Jr, figlio del più caro amico di Sully, intraprendente recluta alle prime armi, ancora incapace di vedere le sfumature di umanità in mezzo alle brutture che con il suo lavoro deve affrontare quotidianamente. A questi e agli altri poliziotti, si affiancano i paramedici, rappresentati anzitutto da Monte "Doc" Parker, il più anziano in servizio, guida e mentore per molti colleghi, segnato dalla vita e dai tanti difficili interventi sul campo. Accanto a Doc troviamo, tra gli altri, Roberto "Bobby" Caffey e Kimberly "Kim" Zambrano. Il primo, di umili origini, vive il suo lavoro come una vera e propria missione, la seconda, madre di un bimbo avuto da James "Jimmy" Doherty, unico vigile del fuoco ad avere un ruolo di rilievo. I due, sposati e separati, continuano ad avvicinarsi ed a riallontanarsi, buttandosi nel lavoro e sforzandosi di dare il meglio al figlio che tanto amano. Ci sono molti altri personaggi, più o meno marginali ma il personaggio principale di questa serie resta, a mio avviso, la gente. E nello specifico la gente di New York. I “nostri eroi” salvano ed aiutano la gente! Non si tratta di gialli classici, né di thriller ma di vicende in cui c’è bisogno di un intervento immediato e concreto, al quale poi seguono le indagini, le cure, gli interventi volti ad individuare i colpevoli dei vari crimini e le azioni migliori per aiutare le vittime. E spesso si scopre che il confine fra vittime e carnefici non è sempre così netto. Questa serie mette in risalto l’”americanità”, il forte senso di appartenenza ad un popolo che veniva tanto esaltato nei film degli anni Cinquanta e Sessanta. Accanto all’amarezza della realtà ed al senso di impotenza che spesso colpisce i protagonisti, troviamo sempre lo spirito di unità e di condivisione degli stessi, fondamentali valori: la giustizia, l’onestà, il senso del dovere, l’altruismo… E, ovviamente, tutti questi “eroi del quotidiano” sono talmente presi dal loro lavoro che saltano i pasti, mangiano ai fast food, ingurgitano i soliti litri di caffè…insomma è sempre il solito ritornello…unica nota differente: tutti, sia i single che quelli che hanno famiglia, tornando (prima o poi) a casa tirano fuori dal freezer le classiche vaschette di cibo surgelato, le mettono nell’immancabile microonde per poi portarle in tavola, spesso mangiando direttamente dai contenitori di plastica! E nove volte su dieci le vaschette contengono i famosi, e per gli americani “mitici”, maccheroni al formaggio: i “Macaroni & cheese” o “Mac’n cheese”! Si raccontano diverse storie sull'origine di questa prelibatezza. La più accreditata narra che il presidente degli Stati Uniti Thomas Jefferson, in visita in Francia, assaggiò questo piatto e si portò a casa la ricetta. Ben presto arrivò su tutte le tavole americane e divenne uno dei piatti principali della cucina a stelle e strisce! Per chi vuole provarla, senza ricorrere alla versione surgelata, ecco quindi la ricetta originale.
Macaroni&cheese
Ingredienti per 4 persone: 200 gr Formaggio cheddar - 300 gr Pasta
corta – 60 gr Burro – 40 gr Farina 00 – 800 ml latte – 50 gr Parmigiano –Noce
moscata – Sale – Pepe – Pangrattato
Si taglia il cheddar (il famoso formaggio inglese) in pezzetti molto
piccoli.
In una casseruola, poi, si mischiano burro e farina, cuocendo e
mescolando a fiamma lenta in modo che il mix diventi un composto omogeneo e
cremoso. Nel frattempo, si riscalda il latte che va aggiunto per portare tutto
ad ebollizione e immergere anche il cheddar sminuzzato, il parmigiano
grattugiato, la noce moscata, pepe e sale. Continuando a mescolare, man mano, verrà
fuori una salsa cremosa molto simile alla besciamella che servirà per condire
la pasta. Quest’ultima va cotta al dente e riposta in una scodella, ancora
fumante, per essere poi mescolata con la crema di formaggio appena ottenuta. A
questo punto si procede con la fase che rende tanto goloso questo piatto: si
imburra una pirofila, la si spolvera con del pangrattato che, così, aderirà
alle pareti e vi si verserà la pasta amalgamata alla salsa, per cuocerla ancora,
insieme ad una nuova spolverata di parmigiano in forno. L’ideale è tenerla, per
una ventina di minuti, a 200°C. La superficie, così, diventerà una crosticina
croccante, anche nella base dove la presenza del pangrattato, tostato
dall’azione del forno, crea un “involucro” particolarmente gustoso nel quale
affondare la forchetta per scoprire tutta la cremosità del formaggio filante
interno! Una vera goduria da gustare in compagnia o da soli, magari davanti
alla TV! Buon appetito e alla prossima settimana!
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