22/11/2017

A COLAZIONE CON PHILIP MARLOWE


Raymond Thornton Chandler (1888 – 1959) è stato uno scrittore e sceneggiatore statunitense, il più importante autore di narrativa hardboiled. Nacque a Chicago, dal 1895 al 1912 visse in Gran Bretagna con la madre, separatasi dal padre, e rientrò negli Stati Uniti nel 1912. Iniziò a scrivere pulp fiction per vivere, lavorò per un breve periodo nel campo petrolifero ed infine si dedicò alla sua passione: nel 1933 pubblicò il suo primo racconto. Il successo, però, arrivò con il suo primo romanzo “Il grande sonno” del 1939, cui seguì il contratto come sceneggiatore con la
Paramount. Alternò la scrittura di romanzi e di sceneggiature ma non sempre il suo lavoro ottenne il successo sperato. Fu sempre molto critico verso il “giallo classico”, prediligendo la narrativa hardboiled iniziata da Dashiell Hammett. Visse una vita tormentata, segnata dall’alcolismo e dalla morte della moglie, dopo la quale tentò il suicidio, e morì per una polmonite, prima di riuscire a completare il suo ultimo romanzo, rimasto incompiuto. Riuscì a trasmettere la sua visione cupa e disincantata della vita nei protagonisti dei suoi romanzi, soprattutto in quello più riuscito e famoso: l’investigatore Philip Marlowe. Duro ma onesto, riflessivo e tormentato, contrariamente allo stereotipo del genere, Marlowe non è il classico uomo tutto d'un pezzo, bensì un individuo complesso, sentimentale, con pochi amici, colto (ha studi universitari ed è appassionato di scacchi e musica classica) e dai forti principi morali. Sul grande schermo è stato rappresentato da diversi attori come Dick Powell e Robert Mitchum ma l’interpretazione per eccellenza è stata quella di Humphrey Bogart, indimenticabile in “Il grande sonno” del 1946 accanto ad una altrettanto unica Lauren Bacall, nei panni della dark lady di turno. Ammetto di non amare molto l’hardboiled ma ho sempre cercato di essere aperta a tutti i diversi generi, per potermene fare un’idea, quindi ho letto alcuni libri di Chandler e da ragazzina ho visto Bogart nei panni di Marlowe, con il trench, la sigaretta “appesa” alle labbra e il bicchiere di whisky in mano...beh! Un gran bel vedere! Aveva un fascino particolare, pur non essendo particolarmente bello, ed era intrigante con quel suo sguardo triste e perso in chissà quali pensieri! Vi consiglio di leggere almeno “Il grande sonno”, appunto, giusto per capire di cosa si tratta e per trovare i passi in cui Marlowe afferma che a stomaco vuoto non si va da nessuna parte e non si può concludere niente. Essendo single non trova né pranzo né cena pronti a casa, anzi, non mangia mai a casa e predilige il pasto del mattino “…ora vado a far colazione nel caffè qui vicino: succo d’arancia, uova, pancetta, pane tostato, miele, tre o quattro tazze di caffè…” Del resto cosa potrebbe mangiare un tipico uomo “duro” americano se non una tipica colazione americana?!?  Quella che vi propongo di seguito è proprio una “american breakfast” che ormai, al giorno d’oggi, non è più un segreto per nessuno ma all’epoca di Chandler non era ancora stata del tutto importata dalle tavole americane in Europa (e men che meno in Italia).  Immaginatevi una delle classiche tavole calde dei film, rigorosamente in bianco e nero, con la cameriera che passa tra i tavoli a rabboccare le tazze di quello che viene chiamato caffè (e che per noi italiani non è degno di tale nome!) e alcuni avventori che mangiano seduti direttamente al bancone, leggendo le ultime notizie o chiacchierando fra loro…sentite i profumi? Il pane tostato, la pancetta sfrigolante, le uova strapazzate…



UOVA STRAPAZZATE (2 porzioni)


2/3 uova 
burro, sale e pepe

Esistono diverse tecniche per preparare le uova strapazzate, tutte sicuramente affidabili, ma l'importante è non dare per scontato il risultato finale, che deve essere cremoso, morbido e gonfio. La cottura delle uova strapazzate a bagnomaria (o alla francese) permette di tenere sotto controllo in maniera più agevole la temperatura e di scongiurare eventuali grumi dovuti alla parziale coagulazione dell'uovo. Per i più esperti è invece possibile cuocerle in padella sulla fiamma diretta. Io prediligo la prima soluzione. Rompete le uova in una ciotola e sbattetele brevemente con una forchetta per amalgamare tuorli e albume. Tagliate il burro a dadini e unitelo alle uova con una presa di sale.  Scaldate pochissimo una padella o, ancora meglio, posizionatela in una padella più grande contenente acqua calda in modo da effettuare una cottura a bagnomaria. Aggiungete le uova e mescolate lentamente con un cucchiaio di legno, fino a che il composto inizia a rapprendersi.
Proseguite la cottura, sempre mescolando, fino a che le uova diventano opache e risultano cotte, ma non asciutte. Servitele subito nel loro pentolino, ben calde, e, se vi piace, spolverizzate con una macinata di pepe. Solitamente vengono accompagnate da due o tre fettine di bacon, scaldato in una padella a fiamma viva, finché diventa dorato e croccante, e pane tostato. C’è chi, invece, le consuma con formaggio, prosciutto o verdura….scegliete voi l’abbinamento che più vi piace ma per favore se bevete anche il caffè bevete quello vero, altrimenti chiamatelo “bevanda calda all’aroma di caffè”!!!!!


2 commenti:

  1. Molto interessante anche questa ricetta!!!non finisci di stupire Roberta.brava

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    1. Grazie...spero che riuscirai anche a leggere il libro!

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