente tutti
conoscono questo piatto ma pochi sanno che le tante versioni che si trovano nei
vari locali, anche in Italia, non sempre sono fedeli alla ricetta originale. La
vera Caesar salad, infatti, è composta da lattuga romana, crostini di pane
soffritti e formaggio parmigiano ed è condita con una salsina fatta con succo
di limone, olio extra vergine di oliva, uova, aglio e salsa Worcestershire. La
sua origine, almeno a quanto si racconta, è puramente casuale. Nel 1924 lo chef
di origini italiane Cesare Cardini si ritrovò a dover preparare un piatto
speciale per la festa del 4 luglio. Avendo a disposizione i pochi ingredienti
sopra indicati, creò questa insalata e restò meravigliato per il grande
successo che ottenne! L’insalata ha quindi preso il suo nome e ha fatto il giro
degli Stati Uniti, approdando poi in Europa, dove la ritroviamo in mille
varianti. La più comune vede l’aggiunta di pollo grigliato, mentre in un’altra
versione è proposta con tonno e uova sode o con cubetti di
formaggio…l’importante è che sia fresca e gustosa! Io la preparo ogni tanto e
preferisco la versione con il pollo. Taglio il petto a striscioline e lo lascio
a marinare almeno un’ora con vino bianco, rosmarino, salvia, mezzo cipollotto,
sale e pepe. Poi lo metto in una padella antiaderente già calda e lo faccio
cuocere a fuoco vivo, finché non prende un pochino di colore, quindi lo
dispongo sull’insalata precedentemente preparata e condisco tutto con olio
extra vergine di oliva, aceto balsamo e un pizzico di sale. Ovviamente vi
consiglio di gustarla guardandovi una puntata di “Major Crimes”, visto che
proprio in questi giorni stanno trasmettendo le repliche! Buona visione e buon
appetito!
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